Pasta e ceci alla romana è uno dei piatti più conosciuti della cucina romana.
Un posto di rilievo nella cucina romana e laziale hanno le minestre e le zuppe. Sono un vero capolavoro culinario, esaltano i sapori dei pochi ingredienti a disposizione, ed essendo quella romana una cucina povera, hanno il pregio di saziare, di scaldare lo spirito ed il corpo e di essere economiche.
La pasta e ceci l'ho preparata con i "Ceci del solco dritto", un legume attualmente coltivato in un’area ristretta situata all’interno dei Comuni di Valentano ed Acquapendente.
Questo cece deve il suo nome ad una a un’antica tradizione contadina "La tiratura del solco dritto", che si svolge il 14 agosto di ogni anno nella piana sottostante il paese di Valentano: se il solco veniva dritto, una volta veniva fatto con l'aratro tirato dai buoi, s il successivo raccolto sarebbe stato abbondante.
Pur vantando un’antica tradizione in queste zone, recentemente è ripresa la sua coltivazione grazie all’intervento della Comunità Montana.
Il cece del solco dritto è ottenuto in queste zone con tecniche agricole tradizionali, senza l’uso dei prodotti chimici e un buon numero di aziende praticano la coltivazione biologica.
I terreni su cui viene coltivato sono di natura vulcanica e situati ad una altitudine di 300- 400 metri s.l.m., con un clima temperato sub-litoraneo. Le caratteristiche organolettiche di questo legume sono dovute alla natura dei terreni di coltivazione ad elevato contenuto di potassio e poveri di calcio.
Pasta e ceci alla romana
Ingredienti per 4 persone
250 gr di ceci
2 spicchi di aglio
Rosmarino
3 filetti di acciughe
200 gr di pasta tipo cannolicchi
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
Preparazione
Lavate i ceci e metteteli in ammollo in abbondante acqua per almeno 12 ore.
Sciacquateli bene e metteteli in una pentola, ideale sarebbe quella di coccio, aggiungendo 1 litro e mezzo di acqua fredda, uno spicchio d’aglio e un rametto di rosmarino.
Fateli cuocere a fuoco basso per circa due ore e mezzo, oppure in pentola a pressione basteranno 40 minuti. Salate, mescolate bene e completate la cottura per altri 5 minuti.
In un pentolino mettete 2 cucchiai d’olio e fatevi rosolare dolcemente uno spicchio d’aglio schiacciato e un rametto di rosmarino. Unite le acciughe e fatele disfare nell’olio; versate nella pentola con i ceci.
Fate insaporire per una decina di minuti quindi aggiungete la pasta, a Roma si usano i cannolicchi ma vanno bene anche gli spaghetti spezzati. La minestra dovrà risultare piuttosto densa.
Servitela calda, dopo aver tolto l’aglio e il rosmarino, con una generosa macinata di pepe e un filo d'olio extra vergine d'oliva, ho usato un blend di frantoio e moraiolo.
Ho abbinato a questo piatto un Negroamaro Masso Antico.
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