sabato 6 dicembre 2025

BOLOGNA 2025 – DUE GIORNI TRA ARTE, SAPORI E TRADIZIONI

Bologna è una città che vive senza ostentare, e forse è proprio questo il suo segreto. I portici proteggono i passi, le piazze diventano salotti all’aperto, i musei e le botteghe raccontano un’identità forte e mai compiaciuta. Ogni volta che torno qui ho la sensazione di rientrare in un luogo familiare, ma con qualcosa di nuovo da scoprire.

Questa volta il motivo è speciale: il BlogTour BlogInBo Xmas, organizzato da Bologna Welcome, l’ente turistico ufficiale della città, e da Confesercenti Bologna. Due giorni intensi, pieni di visite, incontri, storie e sapori che mi hanno fatto vivere Bologna con uno sguardo diverso, più vicino e più umano.

Se cerchi un weekend che unisca arte, tradizioni, cucina e quella capacità tutta bolognese di farti sentire subito “di casa”, questo itinerario può diventare la tua mappa ideale.

SOMMARIO

Arrivo a Bologna – Relais Bellaria

Nettuno e Piazza Maggiore

Cineteca di Bologna – Modernissimo

Graphic Japan all’Archeologico

Aperitivo da Bottega Botlé

Cena da Volando

Archiginnasio e Portici UNESCO

Palazzo Fava – Michelangelo e Bologna

Quadrilatero e Salsamentari

Gli Apostoli della Tagliatella

Pranzo al Laboratorio Simoni

San Giacomo Maggiore & Presepe dei Commercianti

Fiera di Santa Lucia

Cena al Corbezzoli

Conclusioni – Arrivederci Bologna

L’ARRIVO, IL SILENZIO DEL VERDE E LA PRIMA TAVOLA

Arrivo una mattina di fine novembre: aria fresca, luce morbida, colli che sembrano avvicinarsi piano. Il transfer mi porta al Relais Bellaria Hotel & Congressi
https://www.hotelrelaisbellaria.com/
immerso nel verde e a pochi minuti dal centro. Camere ampie, grandi vetrate, una piscina nel giardino e quel silenzio che fa rallentare il respiro.

La prima tappa gastronomica è già una promessa: al Ristorante Corbezzoli, lo chef Giuseppe Tarantino unisce radici mediterranee e tradizione emiliana con una mano elegante e sincera. Ne parlerò meglio alla fine, perché merita davvero.

Alle tre, puntuale, il transfer ci lascia nel cuore del centro. E Bologna, con quella luce morbida che rimbalza sui portici, comincia il suo racconto.



NETTUNO, PIAZZA MAGGIORE E IL BATTITO DEL CENTRO

La Fontana del Nettuno è la prima tappa. Ogni volta sembra più viva, come se il bronzo di Giambologna respirasse. Voluta da papa Pio IV, progettata come manifesto politico, è un’opera che parla ancora oggi: sirene, delfini, stemmi, simboli. E quel celebre “effetto ottico” del pollice che strappa sempre un sorriso.

         San Petronio                                                  Palazzo d'Accursio o Comunale

A pochi passi, Piazza Maggiore si apre come un teatro senza sipario:
San Petronio, imponente
– il Palazzo del Podestà con il suo Voltone “magico”
Palazzo Re Enzo, elegante e severo
Palazzo d’Accursio, oggi sede del Municipio, custode della sorprendente Sala Borsa, dove sotto il pavimento in vetro si vede la Bologna antica.

Qui il tempo cambia passo.



CINETECA DI BOLOGNA: DUE MOSTRE, DUE MONDI

Pochi passi e siamo nella Galleria Modernissimo, anticamera del rinnovato Cinema Modernissimo, parte della Cineteca di Bologna, tra le più prestigiose d’Europa.
https://www.cinetecabologna.it/

Visitiamo due mostre diversissime e complementari.

Pasolini. Anatomia di un omicidio



Un percorso che stringe lo stomaco. Documenti, immagini, testimonianze che ricostruiscono gli ultimi giorni dello scrittore, assassinato il 2 novembre 1975. La narrazione smonta la versione che per anni ha distorto la verità e restituisce un Pasolini politico, lucido, profetico. Visitabile fino all’8 febbraio 2025.

Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere


Cambio totale di atmosfera: taccuini, fotografie, lettere, set e appunti che mostrano come il giovane “Georges Sim” sia diventato Simenon, il padre di Maigret. Un viaggio nel suo modo di osservare il mondo, visitabile fino all’8 febbraio 2025.

GRAPHIC JAPAN: UN VIAGGIO DENTRO QUATTRO SECOLI DI IMMAGINARIO



Entriamo al Museo Civico Archeologico per la mostra Graphic Japan. Da Hokusai al Manga.
https://www.museibologna.it
https://www.graphicjapan.it

È un’immersione totale: 250 opere opere tra stampe, libri, manifesti, katagami e oggetti d’arte.  Le sale sono organizzate in quattro sezioni — Natura, Volti e Maschere, Giapponismo, Calligrafia — e ogni sezione è una porta scorrevole sul dialogo continuo tra tradizione e modernità. La mostra racconta come il segno giapponese – dalle stampe ukiyo-e ai manga – sia riuscito a reinventarsi per secoli senza perdere un briciolo della sua anima.


APERITIVO GIOCOSO E CENA IN UNA GALLERIA D’ARTE



Bottega Botlé

Alle 18.30 siamo da Bottega Botlé, che mi ha davvero sorpreso.
Qui si degusta il vino giocando: la tecnologia Rewine guida gli assaggi attraverso un tablet che aiuta a riconoscere aromi e preferenze. C’è anche il “Gioco del Sommelier”, che trasforma l’esperienza in qualcosa di leggero e divertente. Vini italiani, prodotti della Food Valley, 200 etichette e una dispensa di eccellenze artigianali.

Volando



La cena è da Volando, in via Zamboni. Non un semplice ristorante, ma uno spazio dove arte, musica e cucina convivono. Si mangia circondati da opere acquistabili e, se vi va, potete perfino suonare il pianoforte in sala.
In tavola: la Bologna più autentica — tagliatelle, balanzoni, polpette al sugo, cotoletta alla bolognese. Piatti generosi, sinceri.

GIORNO 2: ARCHIGINNASIO E I PORTICI UNESCO

La seconda giornata inizia con la guida Valeria e lo splendido Archiginnasio, antica sede universitaria (1562–1563) e casa del famoso Teatro Anatomico. Cortili eleganti, corridoi affrescati, una bellezza che ancora oggi racconta secoli di sapere.

Poi una breve passeggiata sotto i Portici di Bologna, Patrimonio UNESCO: 62 km che fanno della città un luogo unico al mondo.



PALAZZO FAVA E IL GIOVANE BUONARROTI

Prima di entrare, guardo quei muri per un momento: il palazzo ha visto generazioni di artisti e racconti. È qui che i Carracci hanno iniziato a scrivere la loro rivoluzione pittorica.

A Palazzo Fava ci aspetta la mostra Michelangelo e Bologna, che ripercorre i due soggiorni del maestro in città: quello giovanile, che ne plasma lo stile con le statue per l’Arca di San Domenico, e quello maturo, segnato dalla grande statua bronzea per Giulio II, oggi perduta ma ancora ricca di storia. Accanto ai marmi e ai disegni di Michelangelo, incontrerai le opere dei maestri che animavano la Bologna dei Bentivoglio.

https://www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-fava/

Visitabile fino al 15 febbraio 2026.

QUADRILATERO, I SALSAMENTARI E GLI APOSTOLI DELLA TAGLIATELLA





Entriamo nel Quadrilatero, il mercato storico: vicoli stretti, botteghe di generazioni, salumi che profumano la strada.

La meta è la Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari di Bologna, nella nuova sede di Corte Galluzzi. Ad accoglierci c’è Davide Simoni, presidente della Società, che ci racconta storia e missione di questa realtà nata nel XIII secolo e rifondata nel 1876. Oggi tutela le eccellenze gastronomiche emiliano-romagnole e riconosce il prestigioso Tagliere dei Salsamentari De.Co., certificazione dei migliori locali per qualità e autenticità.

Presenti all’incontro anche due membri degli Apostoli della Tagliatella, confraternita che difende la tagliatella al ragù come fosse un tesoro nazionale. Con passione e ironia ci raccontano:
– la larghezza perfetta della tagliatella
– la sfoglia ideale
– il ruolo dell’associazione nelle cene e nei ristoranti, dove assaggiano, valutano e condividono i risultati con i gestori

Un incontro vero, caloroso, bolognese fino al midollo. Di quelli che ti restano addosso.

PRANZO DA SIMONI: TRADIZIONE DI FAMIGLIA



Pranziamo al Laboratorio Simoni, in via delle Drapperie. Dal 1960 questa famiglia custodisce la tradizione come un’eredità preziosa: pasta fresca, salumi artigianali, formaggi selezionati. La quarta generazione porta avanti il lavoro con entusiasmo, collaborando con il Consorzio della Mortadella e promuovendo iniziative nel Quadrilatero e nella Società dei Salsamentari. Un ponte tra storia e futuro.

SAN GIACOMO MAGGIORE E IL PRESEPE DEI COMMERCIANTI



Nel pomeriggio raggiungiamo la Chiesa di San Giacomo Maggiore in via Zamboni: la Cappella Bentivoglio, la Cappella Poggi, il piccolo gioiello di Santa Cecilia.

Assistiamo all’inaugurazione del Presepe dei Commercianti di Confesercenti Bologna, realizzato dalla bottega artigiana Nicola Baravelli. Una scena curatissima, fatta di legno e materiali naturali, con un dettaglio che mi ha commosso: le Due Torri, inserite nella scena senza i cantieri che oggi le circondano. Una Bologna ideale, poetica.

LA FIERA DI SANTA LUCIA: IL NATALE SOTTO I PORTICI UNESCO


E poi arriva lei: la Fiera di Santa Lucia, sotto i portici della Basilica di Santa Maria dei Servi il mercatino di Natale più antico della città e dell’Emilia-Romagna, fino al 26 dicembre. Luci calde, mandorle caramellate, dolci che profumano d’infanzia, artigiani come Nicola Baravelli che creano oggetti unici come i presepi, o Andrea Salvan, con le splendide decorazioni in vetro dipinte a mano: sua è la bancarella più antica del mercato di Santa Lucia. All’interno della Basilica consiglio di fermarsi davanti alla splendida Madonna in trono di Cimabue.

RELAIS BELLARIA HOTEL & CONGRESSI ****

È ora di rientrare in Hotel. Ho alloggiato in questi giorni al Relais Bellaria, un’oasi green a soli 5 km dal centro di Bologna: un hotel 4 stelle immerso in un grande parco che regala subito una sensazione di benessere. Le sue 108 camere, suddivise in Standard, Superior, Junior Suite e Suite Deluxe, sono pensate per accogliere ogni tipo di ospite, dal viaggiatore curioso a chi cerca un soggiorno più raffinato.

All’esterno, una piscina stagionale incastonata nel verde e le due vasche idromassaggio ricavate da botti di rovere invitano a rilassarti. L’hotel dispone anche di un parcheggio molto ampio e di diverse sale attrezzate per meeting, conferenze e persino matrimoni, rendendolo un luogo estremamente versatile.

CENA AL CORBEZZOLI E UN ARRIVEDERCI

La giornata si chiude al Ristorante Corbezzoli, all’interno del Relais Bellaria. Lo chef Giuseppe Tarantino porta in tavola l’incontro tra le sue radici campane e la tradizione emiliano. Due cucine diverse che Tarantino reinterpreta con un tocco contemporaneo.

I suoi piatti giocano con sapori decisi e colori luminosi, in menù che spaziano tra mare, terra e proposte vegetariane. Ci sono tre percorsi degustazione da sei portate — Tradizione, Mare e Vegetariano — ma si può anche scegliere liberamente alla carta.

Accanto alla cucina, una carta dei vini in costante evoluzione conta oltre 250 etichette, tra bollicine italiane, champagne, bianchi, rosati e rossi selezionati per eleganza e personalità. Un viaggio che inizia già dal primo calice.

Il ristorante è confermato nella Guida MICHELIN 2026 per il quarto anno consecutivo. E lasciate spazio per il dessert: fidatevi.

Arrivederci, Bologna

Tornando in camera penso a quanto Bologna sappia essere generosa. È una città che ti parla piano, ma ti entra dentro. Ti accoglie, ti sorprende, ti fa sentire parte della sua storia.

Non è una città da visitare: è una città da vivere.

E io, lo ammetto, ho già voglia di tornare.


 

 


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