giovedì 20 marzo 2025

LA FISAR ROMA E CASTELLI ROMANI PRESENTA I VINI DEL GRANDE VULCANO LAZIALE, IL 22 MARZO A FRASCATI, "MURA DEL VALADIER"


I VINI DEL GRANDE VULCANO LAZIALE: VALORIZZARE IL TERRITORIO

Il 22 marzo, la Fisar Roma e Castelli Romani ha organizzato Frascati  un evento imperdibile: I Vini del Grande Vulcano Laziale. Un’occasione unica per scoprire e celebrare l’identità vitivinicola di questo straordinario territorio, con un focus speciale sul suo vino simbolo: il Frascati. Nella sua versione Superiore, questo vino rappresenta una delle tre prestigiose DOCG del Lazio, testimonianza di un’eccellenza che affonda le radici nella storia. 



Per lungo tempo, il territorio dei Castelli Romani è stato conosciuto più per la sua grande capacità produttiva che per il valore qualitativo dei suoi vini. Eppure, la sua vera unicità risiede nelle caratteristiche geologiche che rendono questi vini autentici testimoni di una storia millenaria. Oggi, grazie all’impegno delle aziende locali, la qualità della produzione enologica è diventata il vero emblema di questa terra. A conferma di questa crescita, oltre 40 cantine parteciperanno all’evento, presentando le proprie eccellenze nei banchi d’assaggio. 

Il legame tra il vino e il territorio è profondo e indissolubile. I vitigni di Frascati e dei Castelli Romani affondano le loro radici in un suolo vulcanico ricco di minerali, portati in superficie da antiche eruzioni. È proprio questa straordinaria eredità geologica a conferire ai vini del territorio un carattere distintivo, esaltandone profumi, struttura e sapidità. 

A guidare i partecipanti in questo affascinante viaggio sarà la Masterclass del sommelier Francesco Radiciotti, dedicata a un’icona della rinascita del Frascati: il Luna Mater di Fontana Candida. Questo vino nasce dalla selezione di vigneti storici, con piante di oltre cinquant’anni, e da una vendemmia manuale attenta e calibrata. La degustazione verticale delle annate 2021, 2019, 2017, 2015, 2012 e 2008 dimostrerà come il Frascati Superiore DOCG non sia solo un vino di pronta beva, ma possa evolversi nel tempo, regalando sfumature e complessità sorprendenti. 

L’evento si svolgerà nella suggestiva cornice delle Mura del Valadier, nel cuore storico e culturale di Frascati. Un luogo che racconta secoli di storia e che farà da scenario a un’esperienza indimenticabile, dove sarà possibile scoprire, degustare e lasciarsi affascinare dai vini di oltre 40 aziende del territorio.

UN PASSATO DA RISCRIVERE: IL LAZIO TRA ANTICHI VITIGNI E UN NUOVO CORSO ENOLOGICO

La viticoltura nel Lazio ha origini antichissime: gli Etruschi furono i primi a coltivare la vite, tramandando ai Romani l’arte della vinificazione. Dall’epoca imperiale fino alla fine dell’Ottocento, i vini laziali, grazie a un terroir di eccezionale vocazione, si distinsero per qualità, longevità e struttura, guadagnando fama e prestigio ben oltre i confini regionali.

Tuttavia, negli anni ’50, il panorama vitivinicolo laziale subì una trasformazione radicale. Per rispondere alla crescente domanda di vino sfuso e a basso costo, i produttori iniziarono a privilegiare la quantità sulla qualità. Con Roma divenuta il cuore pulsante di trattorie e osterie, il mercato impose una produzione massiva e a basso prezzo, penalizzando il valore enologico. Così, sia i bianchi dei Castelli Romani che i rossi della Tuscia viterbese e delle zone meridionali del Lazio si adattarono alle esigenze del consumo immediato, compromettendo l’immagine del vino laziale, un’etichetta che ancora oggi fatica a essere del tutto superata.

Eppure, il Lazio è una regione dal potenziale straordinario. Grazie alla sua posizione geografica, che abbraccia mare, colline, pianure e antichi vulcani spenti, possiede una straordinaria varietà di suoli e microclimi, ideali per la produzione di vini di qualità.

Dagli anni ’90, una nuova generazione di produttori ha avviato un coraggioso percorso di riqualificazione, riscoprendo e valorizzando i vitigni autoctoni. Il Bellone, il Nero Buono, si affiancano oggi agli storici Cesanese e Malvasia del Lazio, dando vita a una produzione che coniuga tradizione e innovazione.

Questa rinascita testimonia la volontà del Lazio di riscrivere il proprio racconto enologico, lasciandosi alle spalle il passato per abbracciare una nuova identità fondata sulla qualità e sul legame indissolubile con il territorio.

Il 22 marzo, alle Mura del Valadier, questo percorso prenderà forma in un evento che celebra il passato, il presente e il futuro del vino laziale. Ti aspettiamo per brindare insieme ai Vini del Grande Vulcano Laziale.

Info:

Sabato 22 marzo dalle 15:00 alle 22:00

Mura del Valadier - Via del Castello, 19, Frascati

Ingresso 20.00 €, 15.00 € soci Fisar 

Masterclass 25.00 € soci 35.00 € non soci prenotazione obbligatoria: prenotazioni@fisar-roma.it

ore 17.00 MASTERCLASS : degustazione verticale del Fontana Candida Luna Mater
annate: 2021, 2019, 2017, 2015, 2012, 2008

Elenco delle cantine presenti: 

BORGO DEL CEDRO
CASAL MONTANI
CASALE MARCHESE
CIFERO
EREDI DEI PAPI
FONTANA CANDIDA
L’OLIVELLA
MERUMALIA
PIETRA PORZIA
POGGIO LE VOLPI
GABRIELE PULCINI
SAN MARCO
VILLA SIMONE
DE SANCTIS
VALLECHIESA
VITUS VINI
FERRI VINI
CAPODARCO
CASTEL DE PAOLIS
GABRIELE MAGNO
LA MUGILLA
PARVUS AGER
LA TORRETTA
VILLA CAVALLETTI
RISERVA DELLA CASCINA
FRASCATI DOCG
ROMA DOC
MUSEO DEL VINO
RETE VIP
TENUTA SAN LEO
SILVESTRI
JACOBINI
VOLPETTI
LA LUNA DEL CASALE
PESOLI
DINO LIMITI
COLLE PICCHIONI
ARTICO
IACOANGELI
CANTINAMENA
CAMPO LAVICO
OMINA ROMANA
CASATA MERGE’

 

mercoledì 19 marzo 2025

VINÒFORUM DALL’8 AL 14 SETTEMBRE: PIAZZA DI SIENA SARÀ LO STRAORDINARIO PALCOSCENICO DELLA VENTIDUESIMA EDIZIONE


Vinòforum: Piazza di Siena sarà lo straordinario palcoscenico della ventiduesima edizione in programma dall’8 al 14 settembre

Nel corso della Conferenza Stampa in Campidoglio, è stata presentata la programmazione 2025/2026, un calendario di eventi tra i luoghi più iconici della Città Eterna

 Grandi novità quelle emerse durante la Conferenza stampa di presentazione di Vinòforum 2025, tenutasi presso la Protomoteca dei Musei Capitolini in Campidoglio. Prima fra tutte quella che vede Vinòforum dare vita ad una Premium Edition in scena dall’8 al 14 settembre, a Piazza di Siena, nel cuore di Villa Borghese. Oltre a questo, il lancio di un programma biennale di eventi e attività che rafforzano l’identità di Roma come Capitale del Vino e del Cibo.

Novità che accrescono la forma, senza cambiare l’essenza. - dichiara Emiliano De Venuti, CEO di Vinòforum - La scelta di posizionarci a Settembre è stata fatta prendendo in considerazione il valore aggiunto che questo mese potrà portare alle strategie di ampliamento commerciale delle aziende partecipanti, proprio nel momento della vendemmia, quando il vino esprime la sua massima identità. Momento clou di questa nuova stagione non poteva che essere una location unica come quella di Piazza di Siena che ospiterà una Premium Edition senza eguali. La programmazione 2025/2026 inoltre, ci permetterà di rafforzare le sinergie già create con le istituzioni, gli enti e tutti gli importanti player del territorio, supportare le aziende vitivinicole e gastronomiche italiane e, al tempo stesso, predisporre contenuti su misura in grado di soddisfare le esigenze di operatori, stampa di settore e degli appassionati. Oltre al business, non dimentichiamo che Vinòforum ha sempre lavorato per promuovere un consumo responsabile del vino, argomento di grande attualità oggi che l’Unione Europea ha avviato un importante percorso normativo volto a ridurre il consumo dannoso dell’alcol.”

Sulla crescita del Lazio sotto i diversi aspetti si è pronunciato anche Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario Arsial - Agenzia Regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio: ”Il Lazio, che vanta grandi etichette e un patrimonio enologico di assoluto valore, è una regione dove la cultura del vino è radicata, dinamica e proiettata verso il futuro. Eventi di prestigio come Vinòforum rappresentano un'opportunità strategica per le imprese del nostro territorio, consentendo loro di affermarsi su mercati sempre più competitivi e di valorizzare l'identità produttiva regionale. Roma, oltretutto, con la sua risonanza internazionale, è il palcoscenico ideale per promuovere il nostro settore vitivinicolo, intercettando buyer, operatori e un pubblico qualificato, che spesso non dedica la giusta attenzione ai vini 'di casa'. Come Arsial, siamo impegnati a trasformare questa opportunità in un volano di crescita concreta per le nostre imprese, rafforzando la presenza del Lazio nei grandi circuiti del vino. Perché dietro ogni bottiglia c’è la storia di un territorio e il nostro merita di essere conosciuto, apprezzato e scelto.

 

Testimoni della mattinata anche Michelangelo Bruno Bossio Responsabile Attività di Valorizzazione Agricola ed Agroalimentare ARSAC –Regione Calabria, che ha raccontato come Vinòforum sia un immancabile palcoscenico di promozione per tutte quelle Regioni che hanno un’importante vocazione alla produzione vitivinicola, seguito da Francesco Guercilena, Presidente AIS Lazio partner di Vinòforum e promotore dei contenuti di formazione all’interno della manifestazione. E ancora, Elia Del Pizzo, Responsabile Progetti UNAPROL, Consorzio Olivicolo Italiano e Alessandro Scorsone, uno dei più importanti sommelier italiani e amico storico di Vinòforum. Un parterre di grande rilievo che ha visto Istituzioni e professionisti del settore insieme in un dialogo moderato da Stefano Carboni, comunicatore enogastronomico e docente all’Università di Roma Tor Vergata che ha coinvolto anche alcuni ospiti dell’incontro come Antonio Spazzafumo, Sindaco di San Benedetto del Tronto e Rossella Macchia, Presidente del Consorzio di TutelaVini Roma DOC.

Le conclusioni sono state affidate a Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo Rifiuti di Roma Capitale, in questo caso anche delegata d’eccezione del Sindaco Gualtieri.

Vinòforum, come sempre, sarà occasione per la nostra amministrazione per promuovere incontri e approfondimenti sul percorso delle Politiche del Cibo e del Vino. Roma tra qualche giorno verrà nominata Città del Formaggio 2025 e continueremo a dare rilevanza al progetto sui vigneti urbani, che trasmettono un messaggio culturale forte, che riconnette Roma alla sua storia e alle relazioni che ha avuto con il resto del mondo. Lo scorso ottobre siamo stati premiati come miglior progetto pubblico europeo per la promozione culturale del vino e della vite e a maggio inaugureremo il primo vigneto nel parco di San Sisto. Vinòforum per noi sarà un momento per ampliare la promozione di tutte queste iniziative

La stagione Vinòforum 2025 si inaugura con Vinòforum Class, l’evento esclusivamente dedicato al trade che si terrà lunedì 9 giugno presso la splendida Terrazza Caffarelli. Un’occasione unica in termini di business e networking che vedrà il coinvolgimento di 300 buyer selezionati tra i più importanti della regione. Dopo la pausa estiva, si aprirà la ventiduesima edizione di Vinòforum dall’8 al 14 settembre a Piazza di Siena, nella splendida cornice di Villa Borghese.

Si passa poi a febbraio 2026 con una nuova edizione di Vinòforum Class che condurrà dritti a settembre 2026 con la nuova edizione di Vinòforum al Circo Massimo. Una location fortunata per la manifestazione che nel 2024 ha coinvolto 80.000 visitatori, 19.650 operatori del settore coinvolti, 800 aziende e 75 chef e maestri pizzaioli e non poteva di certo mancare in questo progetto biennale. Un'ulteriore conferma per sottolineare l’importanza strategica della manifestazione in termini di valorizzazione delle migliori eccellenze tricolore, ma anche in ottica di promozione dell’offerta turistica della Capitale.


MG Logos di Stefano Carboni & C.

Sede: Viale Cesare Pavese 15 – int. 10, 00144 Roma

E-MAIL:info@mglogos.it 
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mercoledì 12 marzo 2025

PRESENTATA AL SENATO DELLA REPUBBLICA L'INDAGINE DEL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO E IL CESEO CENTRO STUDI ENOTURISMO E OLEOTURISMO DELL’UNIVERSITÀ LUMSA

 
          Presentata al Senato della Repubblica la prima indagine 

a cura del CESEO Centro Studi Enoturistico e Oleoturistico dell’Università LUMSA

"TURISMO DEL VINO: TRA NUOVE SFIDE E OPPORTUNITÀ"

CANTINE TURISTICHE, ESEMPIO VIRTUOSO DELL’ENOLOGIA ITALIANA

Nel 2024 crescita del 24% del fatturato legato all’ospitalità
2 produttori su 3 accolgono personalmente gli enoturisti e 9 cantine su 10 propongono prodotti tipici del territorio


Si è svolta a Roma, a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato, la presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e il CESEO Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA, il nuovo osservatorio inaugurato proprio in questa occasione. L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di Anna Isabella Squarzina (presidente Corso Laurea Mediazione Linguistica e Culturale Università LUMSA), Donatella Cinelli Colombini (direttore CESEO), Violante Gardini Cinelli Colombini (presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino), Antonello Maruotti (professore ordinario di Statistica Università LUMSA), Francesco Bonini (rettore dell’Università LUMSA) e Dario Stefàno (presidente CESEO).


“Il Centro Studi è una bella novità ma è anche una scommessa vinta perché premia un investimento, condiviso con l’Università LUMSA, lungimirante e ambizioso, che punta su un comparto, quello enoturistico – e   oleoturistico - ha sottolineato il presidente del Centro Dario Stefàno - divenuto ormai un vero driver di sviluppo dell'offerta turistica internazionale. Quando parliamo di enoturismo ci riferiamo ad un settore in costante crescita, con incremento annuo del 13% su scala mondiale, come ci riferisce l’FMI (Fondo Monetario Internazionale), e che trova nell’Italia la possibilità della sua massima espressione a livello globale. Questo protagonismo necessita però di un supporto qualificato di analisi, di un punto di ricerca e di indagine come pretende e intende essere il CESEO che tracci linee guida capaci di essere una bussola verso una crescita sostenibile e possibilmente omogenea dei territori e dei loro attori; uno stimolo per le politiche di governo e, al contempo, un driver per approntare programmi formativi, capaci di restituire figure e competenze quanto mai necessarie per il settore”.


L’indagine Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità, a cura di Antonello Maruotti con la collaborazione di Pierfrancesco Alaimo Di Loro, Martìn Farfan e Federico Marsilii, è stata sviluppata su un campione rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino, la prima realtà ad aderire al Centro Studi con piena condivisione degli obiettivi. 


“Lo studio rappresenta una fotografia approfondita dell’attività delle cantine del Movimento, realtà sempre più diversificata, dinamica e con lo sguardo orientato alla sostenibilità  - ha spiegato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino - Abbiamo coinvolto fin da subito le nostre aziende perché crediamo fortemente nelle potenzialità del Centro Studi nel condurre ricerche di alto rigore scientifico orientate alla valorizzazione delle peculiarità del settore e, al tempo stesso, all’analisi sistematica delle criticità e delle opportunità. L’indagine permetterà di sviluppare corsi di formazione per le cantine turistiche, supportare i presidenti regionali con dati aggiornati e affidabili sul settore, incentivare i soci MTV a migliorare la propria offerta consolidando il ruolo leader nell'enoturismo italiano.”


L’identikit delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI): queste le quattro macro categorie analizzate nello studio che pone l'attenzione su alcuni dei temi più centrali per il settore, come l’integrazione di attività complementari all’esperienza in cantina, la nascita di nuove figure professionali e la digitalizzazione. Le prime evidenze confermano l’enoturismo come un settore in salute e sempre più attrattivo: il 53% del campione ha registrato un aumento del fatturato e, tra questi, 1 su 4 (24%), la crescita è stata addirittura a doppia cifra. 


Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il settore sembra minacciato da un costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle cantine: incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi risultano particolarmente significativi (il 29% registra una crescita compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il 10% e il 25%, e un significativo 8% dichiara un aumento superiore al 25%.). Uno scenario particolarmente critico soprattutto per le aziende di piccole dimensioni che rappresentano gran parte del campione (il 64% micro-imprese, 31% piccole imprese). Va ricordato inoltre che solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni annui di fatturato. 

Un altro elemento cruciale dell’indagine ha riguardato il ruolo della professionalizzazione e delle competenze all’interno delle aziende: attualmente solo il 38% delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche sulla Wine Hospitality. Nelle altre spesso è il titolare a ricevere i visitatori (63%) o si direzionano occasionalmente verso l’accoglienza occasionalmente i dipendenti che si occupano di commerciale, comunicazione o altro personale aziendale. D’altra parte in gran parte dei casi, come visto appena sopra, flussi economici e fatturato non consentono di investire in personale qualificato. Ma l’accoglienza in vigna e cantina è un format ben più complesso e se la strada per dotare le cantine di addetti specifici è agli inizi, si è molto avanti su aspetti altrettanto determinanti.


L’ospitalità è infatti il tema centrale per un'Associazione come il Movimento Turismo del Vino che, da oltre trent'anni, riscrive il modo di fare enoturismo rendendo l’esperienza in cantina più accessibile e inclusiva. Una direzione dimostrata dal livello sempre più elevato degli standard di accoglienza, sia a livello strutturale, in riferimento alla presenza di parcheggi, sale degustazioni attrezzate, aree di sosta per i camper e di percorsi accessibili per persone con difficoltà motorie, ma anche a livello di attività complementari offerte, in particolare quelle svolte all’aria aperta. Dall’indagine emerge, infatti, che il paesaggio è una delle principali attrattive sia per le iniziative proposte (il 33% delle cantine organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate in vigna), ma anche a livello ambientale (il 43% delle aziende è BIO, il 38% rispetta gli standard di agricoltura sostenibile); da notare come queste percentuali siano nettamente superiori a quelle sull’intera Superficie Agricola Italiana (SAU) dove il biologico si attesta al 19,8% (fonte Fondazione Metes). Da ricordare inoltre come il 26% delle cantine intervistate metta a disposizione stazioni di ricarica per auto elettriche. 


L’accusa di “venire a noia” rivolta da alcuni specialisti alle cantine turistiche troppo incentrate sull’offerta di esperienze tutte simili, trova una risposta nella diversificazione delle offerte.

Dalla ricerca si evince infatti, che l’offerta delle cantine MTV si caratterizza per una notevole varietà di esperienze, il 65% delle aziende si concentra su un numero limitato di esperienze (fino a quattro), mentre il restante 35% diversifica maggiormente, offrendo da cinque a diciotto attività differenti. da quelle più tradizionali a iniziative più esclusive. L’87% delle cantine offre prodotti tipici del territorio durante la degustazione, il 25% organizza cene con il produttore e il 20% corsi di cucina. 


Grande attenzione anche per le famiglie infatti, il 38% del campione, organizza esperienze formative tra queste parte dedicate ai i più piccoli, anche con aree gioco attrezzate e organizzazione di visite nelle fattorie didattiche. 


Molto ampia anche la forbice dei costi delle wine experience che partono dai 15 euro per arrivare a punte di 150 con una media di 25 euro. Inoltre la ricerca evidenzia come sia maggiormente efficace l’accoglienza turistica nei week end con oltre metà delle cantine ormai aperte anche la domenica; l’85% visitabili tutto l’anno. Ben il 68% accetta i visitatori anche senza appuntamento. Un’offerta alquanto articolata che rispecchia appieno la differente natura delle aziende MTV, in termini di risorse disponibili a livello culturale e paesaggistico, in secondo luogo, la grande attenzione alla stagionalità nell’offrire attività ad hoc per ogni periodo dell’anno, nonché l’apertura a diversi target. Infatti, i visitatori delle cantine MTV non sono solo wine lover ma anche amanti della natura, sportivi e famiglie. Un’attenzione testimoniata anche dalla recente partnership tra MTV e Agricamper Italia, nata per soddisfare le esigenze dei turisti open air e, al tempo stesso, per incentivare lo sviluppo dei territori rurali, ponendosi come un forte impulso per un turismo sempre più sostenibile. 


Infine, il tema della digitalizzazione: per quanto concerne i canali di comunicazione, il sito web risulta essere uno strumento indispensabile, sebbene non sia ancora impiegato al meglio in termini di visibilità e fidelizzazione (il 42% delle cantine registra meno di 1.000 visite al mese e il 15% non monitora con regolarità il numero di accessi). Situazione analoga per la mailing list dove il 42% delle cantine invia comunicazioni mensili mentre il 33% almeno tre volte l’anno. Dallo studio è evidente che l’elemento chiave della strategia di promozione sono i social media: Facebook resta il social più diffuso (97%) insieme a Instagram (96%). Ruolo più marginale quello di Linkedin (37%) probabilmente perché percepito come un canale più orientato al B2B e quello di Tik Tok, (solo il 7% almeno per il momento). I dati evidenziano una notevole presenza online da parte delle cantine, tuttavia, nella maggior parte dei casi, ciò non corrisponde a un concreto aumento dei visitatori. Il passo per aumentare i contatti e trasformarli in vendita diretta passa per la creazione di wine club, l’utilizzo del CRM (Customer Relationship Management presente solo nel 21% delle aziende) e, non meno importante, un uso corretto e consapevole dell’intelligenza artificiale. 


Attualmente, solo il 20% delle aziende dichiara di utilizzare strumenti AI, di queste, oltre il 70% li impiega nella comunicazione digitale, il 63% in attività di marketing, il 35% nella gestione delle prenotazioni mentre solo l’8% nei processi produttivi. E’ interessante notare quanto l’AI sia percepita come uno strumento competitivo tanto in termini di personificazione e quindi miglioramento dell’esperienza, quanto in termini di potenziamento della sostenibilità operativa. L’adozione ancora limitata da parte dei produttori potrebbe essere attribuita alla percezione elevata dei costi di implementazione ma anche alla natura prettamente tradizionale di molte cantine. Ostacoli che rappresentano quindi una delle principali sfide per la crescita delle cantine MTV e il conseguente sviluppo del settore. 



Movimento Turismo del Vino
MG Logos – grazia.dagata@mglogos.it 


Università LUMSA
Alessio Di Francesco - a.difrancesco@lumsa.it 

martedì 4 marzo 2025

ROME WINE EXPO IV EDIZIONE A ROMA 8/9/10 MARZO 2025

 COMUNICATO STAMPA

L’Agenzia RISERVA GRANDE lancia la IV edizione di ROMEWINE EXPO, l’evento della Capitale che promuove la cultura della qualità, con banchi di assaggio e masterclass dei produttori di vino dell’Italia e del mondo.

L’evento si terrà presso il Grand Hotel Palatino di Roma l’8, 9 e 10 marzo 2025.

RWE nasce dalla convinzione che la città di Roma meriti un evento esclusivo, rivolto ad un pubblico consapevole e appassionato. Il nome scelto evidenzia le sue finalità universali: cultura, meeting, business, workshop, formazione e promozione. Grande attenzione verrà dedicata agli approfondimenti, da sempre curati in modo attento e professionale negli eventi di Riserva Grande, con un programma di masterclass in questa edizione più che mai ricco!

RIFLETTORI PUNTATI SUL LAZIO

Quest'anno, i riflettori saranno ancora di più puntati sulla produzione vitivinicola del Lazio, regione sin dalla prima edizione protagonista della manifestazione, con una sala interamente dedicata e tre masterclass di approfondimento.

La scelta di dedicare ampio spazio al Lazio, regione che ospita la manifestazione, nasce dalla volontà di valorizzare un territorio ricco di storia e di tradizioni enologiche, che negli ultimi anni ha saputo distinguersi per la qualità dei suoi vini.

"Siamo orgogliosi di presentare un'edizione di Rome Wine Expo che mette al centro il Lazio e le sue eccellenze", dichiara Marco Cum, titolare di Riserva Grande e ideatore della manifestazione. "Questa regione merita di essere conosciuta e apprezzata per la sua produzione vitivinicola di alta qualità, che rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e identitario". “Poiché in questi ultimi tempi non si sono registrate a Roma manifestazioni di rilievo, che abbiano messo al centro i vini del Lazio, abbiamo voluto colmare una lacuna, offrendo un'occasione unica per celebrare i territori del Lazio, regione che troppo spesso viene ancora sottovalutata nonostante il livello d’eccellenza raggiunto".

La sala dedicata al Lazio ospiterà una selezione di aziende vinicole e produttori agroalimentari locali, che avranno l'opportunità di presentare i loro prodotti al pubblico ed agli operatori del settore. Le tre masterclass di approfondimento saranno volte a far scoprire a 360° il mosaico di produzioni d’eccellenza che oggi definiscono l'identità enogastronomica del Lazio: i vitigni autoctoni della regione, dal Cesanese al Bellone, alla Malvasia Puntinata, simboli di un territorio ricco di storia e biodiversità; i disciplinari della produzione vinicola; le eccellenze agroalimentari come il Pane di Genzano IGP e le diverse denominazioni dell’olio extravergine d'oliva. Un'attenzione particolare sarà anche dedicata alle diverse zone e sottozone del territorio, in gran parte caratterizzate da una matrice vulcanica ricca di minerali, ognuna con le sue specificità pedoclimatiche. Non verrà neanche attribuito minore risalto all'abbinamento cibo-vino, quale fondamentale esperienza gustativa che riassume e valorizza il resto dei temi trattati.

"Abbiamo voluto creare un'occasione unica per conoscere da vicino i vini e i prodotti del Lazio, attraverso degustazioni guidate e incontri con i produttori", ha aggiunto Marco Cum. "Le masterclass saranno un momento di approfondimento e confronto, per scoprire i segreti di un territorio che ha ancora molto da offrire".

LE ALTRE ECCELLENZE ITALICHE

Ma Rome Wine Expo si è sempre distinta per l’attenzione da sempre manifestata nei confronti anche di tutti gli altri territori italiani ed esteri maggiormente vocati alla produzione di vino e di gastronomia di qualità. L'edizione 2025 vedrà per questo la partecipazione di numerose aziende provenienti da regioni italiane d’eccellenza, in primis dal Veneto e dalle Marche del Piceno, con una selezione di etichette che rappresentano con prodotti di pregio i propri territori.

LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE

L'evento ospiterà anche una rappresentanza di produttori internazionali di spicco, con un focus particolare sulla Georgia, un paese con una tradizione vinicola millenaria che esprime vini ancestrali unici, dotati di grande personalità. La Georgia sarà presente con sette aziende a cui si aggiungeranno altre sette aziende selezionate e proposte da L'Anfora, distributore di vini di alta qualità in Italia. La Spagna sud orientale sarà ottimamente rappresentata grazie alla Delegazione del Governo della Catalogna in Italia, che anche per questa edizione rinnova la propria fiducia nella manifestazione con un banco che vedrà la presenza di otto cantine. Una regione vinicola e gastronomica estremamente interessante, che vanta una lunghissima storia di produzione di qualità. 



LE ALTRE ESCLUSIVE MASTERCLASS

Una masterclass di grande importanza sarà quella dedicata al Riesling tedesco, raffinato ed unico, con un’esperienza che dal Palatinato alla Mosella, passando per la Nahe e la Valle del Reno, sarà volta a far conoscere in modo approfondito i territori che maggiormente esprimono la qualità di questo grandissimo vitigno.

Altra masterclass di grande interesse sarà quella che realizzerà un viaggio nel cuore del Veneto vinicolo, tra Soave, Breganze e Valpolicella. Un'immersione sensoriale in un territorio di elezione, dove vitigni autoctoni e internazionali si esprimono in vini iconici di straordinaria eleganza.

At last but not least, verrà realizzato un approfondimento su un tema negli ultimi anni considerato particolarmente "caldo", dal titolo "Filosofia e terroir. Introduzione al mondo dei vini naturali, biologici e biodinamici". Un'esplorazione dei vini che incarnano l'autenticità del territorio e l'impegno per una viticoltura sostenibile. Una masterclass per decifrare il mondo, spesso complesso e frainteso, dei vini naturali. Il giovane enologo Antonino De Gennaro Aquino, figura di spicco nel settore, condividerà la sua vasta esperienza e risponderà alle domande dei partecipanti, supportato dall'evidenza tangibile dei vini selezionati per la degustazione.

"Rome Wine Expo è un evento che cresce di anno in anno, diventando un punto di riferimento per gli appassionati di vino e per gli operatori del settore.” Conclude Marco Cum. “Siamo orgogliosi di offrire ai nostri visitatori un'esperienza unica, un viaggio attraverso i sapori e le tradizioni di alcune delle regioni vinicole più prestigiose d'Italia e del mondo. Oltre agli espositori nazionali e internazionali, che i visitatori potranno incontrare nella grande sala a banchi d’assaggio, la nostra selezione di masterclass offre un'ulteriore opportunità di approfondimento unica, volta a far conoscere ancora di più da vicino i produttori, le loro storie affascinanti e i loro prodotti di qualità." 

I CONCORSI E I PREMI DI ROME WINE EXPO 2025 

Anche quest’anno verranno nuovamente proposti i due concorsi già indetti con successo in precedenti edizioni, oltre ad un nuovo premio di grande valore.

Nel pomeriggio di lunedì 10 marzo verranno premiati i vini selezionati in base a categorie prestabilite da un panel di degustatori professionisti e dai partecipanti all’evento:

LE ECCELLENZE

Il premio di grande qualità le “Eccellenze di RWE 2024”, verrà riconosciuto alle etichette di maggior pregio prodotte dalle aziende espositrici, selezionate grazie alla valutazione di una giuria tecnica di esperti.

IL WINE CHALLENGE

Tutti i vini presenti all’evento verranno votati nel corso delle prime due giornate dell’evento dai partecipanti: dal semplice visitatore wine-lover all’operatore Horeca, al sommelier, che potranno segnalare le proprie preferenze per iscritto. I visitatori che lasceranno il loro indirizzo mail valido all’ingresso alla manifestazione, concorreranno all’estrazione di n. 1 bottiglia per ogni categoria in gara, tra quelle che riceveranno il maggior numero di voti. Verranno entro qualche giorno contattati per mail dall’organizzazione, per ritirare il premio presso il Grand Hotel Palatino, nella data e orario che verrà comunicato.

In entrambi i concorsi verranno premiate le prime 5 etichette relative alle categorie: MIGLIOR VINO SPUMANTE (inclusi i vini frizzanti) – MIGLIOR VINO BIANCO – MIGLIOR VINO ROSATO – MIGLIOR VINO ROSSO – MIGLIOR VINO SPECIALE E DISTILLATI (dolce, aromatizzato, fortificato, distillati, ecc.).

I primi tre vini di tutte le categorie riceveranno una MENZIONE ORO (ECCELLENZA ORO; TOP WINE CHALLENGE ORO). 

IL PREMIO LAZIO TERROIR AMBASSADOR

Lunedì 10 marzo, inoltre, quale novità assoluta di questa edizione e in considerazione del focus particolare riservato alla regione che ospita la manifestazione, verranno premiati in tarda mattinata i "LAZIO TERROIR AMBASSADORS di RWE 2025".

Sono stati selezionati dall’organizzazione alcuni esercizi commerciali della regione (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, enoteche) che maggiormente supportano e valorizzano la produzione vinicola e gastronomica laziale, in base a criteri di qualità e quantità dei prodotti proposti. Per la selezione sono stati considerati anche criteri generalmente riconosciuti dalle più importanti guide di settore. 

PROGRAMMA

Sabato 8 marzo 2025

-ore 12:00 Masterclass. L'eleganza dei vini bianchi vulcanici della Roma Doc. A cura dell'enologo Lorenzo Costantini e di Marco Cum

-ore 14:00 Apertura banchi di assaggio

-ore 14:30 Masterclass. Alla Scoperta del Riesling Renano. A cura di Marco Cum

-ore 16.30 Masterclass. I grandi bianchi delle terre dei Piceni. Pecorino e Passerina. A cura di Michelangelo Fani.

-ore 18.30 Masterclass. Il versante sud del grande vulcano laziale. Degustazione di abbinamento cibo-vino dei prodotti della rete d’impresa dei Castelli Romani V.I.P. (Vino, Innovazione e Pane). A cura di Giuseppe Garozzo Zannini Quirini e di Saula Giusto.

-ore 20:00 Chiusura banchi di assaggio

Domenica 9 marzo 2025

-ore 12:00 Masterclass.  Viaggio nel cuore del Veneto vinicolo tra Soave, Breganze e Valpolicella. A cura dell’enologo Filippo Rossi e di Saula Giusto.

-ore 14:00 Apertura banchi di assaggio

-ore 14:30 Masterclass. Filosofia e terroir. Introduzione al mondo dei vini naturali, biologici e biodinamici. A cura dell’enologo Antonino De Gennaro Aquino e di Marco Cum.

-ore 16:30 Masterclass. I vini rossi della Roma Doc, rinascita di un mito, rivoluzione di un territorio. Vini unici, custodi di una storia millenaria. A cura dell'enologo Lorenzo Costantini e di Marco Cum

-ore 20:00 Chiusura banchi di assaggio

Lunedì 10 marzo 2025

-ore 11:00 Apertura banchi di assaggio

-ore 12:00 Premiazione “LAZIO WINE AMBASSADORS”.

-ore 14:00 Premiazione "LE ECCELLENZE DI ROME WINE EXPO"

-ore 17:00 Chiusura banchi di assaggio 

INFO:

LINK AI COSTI DEL TICKET D’INGRESSO E DELLE MASTERCLASS (INCLUSI I COSTI CONVENZIONATI) QUI

LINK ALLA LISTA DEGLI ESPOSITORI (in via di definizione) QUI 

ACCREDITI

Gli operatori Horeca e stampa/media possono chiedere l'accredito entro e non oltre il 5 marzo 2025.

Prenotazioni: accrediti@riservagrande.com - infoline 339.6231232

Sono concessi 2 accrediti per operatore e per accedere alla manifestazione è necessaria la conferma da parte dell'organizzazione.

- Gli operatori che arriveranno all'evento senza essersi accreditati preventivamente potranno accedere esclusivamente acquistando il biglietto di ingresso.

- Per accedere occorre acquistare il calice e porta calice al costo di 5€. È vietato introdurre all'evento calici personali. 

DOVE

Il centro congressi del GRAND HOTEL PALATINO si trova in via Cavour 213/M, in una posizione di grande prestigio storico, ma al contempo strategica per i collegamenti. È sito sul Colle Palatino, di fronte al Foro Romano, a soli 700 mt dalla stazione Termini, tra il Colosseo e piazza Venezia. La IV edizione di Rome Wine Expo si terrà nelle 3 sale congressi dell’Hotel

A CHI È RIVOLTO L’EVENTO

1. Stampa specializzata e non (diffusione mediatica dell’Evento)

2. Circuito ho.re.ca: Enoteche, Ristoranti, Hotel

3. Agenzie di rappresentanza Romane

4. Wine & food blogger e comunicatori mediatici

5. Sommelier e appassionati

6. Buyers internazionali

7.Consumatore privato 

ORGANIZZAZIONE

Da oltre 15 anni Riserva Grande organizza con grande successo molteplici eventi volti a valorizzare i grandi territori del vino italiano con una particolare attenzione ai grandi terroirs di elezione: Sangiovese Purosangue, XV edizioni (in collaborazione con Enoclub Siena); Nebbiolo Nel Cuore, XI edizioni; Beviamoci Sud a Roma, VI edizioni; Taste Alto Piemonte, II edizioni; Rome Wine Expo, III edizioni.

Riserva Grande Academy, inoltre, è la delegazione romana della SCUOLA EUROPEA PER SOMMELIER e da oltre 15 anni promuove a Roma la cultura del vino attraverso corsi professionali per sommelier, corsi amatoriali, eventi e wine tours.  Ad oggi hanno frequentato i corsi circa 10000 utenti e alcuni di essi lavorano nel mondo del vino, altri collaborano con la nostra scuola esercitando la professione di Sommelier. 

UFFICIO STAMPA

Saula Giusto

Co-organizzatrice, Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni di Rome Wine Expo

saula.giusto@romewinexpo.com

Web: www.romewinexpo.com

Social: @romewineexpo

giovedì 27 febbraio 2025

LE MASTERCLASS DI NEBBIOLO NEL CUORE: VERTICALE PARALLELA DEI BARBARESCO DI RENATO FENOCCHIO



La verticale parallela dei barbaresco è stata curata da 
Marco Cum e Milva Fenocchio, una masterclass focalizzata sull’esplorazione delle annate più rappresentative della Cantina Renato Fenocchio di Neive. Verticale comparata di più annate dei 3 crus di Barbaresco: Starderi, Rombone e Basarin, prodotti dalla cantina che ha permesso di apprezzare l’evoluzione e la complessità di tre cru analizzando i profili aromatici e le peculiarità di ciascuna annata.

RENATO FENOCCHIO: UN VIAGGIO TRA TRADIZIONE E TERRITORIO

Sulle colline che collegano Barbaresco a Treiso, in un'area di straordinaria vocazione vitivinicola, sorge la cantina di Renato Fenocchio. Qui, la terra viene lavorata con dedizione e rispetto, mantenendo un’identità agricola autentica. Renato, orgogliosamente contadino, e Milva, sua moglie e compagna di un percorso che hanno iniziato oltre trent’anni fa, un’avventura che in origine sembrava un azzardo ma che oggi è una solida realtà.

LE ORIGINI E LA PASSIONE PER LA VITICOLTURA

Le radici della famiglia Fenocchio risalgono ai primi dell’800, quando si trasferì da Monforte d’Alba a Barbaresco, avviando una tipica cascina dell’epoca. Qui, i nonni di Renato gestivano un’azienda agricola a conduzione familiare, affiancando viticoltura, allevamento e coltivazione di cereali e noccioleti. Fin da piccolo, Renato ha affiancato i genitori nel lavoro nei campi, sviluppando una profonda conoscenza del territorio e della vite.

Spinto dalla passione per il vino, ha lavorato in una prestigiosa cantina di Barbaresco, dove ha affinato la sua esperienza nella gestione dei vigneti e nella vinificazione. Anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia, ha maturato la decisione di mettersi in proprio. Così, nel 1993 ha ripreso le redini dell’azienda di famiglia, fondando la propria cantina.

LE RADICI E LA NASCITA DELLA CANTINA

Renato e Milva hanno profonde radici in questo territorio: lui è nato a due chilometri dalla cantina, lei a soli 200 metri. Entrambi provenienti da famiglie di agricoltori e viticoltori, hanno sempre sognato di produrre vino con il proprio nome in etichetta. Dopo un periodo di formazione ed esperienza altrove, nel 1993 hanno acquistato i primi appezzamenti, dando vita alla loro prima produzione nel 2001. Un sostegno fondamentale è arrivato da Bruno Giacosa, maestro del Barbaresco e amico fidato, che ha guidato la coppia con consigli preziosi in un’epoca in cui il Nebbiolo non godeva ancora della notorietà attuale.

L'EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE

Con il passare degli anni e l’arrivo delle due figlie, la cantina ha definito la propria identità e ampliato la gamma di vini. Tutto è iniziato con 1349 bottiglie di Barbaresco Starderi, a cui si sono aggiunti Langhe Arneis, Dolcetto, Barbera, Langhe Nebbiolo e altre due versioni di Barbaresco: Rombone e Basarin. Quest’ultimo rappresenta l’evoluzione della filosofia aziendale: in passato il Barbaresco era un assemblaggio di più vigne, mentre oggi ogni parcella ha una sua espressione unica.

Un posto speciale è riservato al "58, Sinquanteut", nato dalla prima vigna acquistata a Starderi, piantata nel 1958 con un clone raro di Nebbiolo Rosé. Un’autentica rarità, considerando che nel mondo esistono solo quattro vigneti di questo biotipo. Per questa etichetta, Renato e Milva hanno scelto la denominazione Vino da Tavola, una decisione controcorrente rispetto alle logiche commerciali, ma in perfetta coerenza con la loro visione del vino, lontana da convenzioni e standardizzazioni.

UNA PRODUZIONE DI QUALITÀ, NON DI QUANTITÀ

La cantina produce circa 30.000 bottiglie l’anno, un numero che riflette la selezione meticolosa operata sia in vigna che in cantina. Dei sei ettari di proprietà, solo il meglio arriva in bottiglia: l’obiettivo è l’espressione più autentica del territorio, piuttosto che l’aumento della produzione. La botte grande è la scelta predominante, soprattutto per il Barbaresco Starderi, che riposa in un tino realizzato su misura da Garbellotto. Milva racconta che agli inizi la produzione era così ridotta da non poter riempire una botte grande, optando temporaneamente per il tonneau.

OGGI: UN PERFETTO EQUILIBRIO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Oggi, Renato e Milva gestiscono personalmente ogni fase della produzione vinicola, dalla cura dei vigneti alla vinificazione, avvalendosi di personale qualificato per garantire la massima attenzione a ogni pianta. Nel corso degli anni, l’azienda è cresciuta fino a raggiungere circa 11 ettari di vigneti selezionati tra le migliori esposizioni delle colline di Barbaresco, Neive e Treiso.

Il loro obiettivo è rimasto invariato: produrre vini autentici che esprimano al meglio il terroir e l’anima del Barbaresco. La cantina Renato Fenocchio è oggi sinonimo di qualità e tradizione, un perfetto equilibrio tra rispetto per la natura e maestria artigianale, che si riflette in ogni bottiglia.

La filosofia aziendale si basa su una viticoltura biologica e interventi minimi in cantina, per esaltare il carattere autentico del Nebbiolo. Le loro vigne si trovano in alcune delle zone più vocate di Neive e Treiso, producendo vini in quantità limitata ma di altissima qualità.

LA VERTICALE DEL BARBARESCO: UN’ESPERIENZA UNICA

Nel tempo, la cantina ha consolidato il proprio prestigio anche attraverso esperienze di degustazione uniche, come la verticale parallela dei Barbaresco di Renato Fenocchio. Questo confronto tra diverse annate e cru dello stesso produttore ha permesso di valutarne l’evoluzione e le differenze legate all’annata e al terroir, confermando il carattere distintivo di ogni bottiglia.

Oggi, Renato Fenocchio è un nome di riferimento tra i piccoli produttori di Barbaresco, grazie a una filosofia improntata sulla qualità assoluta e sull’espressione più sincera del territorio.

BARBARESCO STARDERI DOCG (2019 - 2016 - 2013)

Vino rosso di grande eleganza e complessità, prodotto con uve Nebbiolo provenienti dal prestigioso cru Starderi, la Mga più settentrionale nella denominazione del Barbaresco, situato nel comune di Neive, sul lato sud-ovest della collina chiamata “Starderi”.

Il terreno è caratterizzato da marne sabbiose blu e grigie. L’esposizione sud/sud-ovest, permette di ottenere uve con maturazioni ottimali.

Vinificazione in rosso a temperatura controllata. Affinamento di circa 20 mesi in botti di rovere grande, ulteriore affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.

Barbaresco Starderi DOCG 2019

Colore rosso rubino con riflessi porpora offre aromi frutti rossi freschi, violetta, pepe nero e leggere note di erbe aromatiche.  Ancora teso e vibrante al palato, con tannini presenti ma ben lavorati.

Barbaresco Starderi DOCG 2016

Rosso rubino brillante il colore, sprigiona aromi di rosa appassita, frutti di bosco, spezie fini e una leggera nota balsamica. Al palato è strutturato e potente, con acidità vibrante e tannini vigorosi.

Barbaresco Starderi DOCG 2013

Colore rosso granato intenso, al naso note evolute di ciliegia sotto spirito, cuoio, tabacco e spezie dolci. Il sorso è equilibrato e profondo, con tannini ben integrati e grande persistenza.

BARBARESCO ROMBONE DOCG (2019 - 2018 - 2016)

Il Barbaresco Rombone di Renato Fenocchio proviene da uno dei cru più interessanti della denominazione, situato nella zona di Treiso. Questo vigneto esprime un Barbaresco di grande finezza ed equilibrio, meno austero rispetto a Starderi, ma con una spiccata eleganza e complessità aromatica.

Situato nella MGA Rombone, Treiso, una delle sottozone più alte e ventilate del Barbaresco.

Terreno calcareo-argilloso con buona presenza di marne bianche, che conferisce mineralità e freschezza. Altitudine elevata (circa 300-350 m s.l.m.), che dona profumi intensi e tannini più setosi rispetto ad altri cru più potenti come Starderi. Esposizione sud/sud-ovest, ideale per una maturazione equilibrata del Nebbiolo.

Fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Macerazione lunga sulle bucce per estrarre struttura e aromi. Affinamento di circa 24 mesi in botti di rovere grande, per preservare la purezza del Nebbiolo. Riposo in bottiglia prima della commercializzazione, per armonizzare il profilo aromatico.

Barbaresco Rombone DOCG 2019 

Colore: Rosso rubino vivace. Al naso violetta, fragoline di bosco, spezie leggere e sottobosco. In bocca teso e vibrante, con tannini vivi e grande freschezza.

Barbaresco Rombone DOCG 2018 

Colore: Rosso rubino con riflessi aranciati; aromi di ciliegia, lampone, liquirizia, note balsamiche. Al sorso i tannini sono levigati e grande armonia.

Barbaresco Rombone DOCG 2016 (Annata straordinaria)

Colore: Rosso rubino brillante, rivela profumi di frutti di bosco maturi, rosa appassita, spezie dolci e tabacco. Al palato è elegante e raffinato, con tannini ben integrati e una bella acidità con lungo il finale.

BARBARESCO BASARIN RISERVA DOCG (2019 - 2016)

Il Barbaresco Basarin Riserva di Renato Fenocchio è uno dei vini più prestigiosi e ricercati della sua cantina. Viene prodotto solo nelle annate migliori e rappresenta un'espressione autentica e complessa del Nebbiolo proveniente da un cru storico nel comune di Neive. Profondità, eleganza e una lunga capacità di invecchiamento lo caratterizzano.

I vigneti sono situati nel comune di Neive. Il terreno è composto da marne grigio-azzurre; l’esposizione a sud con pendenze che garantiscono un'ottima esposizione al sole, favorendo una maturazione lenta ma costante delle uve Nebbiolo.

Vinificazione: fermentazione spontanea e macerazione di 20 giorni. Affinamento in botti di rovere grande per circa 24 mesi, riposo in bottiglia per almeno 12 mesi.

Barbaresco Basarin Riserva DOCG 2019

Colore rubino trasparente, il naso è un intreccio raffinato di sentori floreali – rosa, viola, iris – che si fondono con accenti balsamici di pino silvestre, scorza d’arancia ed eucalipto, mentre sullo sfondo emergono note speziate di china e cola. Al palato è un vino di grande finezza ed equilibrio, con una trama setosa e una persistenza che invita al sorso successivo. 

Barbaresco Basarin Riserva DOCG 2016 (Annata di grande classe)

Colore rosso rubino intenso con riflessi granato, il naso è complesso, con note di ciliegia matura, prugna secca, liquirizia, tabacco, e una sottile nota balsamica di eucalipto e pepe nero. Il sorso è intenso e strutturato, con tannini maturi e un’acidità equilibrata che dona freschezza. Finale lungo e persistente con note di frutta scura e spezie.

Il Barbaresco Basarin Riserva di Renato Fenocchio è il perfetto equilibrio tra eleganza e potenza, un vino che offre molteplici sfumature nel tempo e che rispecchia l’autenticità della zona di Neive. 

Piemonte Vino da Tavola Rosso Cinquanteut s.a.

"58, Sinquanteut", vino straordinario nato dalla prima vigna acquistata a Starderi e piantata nel 1958 con un clone raro di Nebbiolo Rosé, deve il suo nome all’età del vigneto. Per questa etichetta, Renato e Milva hanno scelto la denominazione Vino da Tavola, un atto di coerenza con il loro modo di intendere il vino, lontano dalle convenzioni e dai protocolli standardizzati.