Aprirà
il 17 dicembre 2016 a Largo della Fontanella di Borghese,
"Le Asiatique", il ristorante dedicato interamente alla cucina asiatica interpretata in chiave
fusion.
In una delle sue piazze più belle, Roma si
prepara ad accogliere un luogo dedicato al culto dell'Oriente attraverso un
linguaggio gastronomico interculturale e contemporaneo, proprio nell’anno in
cui l’Italia celebra il 150° anniversario del Trattato di amicizia con il
Giappone e la città è stata profondamente influenzata dalle tradizioni
gastronomiche asiatiche, con spunti coreani, giapponesi, thai, vietnamiti,
cinesi.
Le Asiatique nasce da un'idea di Michelle Sermoneta e Stefano Calò,
giovane coppia dell'imprenditoria del Made in Italy.
“Questo locale è il frutto di anni di viaggi
in Asia. In ogni viaggio ci siamo avvicinati a un aspetto diverso della cultura
orientale - afferma Stefano - ma
soprattutto ci ha colpito il valore dell’ospitalità. In Giappone esiste una
parola, Omotenashi, che significa “intrattenere gli ospiti con tutto il cuore”,
in modo quindi disinteressato e amorevole. Vorremmo che Le Asiatique fosse
proprio questo”.
Il progetto, che si insedia in uno spazio di
300 mq, è stato sviluppato da Laurenzi
Consulting mentre a curare l’ideazione e la realizzazione degli ambienti è
l’architetto milanese Matteo Crippa.
Il risultato è un unicum nel panorama
romano: all’interno di un palazzo del ‘700, un labirinto di 6 stanze che si
aprono come scrigni, dal carattere asiatico e romano al tempo stesso.
Il principio della fusione fa da linea guida
anche nel caso dell’architettura. Le mura e i soffitti si presentano nudi, una
scatola vuota che accoglie tessuti dai colori prugna – ricordo
dell’aristocrazia romana - e pezzi d’arte orientali che creano ambienti intimi
ed esclusivi, realizzati dall’artista Chiara Montagner.
Ogni stanza è dominata da un simbolo della cultura asiatica: lo specchio (a mosaico, riflette e amplifica lo spazio all’infinito), lo shoji (la parete scorrevole giapponese, qui composta da grafiche orientali surrealiste), il kimono (creato con migliaia di francobolli provenienti da tutto il mondo, esposto anche al Museo di Shanghai e alla Triennale di Milano nel 2007), le geishe e il ventaglio.
Ogni stanza è dominata da un simbolo della cultura asiatica: lo specchio (a mosaico, riflette e amplifica lo spazio all’infinito), lo shoji (la parete scorrevole giapponese, qui composta da grafiche orientali surrealiste), il kimono (creato con migliaia di francobolli provenienti da tutto il mondo, esposto anche al Museo di Shanghai e alla Triennale di Milano nel 2007), le geishe e il ventaglio.
In questo contesto unico, si inserisce una
proposta gastronomica studiata da un team di cucina dall’esperienza
internazionale, guidato dallo chef Daniel
Cavuoto (prima allo Sketch di
Pierre Gagnaire a Londra, Avenue 31 a
Monaco, Restaurant La Laja a Tenerife):
l’obiettivo è quello di contaminare le ricette della tradizione orientale con i
prodotti della cultura mediterranea. Il menu tocca quindi tutte le corde della
cucina asiatica, creando piatti e combinazioni uniche e spaziando liberamente
tra crudi e cotti.
Ci sono Gyoza
di anatra e foie gras con fonduta di parmigiano 36 mesi oppure
Fiore di zucca in tempura con mozzarella
di bufala, ponzu e mayo e riduzione di soia tra gli antipasti; Poke di salmone
con riso, tartare di salmone selvatico, mango e uova d salmone o Ramen di maiale grigio con noodles, pancetta
di maiale, funghi e alga nori tra
i primi.
Carne e pesce per i secondi, come Black Cod “Le Asiatique”, ovvero Merluzzo nero marinato al miso su crema di cavolfiore; Guancia di Manzo brasata in salsa bordolese, pesto di Osaka, funghi selvatici e gel di lime; Wagyu Beef nella variante italiana o giapponese marinato in salsa di soia e gochujang, con gel ai frutti rossi e scorzonera; L’Astice in 3 consistenze ovvero Teppanyaki di astice in beurre blanc di crostacei, chela croccante e insalatina di guacamole e nocciole; Pancia di maiale, cotta a bassa temperatura e glassata in salsa agrodolce e poi Sashimi, Nigiri, Gunkan e Crispy Rice Sushi.
“Al centro di tutto deve esserci il cliente - spiega Michelle - i suoi bisogni, i suoi desideri, semplicemente la sua felicità”. Questa attenzione si trasforma in un caldo benvenuto, quello della prima sala, dove un grande bancone “saluta” il cliente e lo catapulta dalla strada alla dimensione del bar.
Protagonisti
assoluti i cocktail, creati con spezie, liquori e ingredienti orientali. Tra
questi, quattro innovative proposte Asiatique
Special, drink da bere ma anche da mangiare che uniscono la parte liquida
alla parte di prodotto alimentare, come l’Oriental
Bloody, con Tequila, I-sakè, Bloody
morgan’s mix n. 1, succo di pomodoro e gamberone marinato, oppure La Perla Nera, con Vermouth dry, gin o vodka, Morgan’s Shrub N.1, acqua d’ostrica e
ostrica.
Accanto
ai cocktail, Le Asiatique propone anche una carta di vini e bollicine con 60 etichette di provenienza prevalentemente
italiana e francese, con una particolare attenzione allo champagne; una selezione di tè per pasteggiare o
accompagnare la pausa del pomeriggio; una lista di sakè e oltre 100 distillati,
tra cui whiskey e shochu, che
completano un’offerta assolutamente internazionale, pensata per un pubblico
cittadino e cosmopolita, curioso ed esigente.
Orari: dalle 12.00 alle 24.00.
Chiuso il lunedì
Leggo dal family hotel val pusteria www.diewaldruhe.com/it
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