mercoledì 30 ottobre 2024

"TOSCANA IGT: UN TERRITORIO PER UN BRAND ICONICO"



Ho partecipato alla masterclass "TOSCANA IGT: Un Territorio per un Brand Iconico" presso la Gambero Rosso Academy, un interessante percorso condotto da Marco Sabellico, curatore della guida "Vini d’Italia 2025", con l'intervento di Stefano Campatelli, presidente del Consorzio Toscana IGT.

Grazie alla collaborazione del Consorzio, abbiamo potuto degustare una selezione esclusiva di vini Toscana IGT, accompagnati da abbinamenti gastronomici d’eccezione, creati con maestria dallo Chef Resident Marco Brioschi. Un’esperienza sensoriale che ha valorizzato i tesori vinicoli della Toscana, esaltando le peculiarità di ogni calice attraverso sapienti accostamenti culinari.

Come sottolineato da Sabellico e dal presidente Campatelli, fino al 1992, la normativa sui vini italiani risultava frammentaria e poco chiara. La svolta è arrivata con l’introduzione della legge 164, che ha ufficializzato la classificazione IGT (Indicazione Geografica Tipica), consentendo la nascita di un’identità distintiva per i vini toscani. Oggi, Toscana IGT racchiude una grande varietà di vini e territori, includendo produttori che spaziano dai nomi più blasonati ai piccoli artigiani.

Nella masterclass, Marco Sabellico ci ha accompagnati in un viaggio attraverso la storia enologica della Toscana, partendo dagli inizi del Novecento fino all'era contemporanea dei celebri Super Tuscans. Questo percorso storico ha offerto una prospettiva unica su come la produzione vinicola toscana si sia evoluta, culminando nell’odierna ricchezza e varietà rappresentata dal Consorzio Vino Toscana. Esploriamo insieme le tappe di questo affascinante racconto, scoprendo come l’unicità della Toscana abbia dato vita a un brand iconico, sinonimo di eccellenza nel panorama internazionale.

LA NASCITA DEI SUPER TUSCAN: STORIA, INNOVAZIONE E RICONOSCIMENTO

I Super Tuscan rappresentano una delle più grandi rivoluzioni del panorama enologico italiano, con radici che risalgono agli anni '60 e '70, ma che trovano il loro riconoscimento formale nel 1992 con l'introduzione della denominazione IGT Toscana.

IL CONTESTO STORICO: GLI ANNI '60 E '70 IN ITALIA

Negli anni '60, l'Italia viveva un profondo cambiamento economico e sociale. Il boom economico e l'industrializzazione portarono all'abbandono delle campagne, trasformando le aziende agricole in vere e proprie industrie. In Toscana, questo fenomeno si tradusse in uno spopolamento delle zone rurali, ma anche nell’arrivo di nuovi investitori, italiani e stranieri, che iniziarono a produrre vino di qualità superiore rispetto al tradizionale vino da fiasco, noto per il basso costo e la scarsa qualità.

In quegli anni, mentre l'enologia francese dominava il mercato internazionale con vini di altissimo livello, il mondo del vino stava cambiando. In California, Robert Mondavi, dopo aver trascorso un periodo in Francia, rivoluzionò l'enologia statunitense puntando sulla produzione di vini monovitigno di alta qualità, ispirati ai modelli francesi ma con un approccio moderno e innovativo. Questo successo negli Stati Uniti, così come in altre parti del mondo, spinse anche i produttori italiani a riflettere sul futuro del loro vino.

LE ORIGINI DEL SUPER TUSCAN

In Italia, tra i pionieri di questo movimento di cambiamento troviamo grandi nomi come Piero Antinori e Mario Incisa della Rocchetta, della Tenuta San Guido. Incisa della Rocchetta, negli anni '40, piantò il vitigno Cabernet Sauvignon per produrre un vino da consumo personale, ispirato ai grandi vini di Bordeaux. Questo vino, noto come Sassicaia, era inizialmente destinato solo alla famiglia, ma grazie al successo riscontrato tra esperti e appassionati come Luigi Veronelli, iniziò ad essere commercializzato nel 1968.

Sassicaia segnò l'inizio di una rivoluzione. Con l'aiuto dell'enologo Giacomo Tachis, Antinori iniziò a sperimentare una nuova formula per il Chianti Classico, che non stava più funzionando. Mentre il Chianti continuava ad essere prodotto secondo vecchi metodi, Antinori introdusse nuove tecniche, come l'uso di barrique di rovere francese e l'inclusione di vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, dando vita a quello che sarebbe diventato il famoso Tignanello nel 1971.

Questi vini, pur essendo di altissima qualità, non potevano essere classificati come DOC o DOCG, poiché non rispettavano le rigide norme dei disciplinari dell'epoca, che non consentivano l'uso di varietà internazionali o tecniche innovative come la fermentazione in barrique. L'unica alternativa era quindi etichettarli come "Vino da tavola", nonostante il loro elevato prezzo e qualità.

IL SUCCESSO INTERNAZIONALE E LA NASCITA DEL TERMINE SUPER TUSCAN

Negli anni '70 e '80, questi nuovi vini toscani cominciarono a guadagnare riconoscimenti internazionali. Nel 1977, il Sassicaia vinse le Olimpiadi del vino a Parigi, consacrandosi come modello per i produttori italiani. Altri vini come il Tignanello di Antinori e il Solaia seguirono a ruota, contribuendo a creare una nuova categoria di vini che non rispettava i tradizionali disciplinari italiani.

Fu così che nacque il termine Super Tuscan, un’espressione usata per la prima volta da critici internazionali, tra cui probabilmente Nicolas Belfrage, ma anche da esperti come Robert Parker ed Eric Asimov. Questi vini, nonostante fossero etichettati come "Vino da tavola", si distinguevano per la loro qualità straordinaria e per l’innovazione che rappresentavano.

IL RUOLO DI GIACOMO TACHIS E L'EVOLUZIONE DEL CHIANTI

Un'altra figura chiave in questa rivoluzione fu l'enologo Giacomo Tachis, che con il supporto di Piero Antinori, iniziò a sperimentare con vitigni internazionali e tecniche moderne. Le tradizionali macerazioni lunghe e l'enologia di massa che dominavano la produzione toscana stavano mostrando i loro limiti. Tachis introdusse concetti innovativi come la fermentazione malolattica e l'uso delle barrique, portando i vini italiani a competere con successo sul mercato internazionale.

Mentre molti produttori toscani si concentravano sui vitigni internazionali, altri, come San Felice e Montevertine, optarono per perfezionare il Sangiovese. Vini come il Vigorello e Le Pergole Torte dimostrarono che anche il Sangiovese, tradizionale vitigno toscano, poteva essere vinificato in modo moderno e di alta qualità.

L'IGT TOSCANA E IL RICONOSCIMENTO UFFICIALE

Nel 1992, con l'introduzione della denominazione IGT Toscana, i Super Tuscan trovarono finalmente una "casa" normativa. Questa nuova classificazione permise ai produttori di continuare a innovare senza dover sottostare ai rigidi disciplinari delle DOC e DOCG. Grazie a questo riconoscimento, i Super Tuscan hanno potuto affermarsi come una delle eccellenze del panorama enologico mondiale.

I Super Tuscan sono nati da un profondo desiderio di innovazione e dall'ambizione di competere con i migliori vini del mondo. Grazie a pionieri come Incisa della Rocchetta, Piero Antinori e Giacomo Tachis, questi vini hanno portato l'Italia a un nuovo livello di eccellenza enologica, creando una nuova categoria che ha ridefinito il successo del vino italiano a livello internazionale.

LA DEGUSTAZIONE

1. QUATTRO CHIACCHIERE A OLTREPOGGIO 2022 – COLOGNOLE

Uno chardonnay in purezza. Annata 2022: un’annata calda, caratterizzata da una buona maturazione fenolica delle uve, che conferisce freschezza e acidità vivace al vino. Al naso emergono note di erbe aromatiche, macchia mediterranea e albicocca matura con leggere sfumature di fiori gialli. Fermentazione in barrique nuove di rovere francese di Allier e permanenza sui lieviti per circa 6 mesi con frequenti batonnage. Maturazione in barrique per circa 6 mesi e successivo assemblaggio e stabilizzazione in acciaio per circa 6 mesi. Affinamento in bottiglia per 7 mesi, Possibilità di invecchiamento 15 anni.

2. ACCIAIOLO 2020 – CASTELLO DI ALBOLA

Selezione rigorosa di uve Cabernet Sauvignon. Annata 2020: un'annata moderatamente calda, che ha prodotto vini strutturati ma eleganti. Al naso spiccano note di frutti frutti di bosco, susina, spezie dolci e e liquirizia. Al palato giustamente tannico, buona acidità e un finale lungo e speziato. Fermentazione in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Contatto con le bucce dalle 3 alle 4 settimane; malolattica in acciaio a cui segue un periodo di circa 18 mesi in barriques di rovere francese. Affinamento in bottiglia per circa 18 mesi.

 3. FARNITO 2019 – CARPINETO

Prodotto con uve Cabernet Sauvignon in purezza. Annata 2019: un’annata equilibrata, assoluta eccellenza qualitativa. Colore Rosso rubino, con leggere sfumature aranciate. Al naso intenso, erbaceo con note di marasca e sfumature di spezie, liquirizia, vaniglia. Sapore pieno, di notevole struttura ed eleganza e un finale lungo e persistente. Fermentazione in recipienti separati secondo la provenienza delle uve, macerazione delle bucce di 10 e 15 giorni. In primavera, dopo la fermentazione malolattica, il vino è unito in un sol corpo e posto in piccole botti di rovere dove rimane a lungo.

 4. OLMAIA 2018 – TENUTA COL D'ORCIA

Un Cabernet Sauvignon in purezza. Annata 2018: annata leggermente più fresca che ha portato a vini con maggiore freschezza e una buona acidità. Colore rosso rubino tendente al granato. Al naso leggermente balsamico, erbaceo con note di frutti rossi, note speziate di vaniglia. Al palato è strutturato, con una trama tannica ben integrata e un finale persistente. Fermentazione in acciaio. Macerazione di 12-15 giorni con 2 rimontaggi giornalieri. Malolattica in acciaio. Affinamento per 24 mesi in barriques.

5. ARCANUM 2019 – TENUTA DI ARCENO

Cabernet Franc in purezza. Annata 2019: un’annata di assoluta eccellenza qualitativa. Al naso leggermente balsamico, aromi di menta dolce, more e sottobosco, ricco e opulento. Al palato piccoli frutti rossi, erbe aromatiche, note di vaniglia e spezie. Strutturato e e profondo, morbido, elegante con tannini maturi e un finale lungo e minerale. Affinamento per 12 mesi in barriques di Rovere Francese, 70% nuove.

6. VAS 2019 – VILLA A SESTA

Un Merlot in purezza. Annata 2019: caratterizzata da condizioni climatiche favorevoli che hanno permesso una maturazione ottimale. Colore rosso rubino intenso. Al naso emergono intense note balsamiche e speziate di cannella e pepe miste a note di ciliegia e piccoli frutti rossi. Al palato è morbido, giustamente tannico, una buona acidità e una notevole persistenza. Affinamento in barrique nuove per 12 mesi, in botte grande per ulteriori 12 mesi, poi in bottiglia per circa un anno.

7. GUARDIAVIGNA 2019 – PODERE FORTE

Cabernet Franc in purezza. Annata 2019: perfetta per vini complessi e strutturati. Colore rosso con riflessi porpora. Al naso complesso con sentori di piccoli frutti rossi, note speziate e balsamiche. All’assaggio rivela una trama tannica setosa, un’acidità che conferisce grande freschezza; morbido con finale persistente. Fermentazioni spontanee in tino di rovere francese, con contatto sulle bucce sino a 35 giorni. Affinamento in tonneau e barrique per 18 - 20 mesi, poi 18 - 24 mesi in bottiglia.

8. AURITEA 2018 – TENUTE LUNELLI

Un blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Annata 2018: equilibrata, ha dato vini con buona acidità e freschezza. Al naso si percepiscono frutti neri, spezie e note tostate. Al palato è elegante e rotondo, con tannini maturi e una buona struttura. L'affinamento avviene in barrique, donando complessità e lunghezza al vino.

9. FSM (FEDERICO SECONDO MATTA) 2019 – CASTELLO VICCHIOMAGGIO

Merlot in purezza. Annata 2019: equilibrata, assoluta eccellenza qualitativa. Al naso presenta note di frutta rossa matura, chinotto, grafite, cioccolato fondente, fungo porcino e tartufo. Al palato è rotondo e vellutato, sapido, con tannini morbidi e un finale lungo. Fermentazione in vasche di acciaio circa 30 giorni. Affinamento 16 mesi in barrique francesi, poi per un anno in bottiglia.

10. ORENO 2022 – TENUTA SETTA PONTI

Un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Annata 2022, calda. Rosso rubino con riflessi violacei.  Naso elegante, intenso e complesso, piccoli frutti rossi maturi e confettura di frutti di bosco, note di eucalipto, spezie dolci e cioccolato. L’ingresso in bocca è caldo, morbido, sapido con una trama tannica densa e un finale lungo. Tornano in retrolfattiva i piccoli frutti rossi. Vinificazione, fermentazione e macerazione a temperatura controllata sulle bucce per circa 25 giorni con frequenti rimontaggi. Maturazione 18 mesi in piccole botti, affinamento in bottiglia 1 anno.

11. PRIMA PIETRA 2021 – TENUTA PRIMA PIETRA

Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot. Annata 2021: ha dato vini freschi e minerali. Rosso rubino intenso, quasi impenetrabile. Al naso emergono di frutti rossi, una nota balsamica, note vegetali di erba falciata e spezie. Al palato è complesso, elegante, con un’acidità vivace e tannini ben integrati. Fermentazione di 20 giorni in tini d’acciaio e cemento a temperatura controllata di 28°C, separatamente per ogni vitigno. Affinamento: 18 mesi in barriques di rovere francese nuove per il 50%. Per i primi 10 mesi ogni varietà affina singolarmente, successivamente viene creato il blend e continuerà l’affinamento per altri 8 mesi.

12. GHIAIE DELLA FURBA 2020 – TENUTA DI CAPEZZANA

Un blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah. Annata 2020: equilibrata, ha donato vini strutturati e complessi. Affinamento in barrique per 18 mesi. Bottiglia per circa 12 mesi.

Rosso rubino intenso, quasi impenetrabile. Al naso complesso, elegante, si percepiscono importanti note vegetali, frutti neri, pepe e spezie dolci. Al palato è corposo, morbido, con tannini setosi, un’acidità che conferisce freschezza e un finale lungo.

13. MONTETI 2019 – TENUTA MONTETI

Un blend di Petit Verdot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Annata 2019: assoluta eccellenza qualitativa. Fermentazione spontanea. Matura per 18/22 mesi in barriques di rovere francese di media tostatura, nuove per il 70% . Affina in bottiglia per 24 mesi prima di essere messo sul mercato.

Colore rosso rubino vivo e intenso. Al naso, note di frutti neri, sottobosco, spezie e un accenno di tabacco. Al palato è strutturato, con tannini robusti, una grande persistenza e di notevole freschezza.

14. BANDITACCIA CILIEGIOLO 2023 – LE ROGAIE

Un Ciliegiolo in purezza. Annata 2023: annata complicata senza precedenti, poco vino, ma promettente per qualità. Fermentazione spontanea con lieviti autoctoni per 5 giorni e macerazione per 10 giorni. Affinamento in cemento per 5 mesi. Colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso note di ciliegia, frutti di bosco e mora. Al palato è fresco, equilibrato, con tannini delicati.

15. IL PODERONE 2021 – TERRE DELL'ETRURIA

Ciliegiolo in purezza. Annata 2021: equilibrata, ha prodotto vini freschi e minerali. Fermentazione e affinamento in acciaio. Colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso fruttato, con note di ciliegia, ribes e lampone. In bocca note fruttate, tannini vivaci e una lunga persistenza gustativa, strutturato.

16. IL LEGATO 2020 – CINCINELLI

Mammolo in purezza, vitigno storico che negli ultimi anni si sta recuperando. Annata 2020: ha dato vini equilibrati e complessi. La vinificazione avviene in piccoli fermentini da hl 30-50, con affinamento in botte grande e barrique di secondo passaggio, poi 6 mesi in bottiglia. Colore rosso rubino vivo, brillante. Al naso, note di ciliegia matura, piccoli frutti rossi, ginepro e spezie dolci. Al palato è rotondo, con tannini ben integrati e un finale lungo.

17. GIRAMONTE 2021 – MARCHESI FRESCOBALDI

Un blend di Sangiovese e Merlot. Annata 2021: equilibrata e fresca. Vinificazione e fermentazione spontanea in tini di acciaio a temperatura controllata con leggeri rimontaggi. Affinamentoi< n barrique nuove di rovere francese. Al naso emergono note di frutta rossa e piccoli frutti, prugna, spezie, caffè. Al palato è elegante e strutturato, rotondo con tannini importanti e un lungo finale.

18. CONCERTO 2021 – CASTELLO DI FONTERUTOLI

Un blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Annata 2021: equilibrata e fresca. Colore rosso rubino intenso. Al naso note scure di frutti neri maturi, note di sottobosco, scorza d’arancia note di spezie dolci e vaniglia. Al palato è corposo, con tannini morbidi e un finale lungo. Equilibrato, austero, elegante. Affinamento per 18 mesi in piccoli fusti di rovere francese: Tonneaux (Sangiovese), Barriques (Cab.Sauv.).

19.  MODUS 2020 – RUFFINO

Un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Annata 2020: equilibrata. Frutti neri, spezie dolcie tabacco all’olfattiva. Al palato è corposo, rotondo, con note di cioccolato; tannini integrati e un finale speziato. Fermentazione alcolica e malolattica avvengono in vasche d’acciaio termocontrollate. Segue un affinamento di 18 mesi in barrique nuove di rovere francese.

20. BALIFICO 2020 – CASTELLO DI VOLPAIA

Un blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Annata 2020: ha dato vini intensi e strutturati. Colore rubino brillante. Al naso note di violetta selvatica, mora, frutta rossa croccante, rosmarino, cannella. Al palato è ricco, corpo pieno con tannini maturi e un finale lungo e persistente. Affinato in rovere francese per 18 mesi.

21. ISACCO 2020 – TENUTA MATTERAIA

50% Merlot e 50% Teroldego. Annata 2020: equilibrata. Colore rosso rubino con tonalità violacee. Al naso, frutta rossa matura e spezie. Al palato è corposo, muscoloso, erbaceo con tannini morbidi e una buona acidità. Vinificazione in acciaio a temperatura controllata per circa 20 giorni. Maturazione: 6 mesi in acciaio, 6 mesi in tonneaux da 500 litri ed un breve passaggio in acciaio prima dell’imbottigliamento. Affinamento in bottiglia: 6 mesi.

22. BADESCO 2019 – BONACCHI

60% Sangiovese - 20% Merlot - 20% Cabernet Sauvignon. Annata 2019: equilibrata, assoluta eccellenza qualitativa. Colore rosso rubino intenso. Al naso, note di frutta rossa matura e spezie dolci in cui emerge la vaniglia. Al palato è corposo, con tannini intensi e un finale lungo. Affinamento in botti di rovere di grandi dimensioni, barriques e tonneaux.

23. SOLENGO 2019 – ARGIANO

Un blend di Cabernet Sauvignon, Petit Verdot Merlot, e Sangiovese. Annata 2019: equilibrata, assoluta eccellenza qualitativa. Al naso, visciole in confettura, spezie e tabacco. Bocca garbata ed elegante, è strutturato, con tannini morbidi e un lungo finale speziato. Affinamento in barrique di rovere francese. Grande equilibrio e straordinaria beva.

IN ABBINAMENTO I PIATTI DELLO CHEF RESIDENT MARCO BRIOSCHI

Uovo morbido, Cavolo Nero e Alici

Funghi, topinambur e castagne

Trippa, fegatini, cannellini e olive

Ravioli di cinghiale, salsa verde e fonduta di pecorino

Per le foto 

giovedì 24 ottobre 2024

MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI 2024: LA 13ª EDIZIONE A BOLOGNAFIERE DAL 23 AL 25 NOVEMBRE



MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI 2024: LA 13ª EDIZIONE A BOLOGNAFIERE DAL 23 AL 25 NOVEMBRE

Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, organizzato dalla FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), tornerà a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre 2024 per la sua 13ª edizione. Questo evento attesissimo celebra il vino artigianale e autentico, coinvolgendo produttori italiani e internazionali, offrendo una straordinaria opportunità di incontro tra vignaioli e appassionati di vino.

PIÙ DI 1.000 VIGNAIOLI PRESENTI

Saranno ben 1.007 i vignaioli italiani che parteciperanno all'evento, provenienti da ogni regione del Paese. A questi si uniranno due delegazioni di vignaioli stranieri in rappresentanza delle associazioni nazionali della Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (CEVI) e 32 olivicoltori indipendenti affiliati alla FIOI (Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti), confermando una sinergia forte e duratura tra i settori.



OFFERTA TRENITALIA: SCONTI FINO ALL’80%

Grazie alla collaborazione con Trenitalia, chi sceglie di raggiungere Bologna in treno potrà usufruire dell’offerta “Speciale Eventi”, che prevede sconti fino all’80% sul prezzo del biglietto Frecciarossa rispetto alla tariffa base. Un'opportunità vantaggiosa che rende l'evento facilmente accessibile e promuove la mobilità sostenibile.

UN EVENTO IN CRESCITA

Dopo il grande successo dell’edizione 2023, che per la prima volta ha avuto luogo nei padiglioni di BolognaFiere, il Mercato dei Vini è pronto a crescere ulteriormente. L'edizione del 2024 occuperà una superficie di 30.000 metri quadrati, suddivisi in quattro padiglioni: i numeri 29 e 30 saranno dedicati ai vignaioli, mentre i padiglioni 28 e 36 accoglieranno stand gastronomici e servizi correlati all’evento.

PARCHEGGI E LOGISTICA

Per facilitare l'afflusso del pubblico, il parcheggio Michelino, con i suoi 5.500 posti auto, sarà nuovamente il punto di riferimento per i visitatori. Il parcheggio è facilmente raggiungibile dall'uscita autostradale Bologna Fiera e situato vicino agli ingressi Nord ed Est Michelino. Inoltre, un servizio di navette gratuite sarà attivo per accompagnare i visitatori dall'area circostante fino all'ingresso dell'evento.

BIGLIETTI E OFFERTE

I biglietti per l’evento saranno disponibili in prevendita dal 2 settembre 2024 sul sito ufficiale www.mercatodeivini.it. Nonostante l’ampia offerta e la crescita della manifestazione, i prezzi dei biglietti rimangono invariati rispetto alle precedenti edizioni, con sconti dedicati a sommelier e operatori del settore.

UN RICCO PROGRAMMA DI ATTIVITÀ

Durante i tre giorni dell’evento, saranno organizzate quattro masterclass sul tema “Tempo e generazioni: passato, presente e futuro dei Vignaioli italiani”, offrendo momenti di approfondimento e confronto tra esperti del settore.

Inoltre, verranno annunciati i vincitori del prestigioso Premio Leonildo Pieropan 2024, in memoria di uno dei pionieri della FIVI, e del premio “Vignaiolo come noi”, assegnato l'anno scorso a Stefano Belisari, conosciuto come Elio, cantante e musicista di fama.

GASTRONOMIA E INTRATTENIMENTO

Un intero padiglione sarà dedicato alle eccellenze gastronomiche italiane, con specialità locali e regionali a disposizione dei visitatori. Nella galleria centrale, invece, ci saranno gli stand dei partner, sponsor e quello istituzionale della FIVI, dove sarà possibile acquistare gadget e t-shirt ufficiali dei Vignaioli Indipendenti.

UN’ESPERIENZA UNICA PER GLI AMANTI DEL VINO

Come sottolineato da Lorenzo Cesconi, presidente della FIVI: "Il Mercato dei Vini è un’occasione unica di incontro tra produttori e consumatori, in un ambiente dove il contatto diretto e la condivisione delle conoscenze sono protagonisti". Il Mercato rappresenta non solo una vetrina di eccellenza, ma anche un momento di festa e di scoperta per tutti gli amanti del vino e delle tradizioni enogastronomiche.


DETTAGLI UTILI

Date: 23-25 novembre 2024

Orari: dalle 11.00 di sabato 23 alle 17.00 di lunedì 25 novembre

Luogo: BolognaFiere, ingressi Est Michelino e Nord

Biglietti: Disponibili dal 2 settembre 2024 su www.mercatodeivini.it www.mercatodeivini.it


Ufficio Stampa FIVI

Axelle Brown Videau | axelle@origamiconsulting.it

Mirta Oregna | mirta_oregna@yahoo.it

Ufficio Stampa BolognaFiere

Daniela Modonesi | daniela.modonesi@bolognafiere.it


mercoledì 23 ottobre 2024

“L’ITALIA DEL PINOT NERO” I EDIZIONE AL BELSTAY HOTEL DI ROMA

DOMENICA 27 E LUNEDÌ 28 OTTOBRE A ROMA “L'ITALIA DEL PINOT NERO”: DEGUSTAZIONI E APPROFONDIMENTI  DEDICATI A QUESTO VITIGNO.

Domenica 27 e lunedì 28 ottobre 2024, Roma ospiterà l’evento dedicato al Pinot Nero, uno dei       vitigni a bacca rossa più nobili e apprezzati al mondo. Organizzato dalla testata giornalistica Vinodabere, l’evento si terrà presso il Belstay Hotel e prevede due giorni ricchi di degustazioni, masterclass e approfondimenti sul Pinot Nero italiano.

“L’ITALIA DEL PINOT NERO”: UN VIAGGIO ENOLOGICO TRA LE REGIONI D’ITALIA

L'obiettivo dell'evento è esplorare la ricchezza del Pinot Nero prodotto in Italia, mettendo in luce le caratteristiche uniche dei diversi territori che lo coltivano. Il Pinot Nero, conosciuto per la sua complessità e delicatezza, è una sfida per i viticoltori ma regala grandi soddisfazioni agli appassionati. Dalle colline dell’Oltrepò Pavese fino alle vette dell’Alto Adige e del Trentino, passando per regioni come Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania e Sicilia, l’evento rappresenta un'opportunità per scoprire e apprezzare le diverse interpretazioni di questo vitigno.

UN’OCCASIONE IMPERDIBILE PER APPASSIONATI ED ESPERTI DI VINO

"L’Italia del Pinot Nero" sarà una vetrina esclusiva per circa 40 produttori italiani che presenteranno non solo il Pinot Nero, ma anche altre referenze vinicole. L'evento è rivolto a professionisti del settore (ristoratori, enotecari, agenti), giornalisti, sommelier, wine lovers e appassionati.

PROGRAMMA DELL'EVENTO

Domenica 27 ottobre 2024:

Ore 10:30: Degustazione tecnica intitolata "Il giro d’Italia attraverso il Pinot Nero", riservata in parte alla stampa, e guidata dai giornalisti Antonio Paolini, Maurizio Valeriani e il critico enogastronomico Dario Cappelloni (DoctorWine).

Ore 14:00-16:00: Banchi di assaggio per stampa, operatori e sommelier.

Ore 16:00-20:00: Banchi di assaggio aperti al pubblico.

Lunedì 28 ottobre 2024:

Ore 10:00-18:30: Degustazioni libere di Pinot Nero e altri vini presentati dai produttori partecipanti.

L'evento segna la prima edizione de "L’Italia del Pinot Nero" e rappresenta un’occasione unica per esplorare il legame tra il Pinot Nero e i suoi territori, confrontandosi direttamente con esperti e produttori.

Kit di degustazione (valevole per 1 giornata) 30 euro, 25 euro per sommelier e assaggiatori ONAV con tessere in corso di validità da esibire all’ingresso. Per acquistare il kit di degustazione on line: https://www.metooo.it/e/l-italia-del-pinot-nero-di-vinodabere.


lunedì 21 ottobre 2024

RISTORANTI D’ITALIA 2025: LA GUIDA DEL GAMBERO ROSSO SI RINNOVA SEGUENDO L’EVOLUZIONE DELLA RISTORAZIONE ITALIANA



Ristoranti d’Italia 2025: la Guida del Gambero Rosso si rinnova seguendo l’evoluzione della ristorazione italiana

Un’edizione nuova, nei linguaggi e nella lettura, che vuole catturare l'essenza di un settore in trasformazione: nuovi concept che mescolano gli stili di ristorazione e un’attenzione sempre crescente alla scelta delle materie prime sono le principali tendenze che emergono.


Niko Romito si conferma in cima alla classifica delle 52 Tre Forchette insieme a Enrico Crippa che sale in vetta. 6 nuovi ingressi tra le eccellenze, 22 i Premi Speciali con due novità: Cioccolato. L’abbinamento sorprendente e la cantina più bella da visitare. 


Roma, 21 ottobre 2024 – Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l'esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall'onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva. Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica - con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione - e nella lettura – con nuovi simboli - come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo - per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività. 


Tempi più stretti e ricette più snelle: i tre ingredienti per piatto sono ormai legge non scritta, via le presentazioni barocche e servizio meno ingessato, che si accompagna alla ricerca di ingredienti freschi e locali – commenta Lorenzo Ruggeri, direttore del Gambero, in apertura - I clienti cercano ambienti accoglienti e un'esperienza più informale”.


I numeri della Guida


Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno. 


Le Tre Forchette

A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner TRENTODOC, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME). L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU),  daGorini a Bagno di Romagna (FC).


I Tre Gamberi

Sono 40 le trattorie che ottengono il massimo punteggio dei Tre Gamberi, con partner Feudo Maccari: locali sempre più protagonisti di un fenomeno di cross-contaminazione che li vede adottare tecniche raffinate tipiche dell’alta cucina, arricchendo l’esperienza culinaria di proposte che trascendono le etichette convenzionali. 8 le novità, tra cui Arieddas – La Cucina della Marmilla che debutta per la prima volta quest’anno. Tra le proposte più all’avanguardia spicca La Madia a Brione (BS), mentre Agra Mater a Colmurano (MC) è anche Gambero Verde per la sua grande attenzione all’ambiente.  




Le Tre Bottiglie e i Tre Mappamondi

11 i Wine Bar premiati con le Tre Bottiglie, con sponsor Petra, che vede Enoteca della Valpolicella a Fumane (VR) fare il suo ingresso; mentre 8 i Tre Mappamondi che offrono una cucina etnica reinterpretata in chiave contemporanea e contraddistinta dalla ricerca di materia prima di qualità. 2 le novità: il cinese Il Gusto di Xinge a Firenze e Vero – Omakase Rooftop a Nola (NA). 


Le Tre Tavole

Nella nuova edizione, le Tavole mandano in pensione le Cocotte per raccontare la piena trasformazione in atto nei bistrot con offerte veloci, ma curate: sono 11 le insegne a ottenere il massimo punteggio, offrendo sapori semplici, tradizionali in location curate ed eleganti. 7 le novità: Ahimè a Bologna, Al Callianino a Montecchia di Crosara (VR), Epiro a Roma, Nana Piccolo Bistrò a Senigallia (AN), Nidaba a Montebelluna (TV), Scannabue a Torino, Silvano Vini e Cibi al Banco a Milano.


I 22 Premi Speciali 


  • Cuoco Emergente: Antonio Lerro del Riva Restaurant del View Place Hotel – Numana (AN);

  • Novità dell’anno, partner Partesa: Al Gatto Verde, Modena;

  • Il Ristoratore dell’anno, partner Cantele: Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini, Stefano Terigi del Giglio, Lucca;

  • Miglior proposta di piatti di pasta, partner Pastificio dei Campi: Osteria Arbustico all’Hotel Royal, Capaccio Paestum (SA);

  • Miglior pane in tavola, partner Petra Molino Quaglia: Il Colmetto, Rodengo Saiano (BS);

  • Ristorante che valorizza al meglio l’olio evo italiano, partner Frantoio di Santa Téa: Campiello, San Giovanni al Natisone (UD);

  • Menù degustazione dell’anno, partner Goeldlin Chef: Podere Belvedere Tuscany, Pontassieve (FI);

  • Miglior proposta vegetariana, partner Consorzio Vini Alto Adige: Cucina Villana a Villa Fenicia – Ruvo di Puglia (BA), Antica Osteria Nonna Rosa – Vico Equense (NA);

  • Miglior pre-dessert, partner Ice Team 1927 Cattabriga: Sustanza, Napoli, per lo spaghetto cotto in un vino ossidativo, olio al ginepro e scorza di agrumi bruciati ed erbe balsamiche;

  • Pastry Chef dell’anno, partner La Bella Estate Vite Colte: Elena Orizio della Trattoria Contemporanea - Lomazzo (CO), Valentina Marzano del Viandante - Rubiera (RE), Antonio Colombo del Votavota - Ragusa;

  • Miglior Carta dei Vini, partner Tenuta Sette Ponti: Del Belbo da Bardon - San Marzano Oliveto (AT), Il Capanno - Spoleto (PG), Locanda Mammì - Agnone (IS);

  • Miglior proposta al bicchiere, partner Ruggeri & C.: Villa Maiella, Guardiagrele (CH);

  • Miglior proposta di bere miscelato, partner Bibite Sanpellegrino: Simone Corsini presso Il Piccolo Principe del Grand Hotel di Piemonte, Viareggio (LU);  

  • Miglior carta dei distillati, partner Grappa Ceschia: Osteria Nuova, Anzio (RM);

  • Miglior servizio di sala, partner Casolaro Hotellerie: Pascucci al Porticciolo, Fiumicino (RM);

  • Miglior sommelier, partner Roberto Sarotto: Zaira Peracchia;

  • No food waste, partner Krombacher: Reis – Cibo libero di montagna, Busca (CN);

  • Qualità prezzo, partner Cesari – Valpolicella: 

  • Le Vigneron - Arvier (AO);

  • La Locanda del Falco - Valdieri (CN);

  • La Loggia - Camogli (GE);

  • Il Colmetto - Rodengo Saiano (BS);

  • VI.OR di Villa Ormaneto - Cerea (VR);

  • Lerchner's in Ruggen - San Lorenzo di Sebato/Sankt Lorenzen (BZ);

  • Nerodiseppia – Trieste;

  • La Risulta – Perugia;

  • Dogma – Roma;

  • Zunica 1880 - Civitella del Tronto (TE);

  • Locanda Mammì - Agnone (IS);

  • Oasis Sapori Antichi - Vallesaccarda (AV);

  • Origano Cibo e Vino - Palmariggi (LE);

  • Antica Osteria Marconi – Potenza;

  • L'Osteria dei Frati - Roncofreddo (FC);

  • Da Fagiolino - Cutigliano (PT);

  • Agra Mater - Colmurano (MC);

  • Osteria Zero – Taurianova (RC);

  • Terrazza Costantino - Sclafani Bagni (PA);

  • Amano – Cagliari.


  • Tradizione futura, partner Inalpi: 

  • Agnese Loss di Osteria Contemporanea - Gattinara (VC);

  • Daniele Rebosio di Hostaria Ducale – Genova;

  • Tommaso Bonseri Capitani di Mountain Lodge del Sunny Valley Kelo Mountain Lodge - Valfurva (SO);

  • Emin Haziri di Procaccini Milano – Milano;

  • Chiara Pannozzo di Bue Nero – Verona;

  • Silvia Banterle di Stilla - Colognola ai Colli (VR);

  • Elvis Dedi di San Martino 26 - San Gimignano (SI);

  • Carlotta Delicato di Delicato - Contigliano (RI);

  • Gianluca Mangiapia di John Restaurant a Casa Madre - Afragola (NA);

  • Francesca Barone di Fattoria delle Torri - Modica (RG).


  • Cioccolato. L’abbinamento sorprendente, partner Domori: Cracco in Galleria, Milano per la crema al cioccolato, lenticchie alla vaniglia e piselli;

  • Miglior piatto con lo speck, partner Recla: Anna Stuben dell'Hotel Gardena, Ortisei/Sankt Ulrich in Gröden (BZ) per la sella di capriolo con broccoli estivi, finferli e speck dell'Alto Adige;

  • La cantina più bella da visitare, partner Enoteca Esselunga: La Stüa de Michil dell'Hotel La Perla - Corvara in Badia/Corvara (BZ).