Zuppa di farro e verza! E'
questa la mia proposta nella Giornata
Nazionale della Zuppa di Farro di cui è Ambasciatore Fabio Campetti, per il
Calendario del Cibo
Italiano.
Il farro è il
cereale più antico ed è stato alla base dell'alimentazione della civiltà
del Mediterraneo per diversi millenni insieme al grano Khorasan. A Roma, capitale
del commercio durante l'Impero Romano, confluivano le merci che provenivano da
tutto il mondo, tra queste il farro "spelta" dalla Germania
barbarica. I romani ne erano grandi consumatori sia per scopi alimentari, era
infatti la base dell’alimentazione delle legioni romane, che religiosi, la
“confaerratio era la cerimonia con la quale i promessi sposi si giuravano
fedeltà davanti ad una focaccia di farro.
Nell'area
mediterranea e medio-orientale il farro fu pian piano soppiantato dal frumento
per la maggiore resa .
Tre sono le
specie: Farro piccolo o monococco, la più antica ma la meno
coltivata per la scarsa resa e gli alti costi di lavorazione; il farro medio
o dicocco, in Italia è coltivato, in piccoli appezzamenti, soprattutto in
Garfagnana; probabilmente furono i Siluri, popolo britannico sottomesso dai
Romani, i primi a trasformare il farro monococcum in dicoccum; il farro
grande o spelta, più recente di due millenni rispetto alle altre due
varietà.
Il farro ha
maggior contenuto proteico rispetto a molte altre tipologie di frumento,
è povero di grassi e ricco di fibre, proteine, vitamine e sali minerali. E’ un
cereale antico che per crescere non ha bisogno né di concimi chimici né di
pesticidi, infatti l'ottima resistenza naturale a malattie e stress, la
necessità di bassi livelli di concimazione, una spiccata adattabilità ad
ambienti culturali diversi, la capacità di sopportare condizioni climatiche
rigide e crescere anche ad altitudini elevate, lo rendono un cereale
particolarmente adatto ad una agricoltura biologica.
Il farro
conosciuto in Italia, coltivato soprattutto sugli altipiani appenninici, è il Triticum
Dicoccum (farro medio). Le principali zone produttive sono la Garfagnana
in Toscana (dove il farro ha ottenuto il marchio IGP); nelle Marche, l’Urbinate
e la zona dei Monti Sibillini; Monteleone di Spoleto (marchio Dop),
la Valnerina e Colfiorito in Umbria; la zona di Leonessa e
Amatrice nel Lazio; tutta l’area pedemontana abruzzese e molisana;
fino al Subappennino Dauno in Puglia. In commercio il farro si può
trovare in diverse forme: perlato, in cui al chicco è stata
completamente asportata sia la crusca che il germe; decorticato, a cui è
stato rimosso solo il pericarpo, ossia la pellicola che protegge il seme (è
sinonimo di farro integrale); il farro soffiato; spezzato e
infine la farina di farro.
Ottimo, anche dal punto di vista
proteico, in abbinamento con ad altri legumi e cereali, è perfetto per delle
straordinarie zuppe rustiche. Per questa zuppa di farro e verza, ho utilizzato il Farro
Filosini di Ville di Fano Montereale decorticato, prodotto
nel Parco Nazionale del Gran Sasso da un’azienda che lo segue dalla semina al
confezionamento e che ha al suo interno un vecchio mulino a macine in pietra e
il laboratorio per la decorticatura e la perlatura del farro. E' un prodotto
genuino, molto saporito, che non viene sottoposto ad alcun trattamento. Non è necessario metterlo in ammollo, basterà solo sciacquarlo.
Ingredienti
per 4 persone
250 g di farro
1/2 verza
1 cipolla
1 costa di
sedano
2 cucchiai di
passata di pomodoro
50 g di
guanciale
100 g di
pecorino romano
brodo vegetale
olio extra
vergine di oliva
sale e pepe
Procedimento
In una
casseruola soffriggere, con due cucchiai di olio evo, la cipolla e il sedano ridotti in piccola dadolata e il guanciale tagliato a pezzetti; unire il farro e far insaporire
per qualche minuto. Aggiungere la verza tagliata a listarelle e la passata di pomodoro,
salare e far stufare per qualche minuto, quindi coprire con il brodo
vegetale e proseguire la cottura, mescolando di tanto in tanto, per 30-35
minuti, controllando la cottura del farro. Spegnere e lasciare intiepidire la
zuppa.
Servire
completando con un filo di olio extra vergine di oliva, una macinata di pepe
nero e una bella spolverata di pecorino.
Grazie Candida, del tuo bel racconto, hai aggiunto tante notizie interessanti al mio, proverò sicuramente anche la tua ricetta con tanta verza che a me piace tantissimo ... a presto!!
RispondiEliminala conoscevo in tutt'altro modo , c'è sempre da imparare! grazie , un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
la conoscevo in tutt'altro modo , c'è sempre da imparare! grazie , un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
Hai utilizzato il "nostro farro", una bontà infinita tanto da rendere super ogni piatto!
RispondiEliminaMmmm che bella zuppetta calda e gustosa... perfetta per le fresche serate!!!
RispondiEliminaBuono e salutare... cosa si può desiderare di più da un solo ingrediente?!
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