mercoledì 26 giugno 2024

A OSTIA ARRIVA L’ESTATE CON UN MARE DIVINO 2024


A Ostia arriva l’estate con Un Mare diVino 2024

Con l’arrivo della bella stagione, il litorale romano torna a risplendere grazie all’evento principe dedicato alle eccellenze vitivinicole del Belpaese, giunto alla sua 6° edizione. Sabato 29 e domenica 30 giugno, infatti, in piazza Anco Marzio, andrà in scena la kermesse che prevede, oltre alla degustazione dei migliori vini bianchi, rosati e bollicine d’Italia e di alcune chicche gastronomiche, anche 6 show cooking con importanti chef e dj set con musica sotto le stelle.

Un Mare diVino 2024

Sabato 29 e domenica 30 giugno 2024

Piazza Anco Marzio, Ostia - Roma

Accesso gratuito - Kit degustazione 15 euro

Prevendita: www.unmaredivino.com

Un gioioso brindisi vista mare darà anche quest’anno il via alla stagione estiva sul litorale romano. Per il secondo anno consecutivo, infatti, Ostia sarà la suggestiva cornice di Un Mare diVino, kermesse enogastronomica giunta alla sua sesta edizione, patrocinata dalla Regione Lazio e dall’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, con il contributo dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio).

Sabato 29 giugno e domenica 30 giugno, dalle ore 18:00 a mezzanotte in piazza Anco Marzio (il “salotto” della località lidense), andrà dunque in scena la grande festa del vino e della cucina tra banchi d’assaggio, incursioni gastronomiche e show cooking di importanti chef, presentata da Chiara Giannotti, “patron” di VinoTV.

A intrattenere il pubblico nel corso della due giorni saranno invece le sonorità chill house, afro beat, soulful, jazz and funk groove, grazie al dj set di SDM, pseudonimo di Sandro Di Martino, deejay e producer di fama nazionale.

L’evento, organizzato da RistorAgency per Associazione Vero, sarà aperto dal classico taglio del nastro dell’Assessore alle attività produttive e al turismo del X Municipio Antonio Caliendo.

“Per il secondo anno consecutivo Un Mare diVino sarà ospitato in Piazza Anco Marzio. Si tratta di un traguardo molto importante perché Ostia torna a essere la cornice di un evento interamente dedicato all’enologia di qualità. Spero davvero che questo sodalizio possa continuare nel futuro per attrarre sul nostro bellissimo lungomare tutti gli amanti del settore, romani e non”, ha commentato entusiasta l’assessore.

Un Mare diVino sarà non solo un’opportunità suggestiva di convivialità, ma anche l’occasione per conoscere più da vicino importanti realtà del panorama vitivinicolo italiano e di comprendere, attraverso le voci dei patron, le storie e le caratteristiche dei vini ma soprattutto le sfide che negli ultimi anni le cantine sono portate ad affrontare a causa delle difficoltà climatiche che si stanno abbattendo sul nostro Paese.

 LE AZIENDE VINICOLE PRESENTI

Per due giorni, “wine lovers”, appassionati e semplici curiosi potranno degustare oltre cento etichette di vini bianchi, rosati e bollicine di prestigiose cantine del Lazio e di altre regioni italiane, raccontati dagli stessi produttori o da esperti enologi e sommelier.

Folta la rappresentativa laziale, che va dal Consorzio di tutela della Roma D.O.C. (con oltre 50 cantine rappresentate) ad aziende come Famiglia Cotarella, Castel De Paolis, Federici Vini, Parvus Ager, Cantine Volpetti, Cantine Silvestri, Marco Mergè, Medevì, Casa della Divina Provvidenza, Dino Limiti, Cantina Tre D, Tenuta Le Quinte e Tenuta San Leo. Corposa anche la presenza pontina, con Casale del Giglio, Marco Carpineti, Cantina Sant’Andrea, Valle Marina e quella umbra, con Briziarelli, Cantina Chiorri e Pizzogallo. La Toscana avrà come protagonisti i vini di Cantina I Vini di Maremma e Podernuovo, la Campania Nativ e Sciore.

NON SOLO VINO

Lungo i vialetti adiacenti i giardini di piazza Anco Marzio non si troveranno solo banchi di vini ma anche altre tipologie di degustazioni, dalle bevande al cibo.

Si andrà quindi dalle bevande analcoliche come Chinottissimo e Arancissima all’amaro Neri, a quelle fermentate e a base di kombucha di Laverve, da Birra Love, la prima al mondo ottenuta con metodo olistico e da agricoltura biosonora, ai freschissimi cocktail e spritz di Luca Ginepro (che ha il suo bar proprio in piazza Anco Marzio).

E per accompagnare al meglio le degustazioni di vini, bollicine e bevande, non mancheranno alcune chicche gastronomiche come l’ormai iconica Pizza Croccantina e la gustosissima Tiella di Gaeta di Oro del Golfo. Ancora, i prodotti provenienti da agricoltura biologica di Molino 7Cento e, per gli amanti dei salumi di qualità, spazio ai prodotti d’eccellenza del prosciuttificio Bassiano Reale

GLI CHEF E GLI SHOWCOOKING

Una vera e propria arena di gusto sarà allestita a latere dei banchi di degustazione. Un’area dedicata all’alta cucina in cui prenderanno vita emozionanti show cooking tenuti da alcuni importanti chef del panorama lidense e capitolino. Tre appuntamenti per serata che daranno l’opportunità a un numero limitato di partecipanti (assegnazione posti in ordine di arrivo fino a esaurimento) di ammirare le abilità dei cuochi, carpirne i segreti e le tecniche sopraffine ma anche di gustare piccoli assaggi dei piatti da loro realizzati “dal vivo” appositamente per l’evento.

SABATO 29 GIUGNO

ore 19.00: Simone Curti, chef patron di Molo Diciassette (in via dei Lucilii 17, Ostia);

ore 20.00: Giovanni Ciaravola, chef patron di Officina Culinaria (Via degli Acilii 15, Ostia);

ore 21.00: Andrea Fusco, executive chef del Roma Luxus Hotel (Largo Angelicum 4, Roma). 

DOMENICA 30 GIUGNO

Ore 19.00: Marco Claroni, chef patron dell’Osteria dell’Orologio (via della Torre Clementina 114,

                  Fiumicino);

Ore 20.00: Claudio Prossomariti, chef di Osteria Landi (via Claudio 26, Ostia);

Ore 21.00: Fabio Dodero, chef patron del ristorante Metis (piazza E. Martini 24, Mezzocamino-Roma)

ACCESSO, DEGUSTAZIONI E PREVENDITA

L’accesso alla piazza e all’evento è libero, mentre il “kit degustazione” ha un costo di 15 euro e comprende un calice, una tasca porta bicchiere, 8 gettoni per altrettanti assaggi, 10 gettoni se acquistato online. Per successive degustazioni con 10 euro si potranno acquistare ulteriori 6 gettoni.

La prevendita dei kit è attiva sul sito ufficiale dell’evento www.unmaredivino.com.

 

Ufficio Stampa

Bortolan Carnevali & Partners

Belinda Bortolan - Cell. 335.7011993 - Email: belinda@bortolancarnevali.com

Giorgia Galeffi - Cell. 333.6529247 - Email: giorgia@bortolancarnevali.com

 

domenica 23 giugno 2024

VINO. OLTRE 2 MILIARDI DI BOTTIGLIE CERTIFICATE VALORITALIA PER UN VALORE COMPLESSIVO DI 9 MILIARDI



Vino. Oltre 2 miliardi di bottiglie certificate Valoritalia 

per un valore complessivo di 9 miliardi

Capacità di adattamento, innovazione e sostenibilità: i pilastri del vino italiano

 18 Giugno 2024 - Presentata a Roma, negli spazi di Casina Valadier, l’edizione 2024 dell’Annual Report Valoritalia, l’appuntamento di riferimento per imprenditori, comunicatori e professionisti del settore vitivinicolo. L’edizione numero sei del rapporto firmato da Valoritalia, società leader in Italia per il controllo e la certificazione del vino tricolore, riporta analisi e dati relativi a 219 denominazioni di origine, che rappresentano il 56% della produzione nazionale dei vini di qualità e oltre due miliardi di bottiglie collocate sul mercato. Valoritalia certifica le maggiori Denominazioni di Origine italiane, tra cui Prosecco, Barolo, Brunello di Montalcino, Franciacorta; per questo motivo i dati che ogni anno pubblica fotografano con accuratezza lo stato di salute del vino italiano di qualità.

Il vino italiano: scenari e prospettive

Dall’insieme dei dati presentati emerge un bilancio del 2023 caratterizzato da luci e ombre. Come ha sottolineato Francesco Liantonio, Presidente di Valoritalia«Sul piano strettamente quantitativo, lo scorso anno le nostre imprese hanno realizzato una crescita nei volumi di imbottigliato pari allo 0,54%, che sale al 2,8% se raffrontata alla media dei tre anni precedenti. Una crescita piccola ma da non sottovalutare, soprattutto se si tiene conto del contesto economico internazionale. Tuttavia - ha proseguito Liantonio - al piccolo incremento dei volumi ha purtroppo corrisposto una riduzione del valore economico dell’imbottigliato, dovuto alle performance che hanno caratterizzato le differenti tipologie di prodotto. Un bilancio complessivo non dei più favorevoli, ma certamente contenitivo dei danni e decisamente più positivo rispetto la maggior parte dei nostri competitor, a dimostrazione, ancora una volta, della grande adattabilità del sistema produttivo italiano anche di fronte alle condizioni più difficili».

Entrando nel dettaglio, il 2023 evidenzia andamenti contrastanti: da un lato i vini IGT hanno realizzato una performance sorprendente, con una crescita annua del 16,5%, equivalente a oltre 97,6 milioni di bottiglie; dall’altro, le DOC hanno registrato un calo degli imbottigliamenti del 2,8% e le DOCG un calo addirittura superiore, pari all’8%. Performances divergenti che hanno condizionato il bilancio economico finale dell’anno, poiché la crescita dell’IGT non è riuscito comunque a far fronte alle perdite delle altre tipologie, che peraltro costituiscono vertice della piramide qualitativa del vino italiano. Di conseguenza, il risultato economico finale è stato negativo per l’1,3%.

Particolarmente interessante è l’analisi territoriale delle performance: rispetto al 2022, le regioni del Nord Ovest hanno ceduto l’8,3% dei volumi e quelle del Centro il 5,3%. Viceversa, a mostrare la miglior performance sono stati i territori vitivinicoli del Nord Est con un incremento del 3,7%; crescita trainata soprattutto dall’Asolo Prosecco DOCG e dal Veneto IGT.

Nondimeno, il primo quadrimestre del 2024 mostra alcuni segnali positivi, perché i volumi dell’imbottigliato sono cresciuti dell’1,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, ancor più significativo è il fatto che la ripresa ha interessato DOC e DOCG, cioè il vertice della piramide qualitativa della nostra viticultura. Un andamento non sufficiente a confermare una definitiva inversione di tendenza, ma che fa ben sperare per il futuro.

La ricerca Nomisma -Wine Monitor: la sostenibilità come asset imprescindibile per le strategie di marketing

Un altro segnale del dinamismo delle nostre imprese vitivinicole emerge dalle inchieste sul valore attribuito alle certificazioni da imprese vitivinicole e consumatori che, da qualche anno, Valoritalia commissiona a Nomisma-Wine Monitor. I risultati dell’ultima indagine, conclusa da pochi giorni e con un focus su Svezia e Norvegia, sono stati illustrati nel corso dell’incontro e confermano le tendenze già emerse negli ultimi anni. In particolare, viene confermata la crescita di attenzione dei consumatori verso la sostenibilità, che unisce tutela ambientale e rispetto dei valori etici e sociali. Parallelamente, le imprese vitivinicole italiane mostrano di aver compreso molto bene la domanda dei consumatori. Infatti, i dati della survey hanno evidenziato come il 93% delle imprese italiane consideri la sostenibilità un tema fondamentale per le loro strategie di sviluppo.

«Le imprese vitivinicole italiane hanno capito benissimo che nel futuro prossimo la sostenibilità giocherà un ruolo fondamentale nel posizionamento sui mercati» ha ribadito il Presidente di Valoritalia Francesco Liantonio. «Lo dimostra il grande successo di Equalitas, lo standard di sostenibilità elaborato in Italia per le imprese vitivinicole e recentemente citato da un articolo del New York Times come uno degli esempi virtuosi a livello mondiale. Le imprese vitivinicole italiane certificate con Equalitas sono già 228, rappresentano una superficie vitata di oltre 76 mila ettari e una produzione di 7,4 milioni di ettolitri, ma come dimostrano le nostre indagini, molte altre imprese hanno deciso di intraprendere questa strada. È un segnale del grande dinamismo del nostro settore».

Le certificazioni: una risorsa per migliorare il ranking bancario

Sul tema della sostenibilità è intervenuto anche Emanuele Fontana, Head of Agribusiness di Crédit Agricole, che ha messo in evidenza i mutamenti in atto anche nel sistema bancario. Gli indicatori ESG, in un orizzonte di medio/lungo termine, assumeranno sempre più importanza, sia per l’impatto a livello di settori economici sia per la correlazione positiva tra performance economica dell’impresa e indicatori elevati di natura ESG. La correlazione tra rischio di credito e Sostenibilità ESG è una relazione attesa che si consoliderà nel medio-lungo periodo, fondamentale per lo sviluppo futuro delle produzioni vitivinicole e dell’agricoltura in generale. Le metriche e i prodotti recentemente messi a punto da Crédit Agricole infatti, mirano a incentivare pratiche sostenibili e migliorare la performance ESG delle aziende agricole.

Di sostenibilità però si può parlare solo se supportata da certificazioni. «In quest’ottica assume un valore sempre più tangibile il lavoro svolto dalla nostra struttura - ha sottolineato Giuseppe Liberatore, Direttore Generale Valoritalia – Il nostro compito è fornire garanzie a operatori e consumatori sul rispetto delle procedure e degli standard previsti dalle norme. Ogni anno noi certifichiamo oltre 2 miliardi di bottiglie riferibili a circa 92.000 operatori e destinate ai mercati di tutto il mondo; garantiamo la loro completa tracciabilità verificando oltre 800 mila movimenti; gestiamo direttamente più di 8.000 visite ispettive, in vigna e in cantina, e 13 mila commissioni di assaggio. È questa capillarità nelle verifiche a garantire il mercato; un impegno che assicuriamo anche per gli altri standard di certificazione sui quali siamo impegnati, a partire da quelli di sostenibilità come Equalitas e EquiPlanet.»

Numeri importanti quelli presentati da Valoritalia, che testimoniano tanto il dinamismo delle imprese vitivinicole italiane, quanto l’affidabilità del sistema dei controlli della filiera nazionale, certamente una delle più evolute al mondo.

I Numeri di Valoritalia nel 2023

 

Nel settore vitivinicolo

17.682.000 milioni ettolitri certificati

Oltre 2 miliardi di bottiglie certificate

1,27 miliardi di Contrassegni di Stato gestiti

Oltre 9 miliardi di euro di valore

219 denominazioni certificate

 5000 tipologie di vino gestite

4.166 visite ispettive in campo

3.940 visite ispettive in cantina

51.768 campioni analizzati

Oltre 361 mila determinazioni analitiche

13.039 commissioni di degustazione

92.265 operatori inseriti nel sistema di controllo

 

Negli altri comparti dell’agrifood

2392 aziende certificate con lo standard BIO

9606 aziende certificate nella produzione integrata SQNPI

 

103 aziende sostenibili certificate con lo standard Equalitas

due denominazioni di origine certificate con lo standard Equalitas

19 aziende certificate con lo standard VIVA

 

Altre Denominazioni di Origine:

Olio Dop Chianti Classico – 190 operatori, 101 verifiche ispettive, 73 prelievi di campioni

Casciotta d’Urbino – 101 operatori, 65 verifiche ispettive, 10 prelievi di campioni

BovinMarche - 134 operatori, 31 verifiche ispettive, 12 prelievi di campioni

 

mercoledì 19 giugno 2024

I 60 ANNI DEL BRAND SOFITEL AL SOFITEL ROME VILLA BORGHESE

 


I 60 ANNI DEL BRAND SOFITEL AL SOFITEL ROME VILLA BORGHESE

Un anno di celebrazioni in tutto il mondo per il marchio di hotel di lusso dal tocco francese 

Roma, giugno 2024. Un anniversario di diamante, quello del marchio Sofitel, che si celebra in ogni angolo del globo con una serie di eventi, un omaggio alla storia del brand di hotellerie di lusso, che negli ultimi 60 anni ha abbracciato l’Art de Vivre francese in tutto il mondo: con questo spirito il Sofitel Roma Villa Borghese festeggia i 60 anni di storia e di passione nel mondo dell’ospitalità.

Prende così vita, giovedì 20 giugno al centro di Roma, una serata speciale nel segno dello stile italiano con il tocco francese, nell’hotel che evoca l’atmosfera di un’elegante casa romana e che, come tale, apre le sue porte agli invitati, tra Istituzioni, Ambasciate, personalità e partner: gli ospiti potranno immergersi in un’atmosfera di festa, in un percorso di intrattenimento e degustazioni all’interno del Sofitel Rome Villa Borghese, che dalla hall conduce ai salotti, fino ad arrivare all’ultimo piano al rooftop Settimo, con magnifica vista sulla città.

Protagonisti i piatti creati per l’occasione dallo chef Giuseppe D’Alessio, per un menu che passa dalla tradizione italiana a quella francese: tra le proposte culinarie i supplì alla romana e le ostriche fine de claire, la carbonara all’uovo e la quiche lorraine, il polpo rosticciato al salmoriglio e le capesante marinate con maionese alle alghe, formaggi e salumi italiani e francesi, caviale, tartufo e dolci tipici come i macarons e il tiramisù ma non solo.

Per brindare il prestigio della Maison Pommery con il suo champagne, insieme al French Bloom, il sofisticato spumante analcolico.

A cura del Bar & Restaurant Manager Dima Ciocia, il cocktail dedicato alla serata: Roman Sparkle, con Amaro Formidabile, Lillet Blanc, menta fresca, lime, prosecco per gustare l’Italia e la Francia nel bicchiere.

Ad accompagnare la serata, la musica dal vivo della Clito Swing e Rockabilly Band che insieme a chitarra, basso e batteria mette in luce la rappresentanza femminile al violino, con una scaletta di brani senza tempo, tra Italia e Francia e incursioni dei grandi nomi internazionali.

Gli onori di casa a Elodie Lacroix, General Manager del Sofitel Rome Villa Borghese: “I 60 anni del brand sono per noi l’occasione speciale per accogliere amici, partner ed ospiti in questa nostra casa, una casa aperta alla città, dove trascorrere momenti unici nel segno dello stile e del gusto. Il nostro hotel opera sin dal 1991 con il marchio Sofitel, per poi diventarne, a seguito della ristrutturazione, un punto di riferimento a livello internazionale: rappresenta il connubio perfetto tra l’Art de Vivre francese e la Dolce Vita italiana, che amiamo riproporre in maniera creativa, dal design all’arte, dall’ospitalità alle esperienze diverse che coinvolgono il territorio, senza dimenticare la gastronomia, che vede proprio i due paesi eccellere e che qui trova la magia della scenografia naturale di Settimo con vista sulla città.”

Tanti i partner che hanno scelto di essere al fianco del Sofitel Rome Villa Borghese per la realizzazione di questa serata: Agroittica, Cibaria, Doreca, Euronovo, Faic, Fam. Cotarella, Formasal, French Bloom, HqFood, Mochi, Pommery, Selecta, The Circle.

Il 26 giugno 1964 Sofitel ha aperto il suo primo hotel a Strasburgo, in una regione, l’Alsazia, che incarna tutto quel che la Francia ha da offrire, cucina gourmet, architettura pittoresca e paesaggi unici. 10 anni dopo, il brand avvia l’espansione internazionale, con un obiettivo in mente: mettere in campo il proprio sapere evidenziando quel che rende ogni destinazione differente. Sofitel è il primo marchio francese di hotellerie di lusso ad operare in tutti i continenti: Europa, Nord e Sud America, Africa e Asia.

120 celebrazioni nel mondo per questi 60 anni, che hanno preso il via con una campagna dedicata - un cortometraggio con gli attori Gillian Anderson e Dali Bansallah - e collaborazioni di prestigio come con la prestigiosa gioielleria sostenibile Courbet di Place Vendome, che ha disegnato una linea di gioielli esclusiva: 18 creazioni originali per questo anniversario con collane, orecchini, ciondoli e bracciali realizzati con diamanti di provenienza etica. 

SOFITEL ROME VILLA BORGHESE

Situato nel cuore di Roma con affaccio su Villa Medici, Il Sofitel Rome Villa Borghese è un antico palazzo romano del 19° secolo, tornato a nuova vita nel 2019 a seguito della completa ristrutturazione, grazie alla maestria dell’architetto Jean Philippe Nuel che ha creato un dialogo tra l’eleganza del classicismo francese e l’opulenza del barocco italiano, tra città e natura, tra storia e modernità: 78 camere e suite, il ristorante e bar Settimo Roman Cuisine & Terrace punto di incontro imperdibile in città con vista mozzafiato, sale riunioni e fitness in per ambienti affascinanti dall’atmosfera rilassata.  

SOFITEL

Sofitel Hotels & Resorts è ambasciatore dell'eleganza, della cultura e dell'art-de-vivre francesi in tutto il mondo.
Fondato nel 1964, Sofitel è il primo marchio francese di hotel di lusso a svilupparsi a livello internazionale e oggi conta più di 120 hotel tanto eleganti quanto unici, situati nelle destinazioni più ambite del mondo. Sofitel evoca una concezione raffinata e discreta del lusso contemporaneo, associando in ciascuna delle sue strutture un tocco di eleganza francese con il meglio della cultura locale. Sofitel comprende anche una selezione di hotel di lusso storici sotto il marchio Sofitel Legend, rinomati per la loro eleganza senza tempo e il loro passato storico.

La collezione Sofitel comprende hotel importanti come Sofitel Paris Le Scribe Opera, Sofitel London St James, Sofitel Dubai The Obelisk, Sofitel Legend Old Cataract Aswan,Sofitel Mexico City Reforma, Sofitel Santa Clara Cartagena, Sofitel Legend Metropole Hanoi e Sofitel Ambassador Seul. Sofitel fa parte di Accor, gruppo alberghiero leader a livello mondiale che conta oltre 5.400 strutture in più di 110 paesi, e di ALL - Accor Live Limitless, il programma fedeltà che dà accesso a un'ampia gamma di vantaggi, servizi ed esperienze. sofitel.accor.com | all.accor.com | group.accor.com

Ufficio stampa: IMAGINE Communication, www.imaginecommunication.eu

Lucilla De Luca lucilla@imaginecommunication.eu 335.5839843

Giorgia Assensi ufficiostampa@imaginecommunication.eu 347.8951181

 

lunedì 17 giugno 2024

PANE E PANETTIERI D’ITALIA 2025: RITORNO AI GRANI LOCALI PER UN’ARTE BIANCA CHE RACCONTA IL TERRITORIO


Presentata a Roma la sesta edizione della Guida del Gambero Rosso
dedicata all’universo pane: un alimento che da millenni è al centro della cultura gastronomica mediterranea ed europea.

Viene già citato nell'Epopea di Gilgamesh, testo epico composto fra il 2600 e il 2500 a.C. della produzione letteraria sumerica, a dimostrazione che era conosciuto e diffuso nell'antica civiltà mesopotamica. Dall'Antico Egitto si diffuse in tutto l'ambito del Mediterraneo diventando un elemento comune a tutte le popolazioni. I Romani conobbero il pane dopo il 168 a.C. imparando le tecniche della panificazione da alcuni schiavi macedoni.

Ebbene la guida del Gambero Rosso "Pane & panettieri d'Italia", recensisce i panifici italiani, ne racconta la proposta, il legame con il territorio e premia i migliori panettieri d'Italia.

Sono 6 i nuovi tre pani, aumentano le insegne più premiate che arrivano a 67, e 3 sono i vincitori dei premi speciali. 

Il Lazio ha 43 insegne, con 8 eccellenze a Tre Pani e 8 nuovi ingressi. È interessante notare che circa il 10% dei panifici censiti nella nuova Guida Pane e Panettieri d’Italia 2025 coltiva direttamente i propri grani: un forte segnale che testimonia la crescente attenzione verso la filiera corta e la valorizzazione delle produzioni locali. Perché un pane che nasce dal seme che germoglia nella stessa terra in cui viene lavorato non può che raccontare un'identità precisa, un vero e proprio "terroir", come direbbe il maestro Davide Longoni. Un ritorno alle tradizioni e alle tecniche di lavorazione che si tramandano di generazione in generazione e che non cedono alla schiavitù della mollica alveolata. Non dimentichiamoci però di affidarci al nostro olfatto perché: “Per riconoscere il buon pane bisogna annusarlo: deve sapere prima di tutto di grano”, scrive nella prefazione Annalisa Zordan, curatrice della Guida, ponendo l’accento sull’importanza dell’olfatto e del gusto nella valutazione di un buon prodotto.

Scopriamo ora:

I Premi Speciali

Pane e territorio: Farina del mio sacco ad Atessa (Chieti). 

Nella cortissima filiera del Frassineto, vecchia varietà di grano autoctono, c’è l’impegno di questo panificio, la cui produzione è limitata secondo disponibilità della materia prima. Un calendario settimanale scandisce le tipologie di pane bio sfornato ogni giorno: di farro in purezza, grani duri antichi, miscuglio evolutivo, avena e Solina, di segale, saraceno e Solina, baguette, focacce, vegan tart, brioche e pasticceria agricola di carattere.

Panettiere emergente: Andrea Cirolla di Settecroste a Galatina (LE) 

Pani, focacce e lievitati dolci, fatti esclusivamente con farine di vecchi grani, biologiche e biodinamiche, macinate a pietra e lievitate con pasta madre rinfrescata, sono il cavallo di battaglia di questa realtà che sta crescendo molto, distinguendosi per l’impegno alla sostenibilità e per un’offerta totalmente vegan.

Bakery dell’anno: Stria Pane e Cucina a Reggio Emilia.  

Va al bergamasco di nascita e salentino d’adozione Andrea Cirolla questo riconoscimento per la cura, la costante ricerca e il rispetto della biodiversità per i pani che escono dal suo forno. Rigorosamente lievitati con pasta madre rinfrescata quotidianamente, a partire da farine selezionate e macinate a pietra, dal suo panificio esce sempre un profumo inebriante. 

È arrivato il momento di scoprire dove si trovano i migliori pani e i loro artefici, i panettieri 2025:

I Tre Pani

Valle d’Aosta

Le coin du pain, Saint Christophe (AO)

Piemonte

Panetteria Fagnola dal 1923, Bra (CN)

Cuore di pane bio, Cabella Ligure (AL)

Vulaiga, Forbello (VC)

Marcarino Roddino, Roddino (CN)

Grano Fornai in fermento, Santena (TO)

Ficini, Torino

Perino Vesco, Torino

Luca Scarcella Il forno dell’angolo, Torino

Spoto bakery Voglia di pane, Torino

Lombardia

Il pane di Maurizio Sarioli, Brescia

Grazioli, Legnano (MI)

Panetteria bio, Mantova

Crosta, Milano

Lepolveri panificio diurno, Milano

Davide Longoni, Milano

Forno del mastro, Monza

Tilde forno artigiano, Treviglio (BG)

Cerere l’atelier del pane, Triuggio (MB)

Veneto

Olivieri 1882, Arzignano (VI)

Marinato, Cinto Caomaggiore (VE)

Grigoris Labakery, Mestre (VE)

Forno veneziano, Piove di sacco (PD)

Renato Bosco bakery, San Martino Buon Albergo (VR)

Il fornaio fratelli Zenatti dal 1979, Sommacampagna (VR)

Trentino Alto Adige

Panificio moderno, Isera (TN)

Friuli Venezia Giulia

Il posto di Follador, Pordenone

Jerian, Trieste

Mamm pane vino e cucina, Udine

Emilia Romagna

Forno Brisa, Bologna

Il forno di Calzolari, Monghidoro (BO)

Micropanificio Mollica, Carpi (MO)

Nel nome del pane Cappelletti & Bongiovanni, Dovadola (FC)

La butega ad Franton, Guastalla (RE)

Toscana

Pank la bulangeria, Firenze

Lievitamente, Viareggio (LU)

Marche

L’assalto ai forni, Ascoli Piceno

Pandefrà, Senigallia (AN)

Lazio

Pezz de pan, Frosinone

Panificio Bonci, Roma

Lievito Francesco Arnesano, Roma

Panificio Marè, Roma

Antico forno Roscioli, Roma

Triticum micropanificio agricolo, Roma

Tulipane, Roma

Zampa forno etico, Roma

Abruzzo

Forma bakery, L’Aquila

Mercato del pane, Montesilvano (PE)

Campania

La francescina boulangerie, Ercolano (NA)

Malafronte, Gragnano (NA)

Foorn, Mariglianella (NA)

Antica forneria Molettieri, Napoli

Puglia

Panificio Adriatico, Bari

Spacciagrani forno indipendente, Conversano (BA)

Il toscano, Corato (BA)

Forno Sammarco, San Marco in Lamis (FG)

Lula pane e dessert, Trani (BT)

Basilicata

Pane e pace, Matera

Sicilia

Forno Biancuccia, Catania

Francesco Arena mastro fornaio, Messina

Panificio Guccione, Palermo

Martinez, Trapani

Sardegna

Madriga, Cagliari

Pbread natural bakery, Cagliari 

domenica 2 giugno 2024

"VINI D’ABBAZIA" LE STORIE VITIVINICOLE DELLE ABBAZIE D’ITALIA- TERZA EDIZIONE - DAL 7 AL 9 GIUGNO 2024 ABBAZIA DI FOSSANOVA









DA VENERDÌ 7 A DOMENICA 9 GIUGNO 2024 NEL BORGO DI FOSSANOVA (LT) TORNA LA MANIFESTAZIONE “VINI D’ABBAZIA”

Il suggestivo borgo di Fossanova, nel Comune di Priverno (LT), torna ad accogliere "Vini d'Abbazia", la manifestazione che racconta le tradizioni vitivinicole e i riti contadini delle Abbazie d’Italia.

Luoghi meravigliosi che sin dal Medioevo hanno avuto un ruolo fondamentale non solo nella produzione del vino ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti.

La terza edizione di “Vini d’Abbazia, dopo il grande successo delle due edizioni precedenti, sarà ospitata dall’Abbazia di Fossanova dal 7 al 9 giugno 2024. Oltre 30 le cantine tra cui alcune importanti Abbazie francesi legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes, che svolge un’analoga manifestazione a Parigi.

La novità di questa edizione sarà la Georgia, presente con il Monastero Alaverdi risalente al VI secolo d.C. Sepolte nelle cantine del monastero le Qvevri (anfore di terracotta), ospitano il vino che fermenta e poi si affina in questi storici contenitori. Si andrà quindi alla scoperta del vino in anfora, che anche in Italia trova sempre più appassionati.

Tante le etichette che conquisteranno i palati più esigenti, in un viaggio tra lo spirito e i territori con le produzioni curate da religiosi ed enologi accorti ci saranno: per la prima volta il Prosecco Superiore DOCG del Monastero Cistercense dei Santi Gervasio e Protasio di Vittorio Veneto, il cui vigneto si trova all’interno delle mura del Monastero; nuova entrata anche l’Abbazia di Santa Maria de La Matina, di San Marco Argentano in provincia di Cosenza, luogo di sosta dei crociati in partenza per la Guerra Santa e tappa di un itinerario obbligato per i Cavalieri di Malta. Qui, la produzione vinicola dà vita a un rosso corposo, “Muntu”, e a un rosato Dop Terre di Cosenza, il “Mádam”, che rappresentano il vitigno principe della Dop Cosentina, il Magliocco. Tornano, tra gli altri, le note Abbazia di Novacella, Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Abbazia di Busco, il Monastero di Santo Stefano Belbo, il Monastero di Sabiona – Valle Isarco, il Convento di Muri-Gries.

Anche i vini locali prodotti sul territorio del Lazio avranno il loro spazio, con le Cantine della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio, del Consorzio del Cesanese del Piglio, Consorzio Cabernet DOP di Atina e Consorzio Cori DOC. Sempre all’interno del Borgo, per l’occasione sarà allestito un villaggio di gastronomia curato da Slow Food Latina, con numerosi stand di produttori e presidi del grande movimento internazionale, ad ingresso gratuito.

A “Vini d’Abbazia” tra i banchi degustazione dell’evento - organizzato da Taste Roots Soc. Coop., dall'Ass.ne Polygonal e dall'Ass.ne Cult. Passione di Vino, con la partecipazione del Comune di Priverno, Regione Lazio, ARSIAL, in collaborazione con la Strada del Vino di Latina, Camera di Commercio Frosinone Latina, Azienda Speciale Informare, Oltre Roma Wine Tour, Slow Food Lazio, Slow Wine e AIS in qualità di partner tecnico - il pubblico potrà vivere un’esperienza unica in Italia, degustando i vini prodotti da millenarie abbazie, monasteri e conventi in un luogo incantevole per la sua bellezza.

PROGRAMMA

I banchi di assaggio delle Cantine, distribuiti intorno al suggestivo Chiostro dell’Abbazia, saranno aperti dalle ore 16 alle 22, così come il Villaggio Slow Food.  

LE MASTER CLASS rivolte alle produzioni delle diverse Abbazie, si svolgeranno nel Refettorio 

Venerdì 7 giugno 

ore 17.00 Il “Monastero di Bose” e il suo grechetto  

ore 18.00 “Abbazia di Monte Oliveto Maggiore” che produce vino seguendo la regola benedettina 

ore 19.00 “Champagne e bollicine francesi” con alcune espressioni delle produzioni delle abbazie francesi  

ore 20.00 “I vini in anfora della Georgia” con i vini del Monastero di Alverdi. 

Sabato 8 giugno 

ore 17.00 “I vini dai Monti Lepini all’Agro Pontino” con i produttori protagonisti del rinascimento enologico laziale 

ore 18.00 “I vini estremi delle Alpi” con i vini del Monastero di Sabiona – Valle Isarco e dell’antico Monastero benedettino Cella Grande di Viverone (BI)  

ore 19.00  “Grandi Rossi della Borgogna”, punto di riferimento per i produttori di tutto il mondo

ore 20.00  Il “Sagrantino con Marco Caprai”

Domenica 9 giugno

ore 16.00 “I vini di Atina”

ore 17.00 “Alla scoperta del Cesanese, il Vino dei Papi” 

ore 18.00 “I vini in anfora a confronto” con le vinificazioni naturali e gli autentici sapori dell’uva e del terroir

ore 19.00 “Scopriamo i vini francesi” con i vini di abbazia dalla Borgogna a Bordeaux, dalle Valle del Rodano alla Provenza.

Sabato 8 giugno, alle ore 18.00, nell’Ex Infermeria dei Conversi dell’Abbazia, si terrà un incontro dedicato a “Vino, turismo, cultura: le risorse di un territorio” a cui interverranno il Presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina Giovanni Acampora, il Presidente Azienda Speciale Informare Luigi Niccolini, il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il Commissario straordinario Arsial Massimiliano Raffa, l’Assessore Regione Lazio Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare Giancarlo Righini. Modera il giornalista Rai Rocco Tolfa che aprirà l’incontro con i saluti del Sindaco di Priverno Annamaria Bilancia.

Inoltre, nella Sala Capitolare all’interno del Chiostro, sarà inaugurata venerdì 7 giugno dalle ore 16 una mostra che illustra le storie e le produzioni delle Cantine delle Abbazie che partecipano all’evento: un affascinante racconto di territori, vitigni, luoghi storici, tradizioni e saperi antichi che trasporteranno i visitatori nei luoghi da cui provengono i vini in degustazione. Uno spazio sarà dedicato alla grande Abbazia di Montecassino, una delle più note al mondo, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della distruzione in seguito al bombardamento degli Alleati.

ELENCO DELLE CANTINE

- Abbazia di Busco

- Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

- Abbazia di Novacella

- Abbazia di Santa Maria della Matina

- Arnaldo Caprai

- Badia a Passignano - Marchesi Antinori

- Cella Grande

- Muri-Gries Tenuta / Cantina Convento

- Castello di Magione

- Bellavista - Convento Santissima Annunciata

- Feudi di San Gregorio - Abbazia del Goleto

- Monastero dei Frati Bianchi

- Monastero di Alaverdi - Cantina Badagoni (Georgia)

- Monastero di Bose - San Masseo

- Monastero di Sabiona - Valle Isarco

- Monastero Cistercense dei - Santi Gervasio e Protasio

- Monastero di Santo Stefano Belbo - Beppe Marino

- Vallepicciola Pievasciata

- Vins d'Abbayes (Cantine dalla Francia):

Abbaye de Lérins - Provence

Champagne Monial - Cellier aux Moines

Abbaye de Fontfroide - Languedoc

Abbaye de Valmagne - Languedoc

Abbaye de Morgeot - Bourgogne

Domaine de l’Abbaye du Petit Quincy - Bourgogne

Château des Bachelards - Bourgogne

Domaine de Bon Augure - Abbaye de Joncels - Languedoc

Château des Antonins - Bordeaux

Abbaye de Vallières - Loire

LE ABBAZIE DEL LAZIO:

- Abbazia di Montecassino

- Monastero Suore Trappiste di Vitorchiano

- Abbazia di Valvisciolo

L’ABBAZIA DI FOSSANOVA

È il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia, situato nel Comune di Priverno in provincia di Latina. I monaci cistercensi che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero di Citeaux in Francia: un monastero che è stato fondamentale per la produzione dei blasonati vini della Borgogna. Da questo legame nasce l’idea di ospitare a Fossanova una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino. Il complesso monumentale è straordinario: circondato da un borgo che non ha quasi bisogno di presentazioni, né per il turista né per gli abitanti del posto che, ogni giorno, godono della bellissima pace di un luogo senza tempo. Nel corso di Vini d’Abbazia ci sarà la possibilità di scoprire l’Abbazia di Fossanova con la visita guidata “Quando i monaci creano il gusto”: grazie al progetto Slow Food Travel, incluso nel biglietto di ingresso alla manifestazione, si potrà andare alla scoperta della straordinaria storia del vino e del cibo dei monaci all’interno di un monumento unico per lo stile e per le vicende storiche-culturali che lo caratterizzano.

INFO

L’Abbazia di Fossanova è raggiungibile con circa un’ora e mezza d’auto da Roma o con la linea ferroviaria per Priverno/Fossanova.

Dove: CHIOSTRO DELL’ABBAZIA DI FOSSANOVA

Via San Tommaso d’Aquino, 1 – Priverno (LT)

Quando: Venerdì 7 – Sabato 8 – Domenica 9 giugno 2024, dalle ore 16.00 alle 22.00

Prezzo dei biglietti: ingresso giornaliero 30 €

Giornaliero con 1 masterclass da 35 a 45 €

Giornaliero + tutte le masterclass 75 €

https://www.vinidabbazia.com/evento/edizione-2024/