martedì 30 dicembre 2014

Come pelare a vivo gli agrumi



In alcune preparazioni (qui, qui, qui) è necessario pelare a vivo gli agrumi, ecco come si deve procedere.
Come prima cosa  tagliare le calotte superiore e inferiore

poi  tagliare la buccia  seguendo la  forma dell'agrume e asportando l'albedo (la pellicina interna spugnosa della buccia) 


completata questa operazione il frutto si presenta così

ora bisogna asportare gli spicchi: inserire la lama tra la polpa 
e il setto (la pellicina che ricopre lo spicchio)

ripetere dall'altro lato dello spicchio e asportarlo

ripetere per tutti gli spicchi, devono rimanere solo i setti



al termine dell'operazione gli spicchi si presentano così, 
pronti per essere utilizzati

domenica 21 dicembre 2014

Farro e gamberi...la complicità in una ricetta


Tutto nasce dall'avere due case nello stessa località, Borbona, un ameno paesino sull’Appennino laziale, adagiato in una ampia vallata, dove scorre lentamente un piccolo fiume disegnando ampie curve, circondata dalle catene del Terminillo, del Gran Sasso, dei Monti della Laga e dai loro contrafforti collinari ricoperti da boschi di querce, castagni e noccioli. 
Anzi, in realtà le case sono tre e, per una strana coincidenza, l'una attaccata all' altra e la terza, piccola ma deliziosa, Sabrina la mette a disposizione di Elena. Ci vuole poco ad organizzarci e, detto fatto,  ci ritroviamo noi tre a trascorrere qualche giorno insieme condividendo le nostre passioni tra cavalletti,  macchine fotografiche, computer, tablet e pentole:  cucinare, fotografare, scrivere. 
Ogni cosa scorre come in un meccanismo ben oliato, avevamo detto di pranzare insieme un giorno  e ci siamo ritrovate a condividere ogni pasto, a cucinare insieme, a chiacchierare , a farci confidenze!
 E  tutto con  grande naturalezza e con la collaborazione dei rispettivi mariti che, rispettando il nostro desiderio di stare insieme, hanno anzi contribuito,  chi fornendo materiale per i set, le famose e tanto amate tavole,  chi procurandoci la materia prima per i nostri piatti, dei bellissimi funghi appena raccolti. 
Insomma, un pizzico di sana e simpatica presa in giro da parte dei nostri mariti, un nonnulla di solidarietà maschile, un'abbondante dose di risate e chiacchiere, una generosa manciata di allegria, una bella presa di rispetto reciproco...ed ecco la ricetta perfetta per giorni che non dimenticheremo!  Da tutto  questo è scaturita la necessità di raccontare questa esperienza attraverso la realizzazione di un piatto a sei mani che, come dice Elena , non è poi così complicato da richiedere il lavoro di tutte,  ma che rappresenta queste belle giornate passate insieme (Candida

Dopo tanto parlare, finalmente si è concretizzato il nostro desiderio di trascorrere qualche giorno insieme. E finalmente sono arrivate le mie amiche di passioni...essì perchè le nostre passioni sono tante: la cucina, la fotografia, la ricerca per mercatini di materiali per allestire i set, la maniacalità per i prodotti di qualità. Le mie amiche di passioni dicevo, Candida ed Elena. Candida, come me ha una casa a Borbona mentre Elena è stata ospitata in un altra mia casa che avevo allestito per lei come se fosse un bed&breakfast: una casetta piccolina ma accogliente. Ma non si poteva stare divise per cui abbiamo trascorso quattro giorni praticamente chiuse a parlare, parlare, parlare e cucinare, fotografare...una meraviglia! Non trascorrevo giornate così serene da tanto tempo….è incredibile quante cose abbiano da dirsi le donne...non si esauriscono mai...cervelli sempre in movimento per la disperazione degli uomini. La pazienza è stata il fattore determinante di queste giornate, i nostri mariti ci hanno aiutato a stare serene, con discrezione e tanto autoironia, ci hanno assecondato e aiutato nel recupero di vecchie tavole...anche queste sono coccole ma a loro non lo diciamo! E così mentre si ragionava, si fotografava e si cucinava è nata questa ricetta a 6 mani e tre teste...un piatto semplice con un farro gentile locale che ci ha seguito per tutta la preparazione donando egregiamente la sua bontà e l’ingrediente principale è stata la complicità! Così è nato un piatto eccezionale un confort food lo potrei definire, un piatto che ci ha scaldato i cuori e messo tutti d’accordo! Bellissimo è stato cucinare e fotografare, allestire un set idoneo alla ricetta, trovare i colori, le luci...già le luci! Se poco poco si spostava l’obiettivo si vedeva me e Candida a sorreggere una tovaglia bianca per dar modo ad Elena di scattare la foto giusta con la giusta luce, la foto di pancia, come la chiama lei!  E quante risate, e pensieri e confidenze...siamo donne e siamo belle, forti e tenere allo stesso tempo! (Sabrina)

Tre foodblogger diventate amiche strada facendo. Io, Sabrina e Candida, con la stessa voglia di condividere la nostra passione, cucina e fotografia. l'occasione giusta arriva. Per Sabrina e Candida è facile organizzare una vacanza insieme, seppur di pochi giorni, perchè sono originarie dello stesso paese, Borbona, e  periodicamente vanno nelle loro case (ma che neanche si conoscevano prima di diventare bloggalline!!!). L'altra occasione è stata la splendida casetta di Sabrina libera, da mettere a disposizione per me, come se fosse un B&B con tanto di dono di benvenuto! I giorni di ferie in comune, poi, hanno fatto il resto! Una breve vacanza, decisamente insolita, ma così divertente!! Tutto è stato così naturale. All'inizio un po' di imbarazzo per stare sempre a casa di Sabrina, quella con la casa più vissuta e quindi con a disposizione praticamente tutto, compreso il materiale per i set fotografici: tavole di legno, pentole in rame e alluminio di quelle "vissute", cariche di storia e di tradizione, che tanto ci ispira, (altro che mercatino delle pulci dove andare a frugare, cercare e acquistare...) 
Poi, tutto diventa naturale!
Ognuna di noi, senza interferenza dell'altra si organizza per una parte di quella giornata, ognuna fa qualcosa in mezzo a tante risate, tanta allegria!
Accompagnano questi giorni anche tanta pazienza da parte dei mariti, che anzi aiutano nella ricerca di quel materiale che potesse esserci utile e tanta discrezione, lasciandoci insieme praticamente la maggior parte della giornata. Sempre con il sorriso e, se vogliamo, ... lo sfottò simpatico da parte, loro, con la promessa che prima o poi avrebbero scritto un post "dalla parte dei mariti delle foodblogger"! E se la manterranno ne leggerete delle belle!!!
E' nata così l'idea di preparare una ricetta a sei mani, non perchè fosse difficile e avesse bisogno di ben 6 zampe per essere eseguita, ma solo per avere una ricetta che diventasse il ricordo di questi bellissimi giorni trascorsi insieme...E ci ha detto anche bene, perchè sembra che ai mariti e al bimbo, sia piaciuta assai... La frase a dimostrazione di ciò? "Ma non ce ne sta più? Proprio una volta che mi piaceva tanto!" Mentre noi proteggevamo a spada tratta l'unica porzione messa via per essere fotografata...(elly)

















Ingredienti per ogni persona
100 gr di farro perlato
100 gr gamberi sgusciati
100 gr di polpa di pomodoro fresco
basilico q.b.
prezzemolo q.b.
brodo di pesce circa un quarto
vino un paio di cucchiai
sale e pepe q.b.
peperoncino  q.b.
1 spicchio di cipolla 
olio evo 2 cucchiai circa 


Procedimento
Per prima cosa lavare il farro e lasciarlo a bagno in acqua fredda per circa 30 minuti.
In una padella soffriggere nell'olio la cipolla tritata finemente e il peperoncino. 
Aggiungere poi  i gamberi sgusciati tagliati a pezzetti, lasciandone qualcuno intero, salare e pepare. Quando si è tutto rosolato  sfumare con il vino e  lasciarlo evaporare. 
A questo punto aggiungere la polpa di pomodoro e il basilico e  cuocere per circa 5 minuti. 
 Unire il farro e un mestolo di brodo e amalgamare prima di trasferire il tutto in una pentola di coccio (o altra pentola che possa andare in forno) insieme al rimanente brodo di pesce. 

In pratica bisogna ricoprire tutto il farro e oltre di circa un dito. Infornare in forno già caldo a 180 gradi per circa 35/40 minuti. 
Lasciare intiepidire prima di servirlo cosparso di prezzemolo tritato e di un filo d'olio extravergine di oliva.



 BUONE FESTE
a tutti coloro che passerano di qui
e un augurio particolare
 alle BLOGGALLINE
 che ci hanno fatto incontrare!

sabato 6 dicembre 2014

Crackers con semi...quasi danesi!




Questi crackers sono una variante di una ricetta della mia amica Alessia  e nascono un po' per caso. Quando ho deciso di farli, perchè avevo tanti tipi diversi di  semi, mi sono accorta che  mancava un ingrediente importante, i fiocchi di avena! Li ho preparati lo stesso, anche senza fiocchi, e sono venuti ottimi. Sono semplici e veloci da fare, non richiedono tempi di lievitazione,   accompagnano benissimo salmone o formaggi cremosi dolci o saporiti  ma sono ottimi anche da soli, comodi da portare in ufficio o a scuola. Nell'impasto ci sono tanti  semi oleosi ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo, ad esempio i semi di lino , di girasole e di zucca che contengono gli acidi grassi Omega3, proprio quelli del pesce, è bene però sceglierli biologici.

Ingredienti
150 g di semi oleosi (es. 30g di zucca, 30g di girasole,  30g di sesamo, 30g di lino, 30g di papavero)
250 g di farina 0

5     g di sale
6     g di lievito in polvere (per torte salate, non vanigliato)
60   g di olio extra vergine di oliva
125 g di acqua

Procedimento
Mettere in planetaria i semi, la farina, il sale e il lievito e mescolare con la foglia, unire l'olio e poco per volta l'acqua, sempre mescolando, fino ad ottenere un impasto sodo. Dividere l'impasto in due parti e stendere direttamente sulla carta forno a 3 mm di spessore. Pareggiare i bordi e dividere in losanghe con una rotella tagliapasta con bordo liscio. I ritagli si possono tranquillamente reimpastare e stendere di nuovo per ricavare altre losanghe. Trasferire tutto su due teglie e cuocere in forno ventilato  a 180° per circa 10 minuti.