martedì 29 dicembre 2020

 FLOS OLEI 2021:


4 ITALIANE E 2 SPAGNOLE NELLA HALL OF FAME

NELLA THE BEST TRIONFA L’ITALIA

CALABRESE L’AZIENDA DELL’ANNO, ANDALUSO IL MIGLIOR OLIO

714 oli prodotti da 500 aziende provenienti da 5 continenti e 54 nazioni e una new entry del 2021, la Georgia: giunge alla sua XII edizione Flos Olei, la prestigiosa guida dedicata alle aziende di produzione olearia di tutto il mondo e ai loro oli extravergine, curata dall’esperto internazionale Marco Oreggia (che ne è anche editore) e dalla giornalista Laura Marinelli. Realizzato in duplice lingua (italiano-inglese e italiano-cinese), a dimostrazione della portata globale del progetto, Flos Olei è un vero e proprio atlante olivicolo mondiale, comprensivo di cartografia delle zone di produzione, di un’accurata descrizione delle varietà tipiche, di schede di degustazione degli oli con relativi abbinamenti gastronomici e più in generale di informazioni storiche e culturali, utili tanto agli appassionati quanto ai neofiti della materia. 

Non mancano ovviamente i premi, grazie al lavoro svolto con criteri di assoluto rigore da un panel di esperti assaggiatori coordinati dai due curatori. Non ci sono nuovi ingressi nella Hall of Fame, sorta di gotha mondiale dell’extravergine. Categoria, istituita per la prima volta lo scorso anno, all’interno della quale figurano le aziende premiate con i 100/100esimi che, dopo un’importante crescita nel tempo, hanno ormai raggiunto un traguardo stabile di eccellenza. Solo 6 le realtà presenti: le italiane Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria), Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi (Lazio) e le spagnole Castillo de Canena Olive Juice e Aceites Finca La Torre (entrambe dell’Andalucía).

Come consuetudine sono 20 le realtà insignite dei riconoscimenti e inserite per questo nell’ambita The Best: 11 italiane, 5 spagnole, 1 slovena, 1 croata, 1 greca e 1 cilena. Tra i titoli più importanti: l’Azienda dell’Anno è la calabrese Tenute Pasquale Librandi; il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno è il Nobleza del Sur – Eco Day dell’andalusa Aceites Nobleza del Sur; l’Azienda Emergente è la toscana Azienda Agricola Cesare Diddi; il Migliore Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica è l’Oro del Desierto – Coupage della spagnola Rafael Alonso Aguiliera, anch’essa dall’Andalucía; mentre dalla Castilla-La Mancha, altra regione della Spagna, proviene il Migliore Olio Extravergine di Oliva Qualità/Prezzo, ovvero il Picual firmato da Palacio de Los Olivos. Le altre aziende italiane premiate nelle varie categorie previste sono: Frantoio Anteata (Toscana), Frantoio Gaudenzi e Marfuga (Umbria), Azienda Agricola Cosmo Di Russo (Lazio), Tenuta Zuppini (Abruzzo), Madonna dell’Olivo e Fattoria Ambrosio (Campania), Società Agricola Fratelli Ferrara e Azienda Agricola Le Tre Colonne (Puglia). A completare il quadro, fuori dai confini nazionali: Señorios de Relleu e Aceites Oro Bailén Galgón 99 (Spagna), Jenko (Slovenia), Mate (Croazia), Noan (Grecia), Agricola Pobeña (Cile).

Tutti i premiati Flos Olei 2021  qui.

Come di consueto inoltre Flos Olei 2021 assegna anche degli Special Awards. Sono riconoscimenti al di fuori del comparto produttivo conferiti a chi, attraverso il proprio lavoro, promuove e diffonde la cultura dell’olio. In questa occasione il Premio L’Importatore dell’Anno lo vince Francesca De Ritis (Olanda); il Premio Il Ristorante dell’Anno va al Patriarca di Bitonto (Italia), diretto dallo chef Emanuele Natalizio; il Premio Il Giornalista dell’Anno è per Alberto Grimelli (Italia) della testata Teatro Naturale; il Premio Speciale Cristina Tiliacos va all’azienda Marqués de Griñon Family Estate (Spagna), in ricordo del suo creatore e anima Carlos Falcó. 

«È stato un anno particolare e certo non è stato semplice portare a termine il nostro lavoro. Ci siamo riusciti grazie soprattutto alla voglia delle aziende di tutto il mondo di tenere vivo il comparto dell’extravergine di qualità. Il cuore della produzione olearia – sottolineano Marco Oreggia e Laura Marinelli – rimane il Mediterraneo ma, accanto ai Paesi di quest’area, la qualità si estende anche a luoghi più lontani, capaci di far sentire sempre di più il loro peso sui mercati internazionali. L’obiettivo di Flos Olei, di edizione in edizione, è proprio quello di sottoporre ai lettori un’analisi fedele dell’intero comparto olivicolo mondiale, cercando anche di anticiparne possibili sviluppi e tendenze, con uno sguardo quanto più ampio possibile. Per questo motivo riteniamo che il volume rappresenti in primis un vademecum essenziale per tutti gli addetti ai lavori. Ma allo stesso tempo la guida vuole essere anche un punto di riferimento per i consumatori, per chi ama mangiare bene a partire proprio dall’olio extravergine di oliva, principe dei condimenti nonché alimento base della dieta mediterranea, consumato e apprezzato ovunque per le sue molteplici virtù organolettiche e salutistiche». 

Anche quest’anno è presente in guida il simbolo della blockchain, strumento in grado di garantire trasparenza e tracciabilità dei processi aziendali. Mentre, così come da tradizione, le 884 pagine di Flos Olei 2021 sono stampate su carta FSC, sottolineando l’attenzione degli autori per l’ambiente. La guida è infine disponibile anche su App per iOS e Android.

 

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martedì 15 dicembre 2020

AL PUER APULIAE, CASTEL DEL MONTE NERO DI TROIA RISERVA D.O.C.G. 2015, IL PRESTIGIOSO #TASTEVIN


Alla pugliese Rivera uno dei 22 premi assegnati dalla guida VITAE 2021 dell’Associazione Italiana Sommelier

 

Un anno ricco di successi per il Puer Apuliae, etichetta di punta delle cantine Rivera. Già premiato come top wine dalle principali guide italiane, al suo già ricco palmares va ora ad aggiungersi uno dei 22 prestigiosi #TASTEVIN, premio assegnato in Italia dalla guida VITAE 2021 dell’Associazione Italiana Sommelier.

Tale riconoscimento ogni anno viene conferito al vino e all'azienda che in ciascuna regione “hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati”.

Per la Rivera e la famiglia de Corato, giunti alla terza generazione e alla 70° vendemmia, un riconoscimento importante che premia il costante lavoro di ricerca e valorizzazione del territorio Castel del Monte e delle sue varietà autoctone, in particolare il Nero di Troia.

Focus RIVERA

La famiglia de Corato ha forti radici nella terra di Puglia. Qui, nell’omonima tenuta di famiglia in agro di Andria, Sebastiano fondò alla fine degli anni ’40 le cantine Rivera con il preciso intento di valorizzare e diffondere nel mondo l’enorme potenziale qualitativo della vitivinicoltura della zona circostante il Castel del Monte.

Focus PUER APULIAE, Castel del Monte Nero di Troia Riserva D.O.C.G.

Il PUER APULIAE è il risultato di un progetto viticolo ed enologico portato avanti dalla Rivera negli anni ’90 da avente come obiettivo la valorizzazione definitiva della varietà Nero di Troia.

Il materiale genetico della varietà allora disponibile presentava infatti caratteristiche non ideali (acino grande e grappolo serrato) alla produzione di uve di alta qualità. Carlo de Corato coinvolse il prof. Scienza, massima autorità italiana in viticultura, in un progetto di recupero dei vecchi cloni con acino piccolo e grappolo spargolo. La selezione venne fatta in un vecchio vigneto di famiglia in contrada Torre di Bocca i cui biotipi più interessanti furono reinnestati nel nuovo vigneto Tafuri che fornisce le uve con cui è realizzato il vino.

L’introduzione delle tecniche enologiche di origine francese del delestage in fase di macerazione (svinatura e rimontaggio in due tempi del mosto sulle bucce) e microossigenazione in fase di affinamento (lenta inoculazione di dosi di ossigeno puro nel vino in vasca) permettono di gestire al meglio il potenziale enologico della varietà, esaltandne l’eleganza e levigando i suoi importanti tannini. Visti i primi risultati, la nuova cantina di vinificazione realizzata nel 2004 fu progettata per ospitare speciali vinificatori a due piani e utilizzo della gravità e rendere più agevole ed efficace la gestione del delestage. Infine, la maturazione in barrique e tonneaux nuove di rovere francese (Allier) conclude con coerenza il ciclo produttivo.

Il Puer Apuliae o Figlio di Puglia, appellativo attribuito all’imperatore Federico II di Svevia che donato a queste sue amate terre il maestoso ed enigmatico Castel del Monte, nasce con l’annata 2000 rappresentando una innovazione assoluta per il territorio e per questo vitigno.

Focus Nero di Troia

Il Nero di Troia è il terzo vitigno autoctono a bacca nera più diffuso della Puglia (circa 2.500 ha) e contraddistingue la vitivinicultura del centro-nord della regione, trovando la sua terra d’elezione sui terreni calcarei delle colline dell’Alta Murgia dove è alla base dei vini rossi della denominazione Castel del Monte

Sotto l’aspetto fenologico, Nero di Troia è un vitigno tardivo in tutte le fasi vegetative e in particolare nella maturazione che avviene dalla metà alla fine di ottobre, differenziandosi dalle principali varietà a bacca nera pugliesi che hanno una maturazione decisamente più precoce (fine agosto il Primitivo e metà settembre il Negroamaro).

In quanto varietà tardiva, il Nero di Troia è caratterizzato da una buccia spessa particolarmente ricca di polifenoli e da un moderato potenziale zuccherino, dando origine a vini con profumi floreali (tipici i sentori di viola) e di frutti di bosco impreziositi da sfumature speziate e un palato strutturato che gli dona una ottima capacità di invecchiamento.

Tradizionalmente la ricchezza di polifenoli, in mancanza di specifiche capacità enologiche, rendeva necessario l’uvaggio con varietà complementari come il Montepulciano per ottenere vini più armonici. A partire dalla fine degli anni ’90 la ricerca nei vigneti e l’innovazione enologica ha permesso di valorizzare l’eleganza della varietà e di ingentilirne la struttura, sviluppando interpretazioni in purezza che hanno dimostrato tutto il potenziale della varietà sia in versioni giovani e fresche che strutturate da lungo invecchiamento.