Bologna è una città che vive senza ostentare, e forse è proprio questo il suo segreto. I portici proteggono i passi, le piazze diventano salotti all’aperto, i musei e le botteghe raccontano un’identità forte e mai compiaciuta. Ogni volta che torno qui ho la sensazione di rientrare in un luogo familiare, ma con qualcosa di nuovo da scoprire.
Questa
volta il motivo è speciale: il BlogTour BlogInBo Xmas, organizzato da BolognaWelcome, l’ente turistico ufficiale della città, da ConfesercentiBologna e da Iniziative Turistiche. Due giorni intensi, in compagnia di Barbara, pieni di visite, incontri, storie e sapori che
mi hanno fatto vivere Bologna con uno sguardo diverso, più vicino e più umano anche grazie alla nostra Guida Turisstica Valeria dell'Associazione Guide D'Arte .
Se cerchi un weekend che unisca arte, tradizioni, cucina e quella capacità tutta bolognese di farti sentire subito “di casa”, questo itinerario può diventare la tua mappa ideale.
SOMMARIO
Arrivo a
Bologna – Relais Bellaria
Nettuno e
Piazza Maggiore
Cineteca
di Bologna – Modernissimo
Graphic
Japan all’Archeologico
Aperitivo
da Bottega Botlé
Cena da
Volando
Archiginnasio
e Portici UNESCO
Palazzo
Fava – Michelangelo e Bologna
Quadrilatero
e Salsamentari
Gli
Apostoli della Tagliatella
Pranzo al
Laboratorio Simoni
San
Giacomo Maggiore & Presepe dei Commercianti
Fiera di
Santa Lucia
Cena al
Corbezzoli
Conclusioni – Arrivederci Bologna
L’ARRIVO,
IL SILENZIO DEL VERDE E LA PRIMA TAVOLA
Arrivo una
mattina di fine novembre: aria fresca, luce morbida, colli che sembrano
avvicinarsi piano. Il transfer mi porta al Relais Bellaria Hotel &
Congressi
https://www.hotelrelaisbellaria.com/
immerso nel verde e a pochi minuti dal centro. Camere ampie, grandi vetrate,
una piscina nel giardino e quel silenzio che fa rallentare il respiro.
La prima
tappa gastronomica è già una promessa: al Ristorante Corbezzoli, lo chef
Giuseppe Tarantino unisce radici mediterranee e tradizione emiliana con
una mano elegante e sincera. Ne parlerò meglio alla fine, perché merita
davvero.
Alle tre,
puntuale, il transfer ci lascia nel cuore del centro. E Bologna, con quella
luce morbida che rimbalza sui portici, comincia il suo racconto.
FONTANA DEL NETTUNO,
PIAZZA MAGGIORE E IL BATTITO DEL CENTRO
La Fontana del Nettuno è la prima tappa. Ogni volta sembra più viva, come se il bronzo di Giambologna respirasse. Voluta da papa Pio IV, progettata come manifesto politico, è un’opera che parla ancora oggi: sirene, delfini, stemmi, simboli. E quel celebre “effetto ottico” del pollice che strappa sempre un sorriso.
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| San Petronio Palazzo d'Accursio o Comunale |
A pochi
passi, Piazza Maggiore si apre come un teatro senza sipario:
– San Petronio, imponente
– il Palazzo del Podestà con il suo Voltone “magico”
– Palazzo Re Enzo, elegante e severo
– Palazzo d’Accursio, oggi sede del Municipio, custode della
sorprendente Sala Borsa, dove sotto il pavimento in vetro si vede la
Bologna antica. https://www.bibliotecasalaborsa.it/
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| Biblioteca Sala Borsa Scavi Archeologici |
Qui il
tempo cambia passo.
CINETECA
DI BOLOGNA: DUE MOSTRE, DUE MONDI
Pochi passi
e siamo nella Galleria Modernissimo, anticamera del rinnovato Cinema
Modernissimo, parte della Cineteca di Bologna, tra le più prestigiose
d’Europa.
https://www.cinetecabologna.it/
Visitiamo
due mostre diversissime e complementari.
Pasolini.
Anatomia di un omicidio
Un
percorso che stringe lo stomaco. Documenti, immagini, testimonianze che
ricostruiscono gli ultimi giorni dello scrittore, assassinato il 2 novembre
1975. La narrazione smonta la versione che per anni ha distorto la verità e
restituisce un Pasolini politico, lucido, profetico. Visitabile fino all’8
febbraio 2025.
Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere
Cambio
totale di atmosfera: taccuini, fotografie, lettere, set e appunti che mostrano
come il giovane “Georges Sim” sia diventato Simenon, il padre di Maigret. Un
viaggio nel suo modo di osservare il mondo, visitabile fino all’8 febbraio
2025.
GRAPHIC
JAPAN: UN VIAGGIO DENTRO QUATTRO SECOLI DI IMMAGINARIO
Entriamo
al Museo Civico Archeologico per la mostra Graphic Japan. Da Hokusai
al Manga.
https://www.museibologna.it
https://www.graphicjapan.it
È un’immersione totale: 250 opere opere tra stampe, libri, manifesti, katagami e oggetti d’arte. Le sale sono organizzate in quattro sezioni — Natura, Volti e Maschere, Giapponismo, Calligrafia — e ogni sezione è una porta scorrevole sul dialogo continuo tra tradizione e modernità. La mostra racconta come il segno giapponese – dalle stampe ukiyo-e ai manga – sia riuscito a reinventarsi per secoli senza perdere un briciolo della sua anima.
APERITIVO GIOCOSO E CENA IN UNA GALLERIA D’ARTE
Bottega Botlé
Alle 18.30
siamo da Bottega Botlé, che mi ha davvero sorpreso.
Qui si degusta il vino giocando: la tecnologia Rewine guida gli assaggi
attraverso un tablet che aiuta a riconoscere aromi e preferenze. C’è anche il
“Gioco del Sommelier”, che trasforma l’esperienza in qualcosa di leggero e
divertente. Vini italiani, prodotti della Food Valley, 200 etichette e una
dispensa di eccellenze artigianali.
Volando
La cena è
da Volando, in via Zamboni. Non un semplice ristorante, ma uno spazio
dove arte, musica e cucina convivono. Si mangia circondati da opere
acquistabili e, se vi va, potete perfino suonare il pianoforte in sala.
In tavola: la Bologna più autentica — tagliatelle, balanzoni, polpette al sugo,
cotoletta alla bolognese. Piatti generosi, sinceri.
GIORNO 2: ARCHIGINNASIO E I PORTICI UNESCO
La seconda giornata inizia con la guida Valeria e lo splendido Archiginnasio, antica sede universitaria (1562–1563) e casa del famoso Teatro Anatomico. Cortili eleganti, corridoi affrescati, una bellezza che ancora oggi racconta secoli di sapere.
Poi una breve passeggiata sotto i Portici di Bologna, Patrimonio UNESCO: 62 km che fanno della città un luogo unico al mondo.
PALAZZO
FAVA E IL GIOVANE BUONARROTI
Prima di
entrare, guardo quei muri per un momento: il palazzo ha visto generazioni di
artisti e racconti. È qui che i Carracci hanno iniziato a scrivere la loro
rivoluzione pittorica.
A Palazzo
Fava ci aspetta la mostra Michelangelo e Bologna, che ripercorre i
due soggiorni del maestro in città: quello giovanile, che ne plasma lo stile
con le statue per l’Arca di San Domenico, e quello maturo, segnato dalla grande
statua bronzea per Giulio II, oggi perduta ma ancora ricca di storia. Accanto
ai marmi e ai disegni di Michelangelo, incontrerai le opere dei maestri che
animavano la Bologna dei Bentivoglio.
https://www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-fava/
Visitabile
fino al 15 febbraio 2026.
QUADRILATERO, I SALSAMENTARI E GLI APOSTOLI DELLA TAGLIATELLA
Entriamo
nel Quadrilatero, il mercato storico: vicoli stretti, botteghe di
generazioni, salumi che profumano la strada.
La meta è
la Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari di Bologna, nella nuova
sede di Corte Galluzzi. Ad accoglierci c’è Davide Simoni, presidente
della Società, che ci racconta storia e missione di questa realtà nata nel XIII
secolo e rifondata nel 1876. Oggi tutela le eccellenze gastronomiche
emiliano-romagnole e riconosce il prestigioso Tagliere dei Salsamentari
De.Co., certificazione dei migliori locali per qualità e autenticità.
Presenti all’incontro
anche due membri degli Apostoli della Tagliatella, confraternita che
difende la tagliatella al ragù come fosse un tesoro nazionale. Con passione e
ironia ci raccontano:
– la larghezza perfetta della tagliatella
– la sfoglia ideale
– il ruolo dell’associazione nelle cene e nei ristoranti, dove assaggiano,
valutano e condividono i risultati con i gestori
Un
incontro vero, caloroso, bolognese fino al midollo. Di quelli che ti restano
addosso.
PRANZO
DA SIMONI: TRADIZIONE DI FAMIGLIA
Pranziamo
al Laboratorio Simoni, in via delle Drapperie. Dal 1960 questa famiglia
custodisce la tradizione come un’eredità preziosa: pasta fresca, salumi
artigianali, formaggi selezionati. La quarta generazione porta avanti il lavoro
con entusiasmo, collaborando con il Consorzio della Mortadella e promuovendo
iniziative nel Quadrilatero e nella Società dei Salsamentari. Un ponte tra
storia e futuro.
SAN
GIACOMO MAGGIORE E IL PRESEPE DEI COMMERCIANTI
Nel
pomeriggio raggiungiamo la Chiesa di San Giacomo Maggiore in via Zamboni:
la Cappella Bentivoglio, la Cappella Poggi, il piccolo gioiello di Santa
Cecilia.
Assistiamo
all’inaugurazione del Presepe dei Commercianti di Confesercenti Bologna,
realizzato dalla bottega artigiana Nicola Baravelli. Una scena
curatissima, fatta di legno e materiali naturali, con un dettaglio che mi ha
commosso: le Due Torri, inserite nella scena senza i cantieri che oggi le
circondano. Una Bologna ideale, poetica.
LA FIERA DI SANTA LUCIA: IL NATALE SOTTO I PORTICI UNESCO
E poi arriva lei: la Fiera di Santa Lucia, sotto i portici della Basilica di Santa Maria dei Servi il mercatino di Natale più antico della città e dell’Emilia-Romagna, fino al 26 dicembre. Luci calde, mandorle caramellate, dolci che profumano d’infanzia, artigiani come Nicola Baravelli che creano oggetti unici come i presepi, o Andrea Salvan, con le splendide decorazioni in vetro dipinte a mano: sua è la bancarella più antica del mercato di Santa Lucia.
All’interno della Basilica consiglio di fermarsi davanti alla splendida Madonna in trono di Cimabue.RELAIS
BELLARIA HOTEL & CONGRESSI ****
È ora di
rientrare in Hotel. Ho alloggiato in questi giorni al Relais Bellaria, un’oasi
green a soli 5 km dal centro di Bologna: un hotel 4 stelle immerso in un grande
parco che regala subito una sensazione di benessere. Le sue 108 camere,
suddivise in Standard, Superior, Junior Suite e Suite Deluxe, sono pensate per
accogliere ogni tipo di ospite, dal viaggiatore curioso a chi cerca un
soggiorno più raffinato.
All’esterno,
una piscina stagionale incastonata nel verde e le due vasche idromassaggio
ricavate da botti di rovere invitano a rilassarti. L’hotel dispone anche di un
parcheggio molto ampio e di diverse sale attrezzate per meeting, conferenze e
persino matrimoni, rendendolo un luogo estremamente versatile.
CENA AL
CORBEZZOLI E UN ARRIVEDERCI
La
giornata si chiude al Ristorante Corbezzoli, all’interno del Relais
Bellaria. Lo chef Giuseppe Tarantino porta in tavola l’incontro tra le sue
radici campane e la tradizione emiliano. Due cucine diverse che Tarantino reinterpreta
con un tocco contemporaneo.
I suoi
piatti giocano con sapori decisi e colori luminosi, in menù che spaziano tra
mare, terra e proposte vegetariane. Ci sono tre percorsi degustazione da sei
portate — Tradizione, Mare e Vegetariano — ma si può anche scegliere
liberamente alla carta.
Accanto
alla cucina, una carta dei vini in costante evoluzione conta oltre 250
etichette, tra bollicine italiane, champagne, bianchi, rosati e rossi
selezionati per eleganza e personalità. Un viaggio che inizia già dal primo
calice.
Il
ristorante è confermato nella Guida MICHELIN 2026 per il quarto anno
consecutivo. E lasciate spazio per il dessert: fidatevi.
Arrivederci,
Bologna
Tornando
in camera penso a quanto Bologna sappia essere generosa. È una città che ti
parla piano, ma ti entra dentro. Ti accoglie, ti sorprende, ti fa sentire parte
della sua storia.
Non è una
città da visitare: è una città da vivere.
E io, lo
ammetto, ho già voglia di tornare.



















