Babingtons è la
cerimonia del tè inglese, la sala da tè più antica della capitale: atmosfera british
immutata nel tempo e una storia lunga più di 120 anni che ancora continua
grazie a Chiara
Bedini e Rory Bruce, pronipoti di Isabel Cargill, una delle due fondatrici della sala da tè.
"Quasi tutte le strade
portano a Roma. Ma tutte, assolutamente tutte le strade di Roma portano a
Piazza di Spagna. Alla Scalinata. Alla fontana del Bernini. Dei due Bernini
(padre e figlio). E quindi da Babingtons. Fateci caso.” afferma Beniamino Placido nella sua prefazione a
"Babingtons:
un centenario, pubblicato nel 1993 per festeggiare il centenario della
Sala da Tè.
Fondata nel 1893, a due passi
dalla splendida scalinata di Trinità dei Monti e dal « gruppo di pensioni
vicino a via Condotti .. conosciuto come il Ghetto Inglese “- John Pemble - perché
frequentato dagli inglesi che, dopo aver ammirato Roma, si ritiravano nelle
loro stanze per scrivere o per dipingere, ispirati dalla città meta del Gran
Tour. Una città che bisognava conoscere per completare la propria formazione; scriveva
Samuel Johnson che “ Un uomo che non sia stato in Italia sarà sempre cosciente
della propria inferiorità, per non aver visto quello che un uomo dovrebbe vedere”.
Ancora
oggi la scalinata di Trinità dei Monti è tra due presidi inglesi: la Keats
& Shelley House a destra e a sinistra Babingtons, la sala da tè più famosa di Roma,
aperta da due energiche signorine inglesi, Miss Anna Maria
Babington e Miss Isabel Cargill, venute a Roma determinate ad
aprirvi un’attività commerciale, con i loro risparmi, 100 sterline.
L’impresa
all’epoca comportava notevoli rischi soprattutto perché in Italia non era
diffusa l’usanza di bere il tè che veniva venduto soltanto in farmacia. La sala
da tè Babingtons, aperta in Via Due
Macelli 66, riscosse un immediato successo e dopo un anno dalla sua apertura fu
spostata nella sede attuale, in Piazza di Spagna. Forse Miss Babington e Miss
Cargill, consapevoli di offrire un prodotto tipicamente inglese, avevano sempre avuto l’obiettivo di insediarsi nella splendida piazza, frequentata
quasi esclusivamente dai visitatori stranieri, soprattutto anglosassoni.
Lo
scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, segnò una battuta d’arresto al
successo della sala da tè, la sorella di Isabel, Annie, prese in mano la
situazione e rinnovò l’arredamento “Un pavimento di stuoie di cocco fu steso da
muro a muro e furono installati lampadari a gas. Le pareti erano
rivestite con linoleum di una tinta fra il verde scuro e il marrone. L’arredo consisteva in
tavolini quadrati di pino scuro mentre tavolini tondi più grandi occupavano gli
angoli. Sedili imbottiti cingevano le pareti, ... l'arco era
ornato da una elegante tenda di pesante tessuto cordonato rosso scuro raccolta
ai lati con due anelli. Le sedie erano di semplice legno ricurvo e paglia
naturale con cuscini verdi. Le teiere, in metallo Britannia, erano
importate dall’Inghilterra perché in Italia non esisteva niente di simile...”,
Malgrado
la politica anti inglese di Mussolini Babingtons restò sempre aperta, con la
sua insegna inglese ben evidente e i solidi caratteri in bronzo su una targa di
romanissimo travertino. Paradossalmente da Babingtons accadeva di incontrare
gerarchi e uomini politici in prima sala mentre la terza sala,
a pochi tavolini di distanza, ospitava l’intelleghenzia antifascista che
entrava ed usciva dalla cucina.
Nel
gennaio del 1944 la gestione di Babingtons passò alla figlia Dorothy che ampliò il menù per soddisfare le
esigenze della clientela con nuovi
piatti che ancora oggi costituiscono la curiosità di Babingtons come il
Canarino e il Poppy Rice. Il tè rimase comunque
la bevanda più richiesta: il terzogenito di Dorothy si
recò personalmente a Londra per creare insieme a mister Richardson, proprietario
del magazzino di Worship Street stracolmo di profumati tè esotici, una nuova miscela da adattare all'acqua della Barcaccia,
nacque così la prima miscela di Babingtons: il Babingtons Special
Blend. Fu sempre Valerio a disegnare
il famoso gattino nero, logo della sala, ispirandosi a Mascherino, un gatto
nero che di giorno sonnecchiava sui comodi cuscini della sala da tè.
Babingtons ha ospitato famiglie reali, politici,
giornalisti, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura che rivivono
nel libro che custodisce le loro firme e qualche pensiero, gelosamente conservato
da Rory e Chiara.
Sono loro, rispettivamente figli di Diana e Valerio, che hanno apportato
due grandi novità: l’apertura del Babingtons Tea Shop e l’inaugurazione
dell’ingresso sulla Scalinata di Piazza di Spagna.
Anche
oggi sui tavolini del 1930, apparecchiati con le tipiche tovagliette di
paglia, nelle tazzine di porcellana verde acqua, si sorseggiano i tè serviti nelle teiere d'argento, sempre
alle corrette temperature a seconda della miscela.
Ricca e unica la Carta dei tè,
Blend classici e esclusivi per i diversi momenti della giornata si alternano
a novità interessanti e dinamiche.
Per colazione Babingtons
Morning Blend con tè nero Cylon o Babingtons Special Blend, creato
negli anni ’50 del Novecento con Ceylon, Darjeeling e China. Poi si passa a Babingtons
Afterrnoon Blend con tè neri Cinesi e Indiani leggermente affumicati, o Babingtons
Royal Blend, una miscela di China Keemun, Darjeeling Quality Leaf e Formosa
Oolong Fancy donata alla Regina Elisabetta II durante la Sua visita a Roma. Grande
spazio anche alle singole provenienze, con un’ampia scelta di miscele suddivise
fra India, Ceylon, Taiwan e China.
Inseriti in menù i 7 tè di
Roma creati dalla blender Babingtons per celebrare la Città Eterna, con
nomi che rimandano ai grandi simboli della Capitale dalle caratteristiche
differenti e uniche, e quindi Arrivederci Roma, L’Universo di Michelangelo,
Vacanze Romane, Rome In Love, Passeggiata
Ai Fori, In Tè Veritas e Emperor’s Tea.
Tutti i giorni,
dalle 10.00 am alle 9.00 pm, da Bagintons ci si può fermare per assaggiare piatti della tradizione
inglese prepararti seguendo le ricette di famiglia e con grande attenzione
e rispetto alla provenienza della materia prima.
Si può scegliere fra un ricco English
Breakfast con uova, bacon, pomodori, funghi alla griglia e pane tostato
fatto in casa con burro e marmellate, o un tè accompagnato dai classici Scottish
Scones serviti con panna montata e marmellata di fragole. Ma anche optare
per un Afternoon Tea con tè a scelta e pasticceria mignon salata e
dolce, o per un Brunch con uova Benedectine su muffin all’inglese, un dolce,
una spremuta di arancia e una miscela esclusiva di tè o caffè Babingtons. Alla
carta anche gli imperdibili home made Club Sandwiches, il Pilaf curry
con pollo o uova, il BeefBurger e la Shepherd
Pie, quando il freddo inizia a farsi sentire.
Grande spazio anche alla pasticceria
con dolci principalmente di origine Anglosassone preparati artigianalmente nel
laboratorio proprio seguendo le ricette di “casa Babingtons” o dal celebre libro del 1861 “Mrs
Beeton's Book of Household Management”.
Nel Tea Shop all’ingresso si può portare via un po’ di Inghilterra,
scegliendo fra l’ampia varietà di selezionate miscele uniche e provenienti da
tutto il mondo, da sorseggiare a casa proprio o da regalare in eleganti
confezioni personalizzate.
Molti gli eventi , i corsi
e le degustazioni che Babingtons organizza per chi si vuole
avvicinare al mondo del tè e conoscerlo in tutte le sue sfaccettature. Quattro
percorsi diversi da novembre 2016 a maggio 2017.
Suggestivi i TèVittoriani, tutti i lunedì dalle
17.00 alle 19.00, dal 23 gennaio fino al 10 aprile 2017, sarà
possibile godersi un tè nella tipica atmosfera dei Victorian Tea Partiestra, le
note di un’arpa suonata dal vivo e il calore di un camino acceso,
seduti a tavole apparecchiate con antiche tovaglie e raffinate porcellane
dell’epoca della Regina Vittoria, serviti da cameriere vestite con abiti
di fine ‘800: un tuffo nelle origini della sala da tè più vittoriana d’Italia.
Costo 37,00 euro o 50,00 euro a persona, per chi vuole accompagnare
la degustazione con un bicchiere di Champagne.
Babingtons
Tea Room
Piazza
di Spagna, 23 – Roma
Tel: +39 06 6780846
Email:
tea@babingtons.com