mercoledì 22 luglio 2020

SENSI RISTORANTE A ROMA


Il Ristorante Sensi si trova a Piazza Iside, uno scrigno nel quartiere Monti.

Ti lasci alle spalle via Labicana e percorri via Verri, all’improvviso ti appare un piccolo gioiellino urbanistico, la  suggestiva e tranquilla Piazza Iside. La piazza  è stata riqualificata all’interno di un programma triennale di pedonalizzazione degli spazi del centro storico.  I sanpietrini ne costituiscono la pavimentazione, lastre in travertino delimitano l’area, in asse con la scalinata, attrezzata con panchine dello stesso materiale, lampioni in ghisa dal disegno classico e alberi di arance amare. Il fondale è la scalinata semicircolare ottocentesca che porta su via Bonghi per arrivare a Colle Oppio. Sul lato opposto i resti del Tempio di Iside.

Sei nel cuore del centro storico di Roma a due passi dal Colosseo, vicinissimo a San Clemente, nel primo Rione di Roma: Monti.

Sulla piazza, caratterizzata dalla presenza degli edifici che ne delimitano l’area , affaccia il Ristorante Sensi. Le vetrate già rivelano un interno raffinato e curato nei dettagli. Il ristorante Sensi ha riutilizzato l’elegante location del precedente locale e ne ha saggiamente conservato la sistemazione.

All’entrata ti accoglie un imponente bancone in  legno fossile del Kazakistan, su cui troneggiano due lucenti e giocosi sassofoni da cui si spilla la birra. L’interno minimalista ed elegante, gioca sui colori del grigio e del tortora: design pulito, moderno, essenziale; lampade industriali sui tavoli, fiori e pesci di filo di ferro a decorare le pareti.


Alpiano superiore del Ristorante Sensi un’opera di Didac Sarri simula elegantemente la mescita in bottiglia, sembra che i calchi  siano delle mani dell’artista.









La grande cucina, al piano terra, è a vista: un’isola al centro, grande spazio intorno e banchi attrezzati, un grande pass per le portate.

Lo chef è il giovane Stefano Caporuscio. Già una lunga esperienza alle spalle come sous chef o chef de partie;  tra le tante voglio citare quella con Giuseppe Di Ioro, chef stellato  di Aroma Restaurant di Palazzo Manfredi.

Nel menu sono proposti sia piatti di mare che di terra.

Sono stata nel Ristorante Sensi pochi giorni fa e questi sono i piatti degustati.

Abbiamo iniziato con il benvenuto dello chef:

Oostriche su un letto di ghiaccio per essere gustate alla giusta temperatura.

Gli antipasti:

Alici, panko profumato alle erbe, salsa ponzu e foglie. Un piatto ispirato a quelli che la mamma dello chef preparava, ottime.


Polpo laccato allo yuzu, piselli, nduja e bufala. Polpo ,n’duja e latticini sono un abbinamento molto ricorrente, la capsicina del peperoncino si scioglie nel grasso, e aiuta a sentire i sapori, quindi i latticini veicolano e bilanciano il piccante. Ma qui lo chef ha osato e vinto utilizzando lo yuzu, frutto dalla forte acidità.


Gamberi rossi di Mazara del Vallo, cagliata, porcini, nocciola e lampone. Mi piace raccogliere i funghi ma non amo mangiarli, però in questo piatto erano in perfetta armonia con la dolcezza del gambero e l’acidità del lampone.

Il primo:

Linguina Mancini, zenzero, erbe e frutti di mare. Perfetta la cottura della pasta, frutti di mare esaltati dalla sapidità della salicornia e dal lieve piccante limonato dello zenzero.


I secondi:

Baccalà cotto a bassa temperatura, datterino giallo, PilPil e croccante di olive. Morbido il baccalà delicatamente accompagnato dalla salsa di datterino e dalla “maionese” generata dal Pil Pil.


Pluma iberica, bieta rossa e peperone arrostito. Piatto dal gusto pieno, intenso.

I dolci:

Cheesecake, ciliegie fermentate, mou e arachidi, molto buono ma il


Cremoso al limone, menta e frutti di bosco è una sorpresa continua ad ogni cucchiaiata perchè la menta occulta i frutti di bosco e non sai quale troverai, sarà il dolce acidulo del mirtillo o l’acidulo profumato del lampone oppure il dolce delle more?  


Per concludere la piccola pasticceria da parte dello chef: i cannelés, dolcetti del bordolese, aromatizzati al rum e vaniglia.

Un piccolo  dolce consumato per concludere  una cena nella romantica piazzetta.


Ristorante Sensi

Piazza Iside 5

Telefono 06 3529 8991

giovedì 9 luglio 2020

"LE STELLE DEL LAZIO" RASSEGNA ENOGASTRONOMICA A QUATTRO MANI DEDICATA ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO LAZIALE

Il ristorante Moma presenta “Le Stelle del Lazio”

Le Stelle del Lazio, la rassegna di cene a quattro mani dedicate alle eccellenze del territorio laziale in programma negli spazi del Ristorante Moma di Roma, per motivi organizzativi è stata rimandata alla fine dell'estate. La prima tappa in programma è quella del 1 ottobre che vedrà alternarsi ai fornelli Daniele Usai de " Il Tino" di Fiumicino e Andrea Pasqualucci, resident chef del " Moma".

A seguire sarà la volta degli altri chef stellati già annunciati: Sandro Serva de " La Trota" di Rivodutri (RI),  Salvatore Tassa  patron  di “ Colline Ciociare ” ad Acuto (FR),  Iside De Cesare  de “ La Parolina ” di Trevinano (VT) e Gino Pesce, patron de "L'Acqua Pazza" di Ponza (LT).

Al più presto il calendario aggiornato degli appuntamenti.

Al via la rassegna enogastronomica “a quattro mani” dedicata alle eccellenze del territorio laziale. Ospiti del ristorante Moma, cinque chef stellati, in rappresentanza delle cinque provincie, che insieme al resident chef Andrea Pasqualucci, danno vita a cene coinvolgenti, veri e propri viaggi sensoriali attraverso i sapori e i profumi della regione.

Una scala reale di chef stellati delle province laziali, ospite della cucina del “Moma”, è protagonista della rassegna gastronomica a quattro mani “Le stelle del Lazio” dedicata alle eccellenze del territorio della nostra regione. Il ristorante di via di San Basilio - da due anni premiato dalla stella Michelin – proporrà cinque cene, in altrettanti giovedì, con menu degustazione di quattro portate, realizzate dallo chef resident Andrea Pasqualucci e dallo chef ospite di turno.


Si parte il 1° ottobre con Daniele Usai de “Il Tino” di Fiumicino (RM)


 Sandro Serva, titolare con il fratello Maurizio de “La Trota” di Rivodutri (RI).


 Salvatore Tassa chef patron di “Colline Ciociare” ad Acuto (FR).


 Iside De Cesare de “La Parolina” di Trevinano (VT).


 Gino Pesce dell' "Acqua Pazza" di Ponza (LT).


Cinque star del gusto per altrettante cene evento dedicate al pesce di mare e di lago, alla carne e ai sapori del bosco, preparate da chef che raccontano una differente filosofia di cucina e guidano in un viaggio a 360° alla scoperta del territorio, uniti nella scelta etica di protezione dei piccoli produttori e di esaltazione delle materie prime delle singole province.

  Chef animati dal desiderio di rendere omaggio ai piccoli produttori, come avviene nei loro menu e in quello del ristorante capitolino.

 “Per me si tratta della prima volta, non ho mai condiviso l’esperienza di fare una cena a quattro mani con un altro chef. - racconta lo chef Andrea Pasqualucci - Sono molto contento quindi di cominciare con dei nomi che rappresentano al meglio l’eccellenza della nostra regione. Chef che seguo da sempre e che mi convincono con i loro percorsi ed esperimenti enogastronomici.”

 Cinque cene stellate per quattro portate con relativi abbinamenti di vini, sono una formula ideata non per una semplice rassegna, ma per esprimere una concezione enogastronomica importante, pensata dal patron di Moma Gastone Pierini e dal suo team.

 Il Lazio infatti, protagonista dell’evento, offre tantissimo con il suo territorio di grande riscoperta e una cucina di ricerca che si traducono in esperienze gastronomiche di livello. Valori che gli chef ospiti dei cinque eventi esprimono molto bene: da Daniele Usai a Iside De Cesare, 1 stella Michelin, baluardi del territorio marino il primo e di campagna la seconda; da Sandro e Maurizio Serva, 2 stelle Michelin, che hanno una grande visione del piatto con prodotti del territorio,  da Salvatore Tassa, 1 stella Michelin, riconosciuto a livello nazionale come innovatore totale, per finire con Gino Pesce, 1 stella Michelin e una cucina di pesce, trasparente e sincera come la sua isola.

Da “Moma”, indirizzo di riferimento nel panorama enogastronomico romano ora impreziosito da un gradevole dehors, il protagonista indiscusso è il piatto, realizzato con un approccio etico per regalare inaspettate emozioni, come spiega Gastone Pierini, ideatore e proprietario del ristorante insieme a suo fratello Franco: “Abbiamo voluto rafforzare la nostra filosofia di cucina del territorio, etica, basata su piatti semplici ma rielaborati in una chiave nuova, invitando degli chef stellati delle province laziali che si riconoscessero nel nostro modo di intendere l’esperienza culinaria e che portassero sui nostri tavoli i prodotti del loro territorio”.

La cena di apertura della rassegna, in programma giovedì 16 luglio, sarà un dialogo a quattro mani tra Pasqualucci e la prima guest star dei fornelli: Sandro Serva de La Trota di Rivodutri (RI). Il menu degustazione prevede un aperitivo amuse bouche, la Panzanella 2.0, proposta da Serva; a seguire l’antipasto, cavallo di battaglia di Pasqualucci, l’Orto di stagione. Sia il primo che il secondo sono firmati da Sandro Serva: Cannoli alle olive nere ripieni di pollo alla lavanda e salsa di peperone e Trota, foie gras e pesca Sabina. A chiudere il dessert dello chef resident: Gelato alla mandorla, cremoso alla verbena e visciole.

Il menu degustazione, che ha un costo di 100 euro a persona, comprende una selezione di vini della cantina laziale Poggio Le Volpi di Monte Porzio Catone (RM),da accompagnare a ogni portata. Si parte con le bollicine, l’Asonia, brut metodo classico, ricavato da uve Malvasia di Candia, servito con l’amuse bouche; all’antipasto è abbinato il Roma,bianco di malvasia puntinata; Epos per il primo; il Roma rosato per il secondo e, dulcis in fundo, il Cannellino per il dessert.

 

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BORTOLAN & CARNEVALI