giovedì 29 novembre 2018

MARITOZZI CON LA PANNA



  
Il maritozzo è uno dei dolci più famosi della tradizione dolciaria romana, un panino lievitato di forma oblunga, leggermente dolce, glassato con sciroppo di zucchero.

Il primo dicembre si celebra questo dolce, il più antico della capitale,  nel Maritozzo Day 2018, l’evento organizzato da Tavole Romane. A Roma si potranno degustare maritozzi gratuitamente nei 40 locali che hanno aderito all’evento. Per tutte le informazioni andate qui.  

Se volete conoscere un po’ di storia e qualche verso di poeti romani su questo dolce tipico romano, guardate qui Lazio Gourmand, troverete anche la ricetta di un pasticcere romano doc, Nazzareno Lavini.
Apprezzato da sempre nelle sue declinazioni dolci, il Maritozzo è oggi graditissimo anche in versione salata. Io vi propongo una ricetta collaudata e la versione dolce più conosciuta, con la panna non zuccherata.


MARITOZZI (ricetta di Leonardo Di Carlo)
Preimpasto
Ingredienti
100 g  farina 00 W 300-350
     5 g  lievito di birra
100 g  latte fresco 30°C
Procedimento
Lavorare tutti gli ingredienti e far lievitare fino al raddoppio del volume per due volte a 26°C.
Impasto finale 
Ingredienti
   55 g  zucchero di canna
  10 g  zucchero invertito (io miele di acacia)
125 g  uova intere
175 g  latte fresco
    5 g  lievito di birra
400 g  farina 00 W 300-350
 7,5 g malto in polvere
  75 g  olio di oliva extra vergine
  10 g sale fino
    5 g buccia di arancia grattugiata fine
  90 g  uvetta macerata nel rum
  50 g  pinoli 
Farcitura
Panna montata 
Procedimento
Mettere in planetaria lo zucchero semolato, il miele, le uova, il latte, il lievito di birra e mescolare con la frusta per far sciogliere lo zucchero; aggiungere la farina rimanente con il malto ed impastare con il gancio. 
A metà lavorazione unire il preimpasto e lavorare fino alla formazione della maglia glutinica.
Mescolare l’olio con la vaniglia e il sale, versare  a filo sull’impasto e lavorare fino a completo assorbimento.
Aggiungere infine l’uvetta ammorbidita e i pinoli interi non tostati.
Formare una palla e inserire all’interno di una ciotola precedentemente unta d’olio. Coprire e lasciar lievitare l’impasto per circa 2 ore a temperatura di 24-26°C, poi trasferire in frigo per tutta la notte. 

La mattina seguente lasciare l’impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti, poi formare delle sfere di circa 50-60 g, lasciare riposare qualche minuto poi allungarle leggermente e adagiarle su una teglia rivestita di carta da forno, coprire con pellicola. Lasciar lievitare per 2-3 ore (fino al raddoppio) a 26-27°C ( nel forno spento con la luce accesa). 
Spennellare con l’uovo sbattuto e infornare 180°C per 18-20 min. ca.
Sfornare e spennellare con una glassa fatta con 30 g di acqua e 120 di zucchero a velo. 
 Buonissimi così, goduriosi farciti con panna montata.
Far raffreddare i maritozzi. Praticare una incisione nel maritozzo secondo la lunghezza, farcire con abbondante panna montata e lisciare con una spatola.


mercoledì 28 novembre 2018

SUCCESSO DI STELLE E MUSICA PER LA GARA ITALIANA TRA COPPIE DI CHEF IN TOUR: USAI E VIGLIETTI CONQUISTANO MILANO


SUCCESSO DI STELLE E MUSICA PER LA GARA ITALIANA
TRA COPPIE DI CHEF IN TOUR

La coppia Usai-Viglietti diverte il pubblico milanese per l’ultima tappa di 
SINA Chef’s Cup Contest
 
Una competizione tra coppie di chef stellati, all’insegna dell’arte e della creatività, uno spettacolo dal vivo che coinvolge i 5 sensi: SINA CHEFS’ CUP CONTEST, attraversa l’Italia da 6 anni, con show cooking e degustazioni aperte al pubblico, dove gli Chef protagonisti esprimono la loro arte culinaria, creando piatti inediti di alta cucina.


 Verve, simpatia ed originalità hanno caratterizzato l’ultima tappa del tour italiano tra coppie di chef stellati, con le loro ricette inedite ispirate alla musica, con la partecipazione speciale di Riccardo Bassetti, chef vincitore dell’edizione 2017.
Sulle note del jazz e del punk rock gli ospiti hanno degustato piatti prelibati creati da Daniele Usai e Massimo Viglietti nella cornice del ristorante L’Opéra del Sina de la Ville, insieme ai piatti creati dal resident chef d’Amore sulle note di Verdi e Rossini.

Al termine della serata la giuria ha assegnato il punteggio di 95/100 alla coppia protagonista della serata, che ha così raggiunto il terzo posto della classifica generale.
La classifica finale della sesta edizione di SINA CHEFS’ CUP Contest vede, dunque, in testa ex aequo le due coppie di chef Luciano Monosilio con Marcello Trentini e 
Daniele Lippi con il compianto Alessandro Narducci.
 

Seguirà, dunque, una serata speciale per decretare lo chef vincitore dell’edizione 2018 e rendere omaggio ad Alessandro Narducci, il giovane e acclamato chef scomparso tragicamente, insieme agli altri chef protagonisti della sesta edizione: Bernard Fournier e Massimo Spigaroli, Umberto De Martino e Giuseppe Aversa, Peppe Stanzione e Salvatore Bianco, Raffaele Lenzi e Tino Vettorello, Agostino Iacobucci e Luigi Nastri.

Gli ospiti delle serate hanno avuto modo di assistere allo show cooking grazie a Les Chefs Blancs, assaporando tutti i piatti per menù inediti, realizzati con il supporto di Diners Club - il gruppo nato proprio nell’alta ristorazione – con l’eleganza dell’etichetta nera dell’acqua Maxima - la nuova acqua gassata che prende il nome da una delle storiche sorgenti di Ferrarelle a Riardo - insieme a vini selezionati; e, grazie alle cuffie Tunit Bluetooth di Med Store, gli ospiti sono stati accompagnati dalle note musicali alle quali si sono ispirati gli chef per creare le loro ricette, durante la degustazione.
Una vera e propria immersione con il coinvolgimento di tutti i sensi, per questa sesta edizione di SINA Chefs’ Cup Contest, definita appunto 5.0, che come ogni anno prende vita negli alberghi del gruppo SINA Hotels, per un tour attraverso l’Italia.

Il piatto di Massimo Viglietti

Il piatto di Daniele Usai
Creatività, passione e ispirazione: queste le caratteristiche che ad oggi hanno visto esibirsi 70 chef della grande cucina italiana, con ricette inedite ispirate a temi artistici come la musica, il cinema, l’arte, la moda, i fumetti e le fiabe nelle sei edizioni di SINA CHEFS’ CUP CONTEST.

lunedì 26 novembre 2018

ROBERTO E. WIRTH FESTEGGIA 40 ANNI ALL’ HASSLER DI ROMA E L'HOTEL CELEBRA I SUOI PRIMI 125 ANNI 1893-2018

ROBERTO E. WIRTH FESTEGGIA 40 ANNI ALL’HASSLER ROMA

Da General Manager a unico proprietario: l’eccellenza nell’ospitalità

L' HOTEL CELEBRA I SUOI PRIMI 125 ANNI 1893-2018 

La creatività dello Chef Francesco Apreda nei piatti dedicati al duplice anniversario 
 
Roma, novembre 2018. Stile, professionalità, accoglienza e attenzione ai dettagli: queste le caratteristiche che contraddistinguono nel panorama mondiale dell’hotellerie di alta gamma, Roberto E. Wirth, che si prepara a festeggiare i 40 anni della sua attività dedicata all’Hassler Roma, con un evento in programma mercoledì 28 novembre, proprio a Trinità dei Monti.

Il suo gioiello, dove negli anni 80 è diventato il più giovane General Manager d’Italia, per poi assumerne l’intera proprietà, compie 125 anni, 40 dei quali lo hanno visto protagonista in prima persona.

Lo Chef Francesco Apreda che ha creato il menù per la serata del 28 novembre: un percorso di gusto e ricercatezza per un matrimonio dei sensi in omaggio all’Hassler Roma e al suo 125° anniversario e a Roberto E. Wirth, proprietario e General Manager, che ha dedicato 40 anni di attività al suo albergo.

Un mix tra i classici della cucina dell’Hassler, rivisitati in chiave moderna, come il cocktail di gamberi in patate novelle e la tartina di polenta, gorgonzola e noci insieme alle creazioni che hanno reso il ristorante stellato Imàgo un punto di riferimento indiscusso, come il risotto cacio pepi e sesami e le capesante impanate e tartufo nero.

 E poi una dedica speciale a Roberto E. Wirth e alla sua famiglia con piatti come la tartare di manzo, sesamo e mango e la parmigiana di melanzane; a questi uniranno alcune specialità svizzere, dalla tipica raclette alla torta grigionese, che verranno create da chef giunti a Roma per l’occasione; e per concludere il ricco menù, prelibatezze dolci create dalla pastry chef Simona Piga e sorprese d’effetto per un gran finale.

Fondato nel 1893 da Alberto Hassler, l’albergo appartiene dagli anni venti alla famiglia Wirth ed è divenuto negli anni punto di riferimento d’eccellenza per il turismo d’elite a livello internazionale, grazie anche alla guida di Roberto E. Wirth, proprietario e General Manager, che con l’occasione, celebra i suoi 40 anni di attività dedicati all’Hassler Roma.

Una vera e propria passione la sua, una completa dedizione per quella che considera la sua casa, alla quale si dedica con amore e attenzione, offrendo il suo tocco personale, anche accogliendo personalmente gli ospiti con l’eleganza e lo stile che da sempre contraddistinguono la storia dell’albergo: questo permette all’Hassler Roma di continuare ad essere considerato come uno dei migliori alberghi nel mondo e di essere quell’hotel indipendente che rimane iconico, leggendario, incomparabile.

L’albergo rappresenta, infatti, un fiore all’occhiello per la città, non solo per l’eccezionale posizione in cima alla scalinata di piazza di Spagna, ma proprio per l’impegno e la volontà di Roberto E. Wirth nel continuare a mantenere gli standard elevati, cogliendo ogni mutamento così da poter soddisfare gli ospiti che scelgono Roma e l’Hassler per il loro soggiorno.

“Vogliamo che l’Hassler continui ad essere la location per eccellenza quando si viene a Roma” – afferma Roberto E. Wirth, che considera l’albergo come la donna della sua vita, da accudire, trattare con i guanti di velluto e amare con tutto il cuore. “E se penso al futuro vedo anche una nuova generazione, quella rappresentata dai miei figli che continuano la grande tradizione alberghiera della nostra famiglia.”

Nato a Roma, classe 1950, Roberto E. Wirth, sordo profondo dalla nascita, in grado di leggere le labbra, si è laureato alla prestigiosa Cornell University di New York nel 1975; primogenito di Oscar e di sua moglie Carmen, rappresenta la seconda generazione di proprietari dell’Hotel Hassler nonché la quinta generazione di una famosa dinastia di albergatori svizzeri, la famiglia Bucher-Wirth, che ha lasciato il segno nel settore dell’ospitalità in Italia e all’estero.

La sua vita dedicata all’ospitalità ha permesso a Roberto E. Wirth di ottenere numerosi e prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero: 3 lauree ad honorem in Scienze Umanistiche - rispettivamente nel 2006 dalla Lynn University in Florida, nel 2009 dalla Gallaudet University a Washington e nel 2016 dalla John Cabot University con sede a Roma; ”Indipendent Hotelier of the World 2005”, uno dei più alti riconoscimenti nel settore, che ha poi dedicato alla sua città natale con una cerimonia con il Sindaco Veltroni, durante la quale ha ricevuto la lupa capitolina, che si può ammirare all’ingresso dell’Hassler Roma; “Leading Legend Award” ricevuto nel 2014 da The Leading Hotels of the World, per il suo contributo all’industria alberghiera e per il suo impegno nell’arte dell’ospitalità indipendente; il Premio Campidoglio per l’Economia, nel 2006, dal Sindaco Veltroni, uno dei riconoscimenti più alti del Comune di Roma, a testimonianza di quanto il suo lavoro e quello della sua famiglia hanno permesso all’Hassler Roma di diventare un simbolo dell’ospitalità romana; il Premio “Marco Aurelio” per il Turismo, sempre nel 2006, dal Vice Sindaco Maria Pia Garavaglia, prestigioso riconoscimento dedicato agli operatori che si distinguono per l’attività compiuta nel settore del turismo romano, a sottolineare l’importanza del turismo per la vita economica e sociale della capitale d’Italia.

Il suo impegno lo vede costantemente attivo per la città di Roma, così come per le associazioni che migliorano le condizioni di vita di chi, come lui, è sordo dalla nascita: per questo ha creato CABBS, già Roberto Wirth Fund, Onlus che offre programmi d’intervento precoce ai bambini sordi e sordo ciechi da 0 a 6 anni e ai loro genitori.

Fondato nel 1893 da Alberto Hassler, l’Hassler Roma appartiene dagli anni venti alla famiglia Wirth. Recentemente ristrutturato, è riuscito a mantenere il suo stile in perfetto equilibrio tra passato, presente e futuro: iconico, leggendario, incomparabile, sulla sommità della scalinata di piazza di Spagna, uno dei luoghi più suggestivi della Capitale e accanto alla chiesa di Trinità dei Monti, rappresenta una delle più importanti realtà alberghiere nel mondo.

L’Hassler Roma ha avuto il privilegio di accogliere centinaia di personalità internazionali di spicco: la famiglia Kennedy, il Principe Ranieri di Monaco e Grace Kelly, Gabriel Garcia Marquez, Pablo Picasso, Steve Jobs, Tom Cruise, Nicole Kidman, Madonna, Bill Gates, Melanie Griffith, Antonio Banderas, Hugh Grant e George Clooney... sono solo alcuni dei nomi che compaiono sul Libro d’Oro dell’Hotel.

Con le sue 91 camere e suite, tutte arredate e decorate con stili diversi, l’Hassler Roma si propone oggi con un ambiente classico ed elegante dove spiccano anche elementi contemporanei, per un perfetto equilibrio tra passato e presente. Dalle sue camere e terrazze l’Hassler Roma offre panorami unici sulle cupole, i cortili e i tetti dell’intera città.

Al sesto piano troneggia il ristorante panoramico stellato Imàgo condotto abilmente dal pluripremiato chef Francesco Apreda, capace di incantare i palati proponendo la sua egregia interpretazione dell’eccellenza gastronomica italiana rivisitata con il suo inconfondibile stile fatto di memoria, ricerca, gusto e immaginazione.

Grazie all’alta qualità dei servizi dedicati agli ospiti, l’Hassler Roma è la location più prestigiosa della Capitale e la destinazione preferita dai viaggiatori che esigono solo il meglio.

Ufficio Stampa:

Ilenia Santarelli
Communications Manager, Hassler Roma
press@hotelhassler.it,  
Tel.+39 06 69934 642 

Lucilla De Luca
IMAGINE Communication
lucilla@imaginecommunication.eu