venerdì 20 dicembre 2024

LA RETE D’IMPRESA DI FILIERA DEI CASTELLI ROMANI “V.I.P.”, VINO INNOVAZIONE E PANE, PRESENTATA VENERDÌ 13 DICEMBRE 2024, PRESSO PALAZZO SFORZA CESARINI DI GENZANO DI ROMA

Venerdì 13 dicembre 2024, nella suggestiva cornice della Sala d’Armi di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano di Roma, si è tenuta la presentazione ufficiale della Rete d’Impresa di Filiera dei Castelli Romani “V.I.P.”. L’evento ha sancito un momento cruciale per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e culturali del territorio, realizzato grazie al finanziamento della Regione Lazio, che ha permesso la creazione di una filiera produttiva intercomunale unica nel suo genere.

L’iniziativa, ospitata con il patrocinio del Comune di Genzano di Roma, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, partner progettuali e dei protagonisti del progetto: le 21 aziende aderenti alla rete. Tra i presenti, la Presidente della rete Nina Farrell, il Vice Presidente Paolo Iacoangeli, la Manager Operativa Saula Giusto, e i rappresentanti del Centro Assistenza Tecnica (CAT) di Confesercenti Roma, tra cui il Dott. Guido Ciarla e il Dott. Antonio Ciavattini. Numerosi anche gli esponenti delle istituzioni locali e regionali, tra cui il Sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti, l’Assessore di Velletri Cristian Simonetti e la Consigliera della Città Metropolitana di Roma Marta Elisa Bevilacqua.

UNA RETE PER IL TERRITORIO E LE SUE ECCELLENZE

La Rete “V.I.P.” nasce con l’obiettivo di unire le forze tra produttori locali per creare una filiera integrata che valorizzi le specificità territoriali e incrementi la competitività delle imprese dei Castelli Romani. La rete comprende produttori vitivinicoli, oleari, panificatori e altre realtà locali, come agriturismi e aziende agro-ecologiche.

Saula Giusto ha inaugurato la presentazione quale manager assunta da Confesercenti, esprimendo la propria sentita gratitudine nei confronti della fiducia riposta da tale ente e il proprio senso di responsabilità nei confronti della rete per il ruolo ricoperto. Ha poi ringraziato tutti i presenti per aver accolto l'invito, presentando e passando la parola alla Presidente e al Vice Presidente della rete.

 “Questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro territorio—ha sottolineato Nina Farrell—non solo per promuovere i nostri prodotti, ma anche per costruire nuove sinergie tra imprese, istituzioni e comunità locali. La rete è il simbolo di una nuova visione condivisa, basata sulla collaborazione e sull’innovazione”.

Il Vice Presidente Paolo Iacoangeli ha rimarcato l’importanza di superare il tradizionale isolamento delle imprese locali: “Fare rete significa moltiplicare le opportunità, non solo economiche ma anche sociali e culturali, per trasformare i Castelli Romani in una destinazione riconosciuta a livello internazionale per il turismo enogastronomico e sostenibile”.

OBIETTIVI E AZIONI IN CORSO

Tra i principali obiettivi della Rete “V.I.P.” figurano:

Aumentare la visibilità delle imprese locali attraverso strategie condivise e azioni di marketing integrato.

Promuovere il turismo enogastronomico, valorizzando i prodotti tipici e creando itinerari esperienziali.

Favorire la collaborazione tra attori della filiera per potenziare la competitività e l’innovazione.

Le prime azioni già realizzate comprendono:

L’attivazione del sito web ufficiale (https://www.retevip.it) e dei profili social (@retevip su Facebook e Instagram), per promuovere online la rete e le sue attività.

La realizzazione di materiali promozionali, tra cui brochure e targhe identificative con il logo della Regione Lazio per le aziende della rete.

Le Degustazioni VIP in Terrazza a Genzano in occasione della Festa del Pane  , con degustazioni e masterclass di successo, la partecipazione a eventi come “Beviamoci Sud” a Roma.

Tra le iniziative in programma per il 2025, spiccano l’evento di presentazione della rete a Roma presso lo spazio WeGil (2 e 3 febbraio), la partecipazione al Rome Wine Expo (8,9,10 marzo) e la realizzazione di una Guida esperienziale al territorio dei Castelli Romani. Quest’ultima includerà itinerari tematici che intrecciano storia, cultura e gusto, come il percorso “Genzano tra pane e vino” o la “Scuola di cottura alla brace” a Lanuvio.

La presidente ha poi descritto altre attività programmate dalla rete, ma ancora in via di definizione:

in primis: altre attività ufficiali presso i comuni affiliati (quali convegni, masterclass, banchi d’assaggio, ecc., realizzati non solo per incontri B2C, ma anche per favorire incontri B2B.

COLLABORAZIONE E VISIONE PER IL FUTURO

L’evento di Genzano ha rappresentato un importante momento di confronto tra i protagonisti del progetto e le istituzioni, ribadendo l’impegno collettivo verso una crescita condivisa. Il Sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti ha espresso soddisfazione per il ruolo guida del suo Comune, sottolineando come “questo progetto sia un modello di sviluppo territoriale sostenibile”. La Vicesindaca di Lanuvio Valeria Viglietti e l’Assessore di Velletri Cristian Simonetti hanno lodato la rete per la sua capacità di unire tradizione e innovazione, guardando alle opportunità del Giubileo e del riconoscimento dei Castelli Romani come Città Italiana del Vino 2025.

UN BRINDISI AL TERRITORIO

La serata si è conclusa con un banco d’assaggio dei vini delle aziende della rete e una degustazione di proposte gastronomiche curate dall’azienda “Fermenti 2020” di Genzano. Un momento conviviale che ha celebrato le eccellenze locali e rinnovato l’impegno verso un futuro di crescita e collaborazione.

La Rete “V.I.P.” rappresenta un modello virtuoso di sviluppo territoriale, unendo tradizione, innovazione e sostenibilità per dare nuovo slancio alle comunità dei Castelli Romani.

IL PROGETTO DI FILIERA PRODUTTIVA DEI CASTELLI ROMANI

I Castelli Romani, con il loro ricco patrimonio storico, culturale e naturalistico, offrono un terreno fertile per la produzione di vini e pane di alta qualità. La rete d’impresa, centrata sui produttori vitivinicoli e sul Pane Casareccio di Genzano IGP, si pone l’obiettivo di valorizzare le eccellenze agroalimentari locali, promuovendo il territorio a livello nazionale e internazionale.

Principali finalità del progetto:

Preservare la tradizione e promuovere prodotti tipici come il vino DOC e il Pane Casareccio di Genzano IGP;

Innovare, sperimentando nuove attività come il turismo esperienziale e l’agriturismo;

Collaborare, creando sinergie tra imprese, istituzioni e associazioni. 

Dopo due anni di preparazione, il progetto è stato avviato nell’estate 2024 con il contributo del CAT e il sostegno della Regione Lazio. La rete oggi include 21 aziende di Genzano, Lanuvio, Velletri, Albano Laziale, Nemi e Ariccia, lavorando per incrementare la competitività economica e la coesione sociale.

AZIONI PRINCIPALI:

Promozione del turismo enogastronomico con itinerari e eventi;

Rafforzamento delle relazioni tra produttori, distributori e ristoratori; 

Valorizzazione dei prodotti tipici tramite marketing e comunicazione. 

Il progetto si propone di generare ricadute positive sullo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e regionali.

ORGANIGRAMMA

Presidente: Nina Francis Farrell - Azienda Agr. Bio Carafa-Jacobini;

Vice Presidente: Paolo Iacoangeli - Azienda agr. Iacoangeli Mauro;

Tesoriere: Olivia Middei - Cantina Pesoli;

Membri Direttivi: Marco Serra (Az. Agr. Marco Serra); Silvia Mingotti (Soc. Agr. Mingotti Srl - CantinAmena); Paula Pacheco (Soc. Agr. Forestale La Torre – Omina Romana); Valentina Ceracchi (Az. Agr. Vinicola F.Lli Ceracchi; Edoardo Amici (Agriturismo Il Borgo): Alfredo Silvestri (Cantiine Silvestri); Alessandro Caverni (Az. Agr. La Luna Nel Casale).

Manager Operativo: Dott.ssa Saula Giusto

LA LISTA DELLE AZIENDE ADERENTI E LE RELATIVE ATTIVITA’ DELLA RETE VIP

AZIENDA AGRICOLA PESOLI GIULIO

VINO / OLIO / GELATINE DI VINO - ARICCIA

CANTINA COSTANTINI

VINO / OLIO / CONFETTURE – GENZANO

AZIENDA AGRICOLA CARAFA JACOBINI

VINO BIO / OLIO BIO – GENZANO DI ROMA

CANTINAMENA - AZ. AGRICOLA MINGOTTI

VINO BIO / OLIO BIO - LANUVIO

LA LUNA DEL CASALE

VINO BIO /OLIO BIO – LANUVIO

OMINA ROMANA - SOCIETA’ AGRICOLA FORESTALE LA TORRE

VINO / OLIO - VELLETRI

CANTINA TENUTA IACOANGELI

VINO / OLIO - GENZANO DI ROMA

AZIENDA AGRICOLA LE ERBE DELLA LUNA

ERBE OFFICINALI E PRODOTTI BOTANICI EDIBILI – NEMI

METALSUGHERO

PRODUZIONE TAPPI E CAPSULE PER BOTTIGLIE - GENZANO

CANTINA IL BOTTINO

VINO – LANUVIO

AZIENDA AGRICOLA SILVIA MANCINI (TERRE PAOLINI)

VINO – GENZANO

AZIENDA AGRICOLA CASALE 5 SCUDI

VINO - VELLETRI

FERMENTI 2020 SRL

FORNO / PRODOTTI DI PANIFICAZIONE - GENZANO

AGRITURISMO IL BORGO

OSPITALITA’ / PRODOTTI TIPICI – GENZANO

AGRITURISMO MONTE DUE TORRI

VINO / OLIO / FRUTTA / ORTAGGI - GENZANO

CANTINE SILVESTRI SRL

VINO - LANUVIO

AZIENDA AGRICOLA MARCO SERRA

VINO - VELLETRI

CASALE DELLA MANDRIA

RISTORAZIONE / PRODOTTI BIO (DA ORTAGGI E ALLEVAMENTO)

AZIENDA AGRICOLA LE QUATTRO VASCHE

VINO - VELLETRI

AZIENDA AGRICOLA LE ROSE

VINO BIO / OLIO BIO – GENZANO

AZIENDA AGRICOLA FRATELLI CERACCHI

VINO – VELLETRI

 

CONTATTI

Nina Francis Farrell

Presidente Rete d’Impresa V.I.P.

Paolo Iacoangeli

Vice Presidente Rete d’Impresa V.I.P.

Saula Giusto

Manager Rete d’Impresa V.I.P.

Email: inforetevip@gmail.com

Pec: retevip@legalmail.it

Web: www.retevip.it

Social: @retevip

 


sabato 7 dicembre 2024

"VITIGNI DEL PASSATO PER I VINI DEL FUTURO: LE DEGUSTAZIONI IMPOSSIBILI DI G.R.A.S.P.O.", EVENTI CHE SANNO SORPRENDERE

Il 13 novembre, Andrea Petrini, responsabile eventi per Slow Food, ha organizzato presso lo Spazio Fare del Mercato Centrale di Roma un incontro con l’Associazione G.R.A.S.P.O., intitolato "Vitigni del passato per i vini del futuro: le degustazioni impossibili di G.R.A.S.P.O.". Durante l’evento, è stato presentato il libro dell’associazione che racconta il lavoro di oltre 150 aziende impegnate nella conservazione di più di 200 vitigni rari, offrendo una visione di come queste varietà possano rappresentare un’opportunità per il futuro della viticoltura italiana. L’evento è stato impreziosito da interventi di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, fondatori di G.R.A.S.P.O., Edoardo Ventimiglia di Sassotondo e Andrea Petrini di Slow Food Roma.

G.R.A.S.P.O.: UN PROGETTO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO VITIVINICOLO

L’associazione G.R.A.S.P.O. si dedica alla salvaguardia e valorizzazione dei vitigni antichi e minori, promuovendo la loro identità storica e culturale. La sua attività comprende ricerca scientifica, collaborazioni con enti pubblici e privati, e progetti di recupero volti a preservare la biodiversità, sostenendo nel contempo lo sviluppo rurale e l’innovazione enologica. Oltre a sensibilizzare sulle potenzialità di questi vitigni, l’associazione sottolinea l’importanza di un equilibrio tra tradizione e sostenibilità, restituendo dignità a un patrimonio vinicolo unico.

UN VIAGGIO TRA I VITIGNI STORICI E I VINI SPERIMENTALI

Tra i protagonisti della serata sono stati presentati alcuni vitigni antichi, ognuno con una storia affascinante e un legame profondo con il territorio.

Una delle peculiarità dell’incontro è stata la degustazione di 11 vini, di cui solo il Nocchianello Nero è attualmente in commercio,  mentre gli altri sono frutto di microvinificazioni sperimentali realizzate in acciaio per esaltare la purezza delle uve, senza interventi enologici complessi. Questi vini rappresentano l’essenza autentica di ciascun vitigno, offrendo un’anteprima delle potenzialità di varietà ancora poco conosciute.

Per la degustazione, sono stati riuniti in gruppi contraddistinti da nomi divertenti ma non banali:

"LA PRIMA VOLTA CHE…VAI IN BIANCO"

La Vernazola della piantata storica di urbana

La Vernazola è un vitigno dalla storia radicata nel territorio padovano. La sua prima menzione risale al 1925, quando l’ampelografo Norberto Marzotto la descrisse come coltivata nei comuni di Casale di Scodosia e Merlara, anche se in quantità limitate. Il professor De Marzi ne evidenziava i tratti distintivi: foglie rotondeggianti di colore verde chiaro, grappoli compatti e piccoli, acini con buccia sottile e una maturazione precoce intorno a metà settembre. Le sue terre d’elezione si estendono tra Urbana, Casale di Scodosia, Masi e Merlara, ma la Vernazola si è diffusa anche in altre zone del Veneto e del Trentino, spesso sotto nomi diversi, come Bianchetta Trevigiana, Vernazzina o Vernaccia Trentina. Ad Urbana, dove è conosciuta come "Vernazola" con una sola "z", si trova una piantata ultracentenaria, custodita dal fotografo e viticoltore Gianmarco Guarise. Le marze di questa piantata sono state utilizzate per nuovi impianti promossi dalla cooperativa biologica La Rabiosa, che si dedica al recupero di questa varietà, valorizzando il legame con il territorio.


La Leonicena, una resiliente naturale

Vitigno raro e quasi estinto, la Leonicena si distingue per la straordinaria resistenza al gelo e alla flavescenza dorata. Coltivata principalmente nella zona dell’Arcole DOC, ha dimostrato una capacità unica di sopravvivere a inverni rigidi, come quello del 1985, quando temperature di -25°C distrussero molte altre varietà.

Originaria di Lonigo, la Leonicena si caratterizza per grappoli piccoli, acini ovali e una buona produttività. La sua prima vinificazione ufficiale avvenne nel 1990, con risultati promettenti. Il vino, dal colore giallo paglierino, si presenta fresco e sapido, con note floreali e leggere sfumature di tabacco. Nonostante le iniziali ipotesi di un’origine ibrida, analisi genetiche condotte nel 1996 confermarono la sua appartenenza alla specie Vitis vinifera.

La Brepona, un carattere vulcanico

Il Brepona è un vitigno a bacca bianca che ha trovato il suo custode in Antonio Tebaldi a Soave. Citato già nella bibliografia storica con nomi come Breppon Molinara, questa varietà si distingue per grappoli spargoli e acini pruinosi. Nonostante le sue qualità, è stato a lungo oscurato da varietà più produttive come la Garganega. Adatto anche all’appassimento, il Brepona richiede allevamenti espansi e mostra una buona costanza produttiva. Nel dopoguerra, fu apprezzato per le sue peculiarità aromatiche, ma la sua coltivazione è oggi limitata.

"BUON SANGUE NON MENTE"

L’Uva Gatta…la nonna

Vitigno antico, la Gatta è documentata fin dal 1868. Originaria del Padovano e del Trevigiano, è stata associata alla Marzemina per somiglianze genetiche. Ne esistono due varietà: una con picciolo rosso, considerata la migliore, e una con picciolo verde. Dalla Gatta si ottiene un vino rosso brillante, povero di acidità, utilizzato tradizionalmente per il taglio con varietà più acide. Oggi è una rarità, ma esemplari sono stati riscoperti a Grancona.

 La Gambugliana… la madre

Nota anche come Negrara Cenerente, la Gambugliana è un vitigno storico del Vicentino, famoso per la pruina farinosa che ricopre gli acini. Coltivata un tempo in diverse zone del Veneto, è stata progressivamente abbandonata a causa della sensibilità alla peronospora. Tuttavia, recenti studi ne hanno favorito il recupero, mettendo in luce la sua rilevanza storica e culturale.

La Cenerente…la figlia

Spesso confusa con altre varietà come la Gambugliana, la Cenerente è diffusa nel Veronese e nel Vicentino. Caratterizzata da acini intensamente pruinosi, è conosciuta con diversi sinonimi, tra cui Farinente e Molinara Farinente. Nel 1950 (Montanari e Ceccarelli) riferiscono che la Cenerente è coltivata, sia pure limitatamente, a Verona nella zona di Roncà e Monteforte e nella pianura a sud della provincia di Vicenza.Questa varietà entra come vitigno fondamentale, nella composizione dei vini Arcugnano, Barbarano rosso e Orgiano rosso.

"INCROCI PERICOLOSI"

La Quaiara..che viene dal Sud

La Quaiara è un vitigno autoctono a bacca nera della provincia di Verona; l’etimologia popolare lo associa alle quaglie, ma probabilmente deriva dalla località di Bussolengo (VR). È spesso considerata sinonimo di Pelara o Dindarella, ma non vi sono certezze assolute. Citata da F. De Leonardis come presente in Valpolicella e Bardolino, nel 1950 Montanari e Ceccarelli ne segnalano la coltivazione nelle Valli di Squaranto e Mezzane, ma sconsigliano il suo utilizzo. Negli anni '70 ci sono tentativi di recupero da parte dell’Ispettorato Agrario di Verona e dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano. Un campo catalogo venne impiantato presso l’Azienda Segattini a Pastrengo e un altro a San Floriano di Valpolicella.

Non ci sono molte informazioni sulle sue peculiarità ampelografiche o organolettiche, ma il legame con Pelara e Dindarella potrebbe suggerire un profilo simile, con buona acidità e caratteristiche adatte alla produzione di vini freschi e beverini.

Il Liseiret..che viene dal Nord

Il Liseiret (conosciuto anche come Gouais Blanc o Weisser Heunisch) è una delle varietà fondatrici della viticoltura moderna, genitore di oltre 100 vitigni prestigiosi, tra cui Chardonnay, Gamay, Riesling e Furmint. Questo vitigno si distingue per l'eccezionale capacità di mantenere elevati livelli di acidità, rendendolo ideale per la produzione di vini spumanti e per la coltivazione a basse altitudini. I vini che ne derivano colpiscono per freschezza, sapidità e una piacevolezza immediata.

La Piccola Nera…il fiocco rosa

La Piccola Nera è un vitigno che racchiude in sé una storia affascinante e un'importanza ampelografica straordinaria, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa. A evidenziarne il valore è Anna Schneider, esperta del CNR, che ha ricostruito le origini di questa varietà, nata dall'incrocio di due vitigni fondamentali: l’antico Heunisch Weiss (Gouais Blanc), un pilastro nella genealogia di oltre 140 varietà, tra cui lo Chardonnay, e la misteriosa Rossa Vulpea, una varietà di origine austro-balcanica.

La Vulpea, a lungo nascosta dietro nomi locali come Doretta, Quaiara, Rosetta e Schiavetta, si è rivelata un genitore strategico di molti vitigni ancora oggi coltivati. Tra questi spiccano la Glera, il vitigno alla base del Prosecco, la Boschera, usata nei passiti, e la Molinara, presente nei blend del Bardolino e del Valpolicella. Il suo contributo si estende anche oltre i confini italiani, con varietà come il Baka Torkek e il Pecsi Dinka, diffuse in Ungheria.

La Piccola Nera porta con sé anche un'eredità balcanica evidente, testimoniata dai suoi numerosi sinonimi registrati nel catalogo europeo VIVC. Nomi come Blaue Zdnuczaytraube, Gnjet e Naimenska Slaska raccontano un percorso che attraversa confini e culture, unendo la tradizione mitteleuropea a quella italiana. Oggi, la Piccola Nera è coltivata in purezza in un’unica azienda italiana, situata a Muggia, in provincia di Trieste, a ridosso del confine con la Slovenia. L’Azienda Nicolini Giorgio, gestita da Giorgio Nicolini e dal figlio Eugenio, si dedica con passione alla valorizzazione delle varietà autoctone del territorio. Tra queste, accanto alla Vitovska, alla Malvasia istriana e al Refosco, la Piccola Nera occupa un posto speciale. Recuperata da antichi vigneti di famiglia, viene oggi vinificata come parte dell’I.G.T. delle Tre Venezie, riservata esclusivamente alla provincia di Trieste. Grazie a queste iniziative, la Piccola Nera non è solo un vitigno, ma un simbolo della ricchezza culturale e vitivinicola di un territorio che da sempre è crocevia di storie, tradizioni e sapori.

Il Nocchianello Nero, simbolo di resilienza

Il Nocchianello Nero è un antico vitigno autoctono unico nel suo genere, originario della zona di Pitigliano e Sorano in Toscana. Riscoperto e valorizzato grazie a un progetto avviato nel 1979, oggi rappresenta un simbolo di biodiversità e tradizione enologica locale. L'azienda Sassotondo, che ha avuto un ruolo cruciale nella sua rinascita, ne ha ripreso la coltivazione nel 2010, utilizzando materiale genetico conservato dal CREA di Arezzo.

L’azienda Sassotondo coltiva i suoi vigneti su suoli tufacei, caratteristici della zona vulcanica del bacino di Bolsena. I 12 ettari vitati si distribuiscono tra Sorano e Pitigliano, in un paesaggio collinare unico, segnato da profonde forre tufacee. La cantina stessa è scavata nel tufo, simbolo della forte connessione tra il vino e il territorio. La vite di Nocchianello  nero è vigorosa e produce grappoli pruinosi e croccanti, maturando tardivamente rispetto al Sangiovese. Dopo anni di piccole vinificazioni sperimentali (dal 2011 al 2019), il Nocchianello Nero ha iniziato a essere commercializzato. Il vino che ne deriva è un rosso rubino dai profumi speziati, con note di pepe bianco e cassis. Al palato, presenta buona acidità, tannini delicati e una piacevole persistenza aromatica. Un esempio di come la tradizione possa coniugarsi con l’innovazione.

Il Nocchianello Nero, con la sua autenticità e capacità di adattarsi alle nuove sfide climatiche, è un esempio di come la valorizzazione dei vitigni autoctoni possa offrire nuove prospettive all’enologia.

IL FUTURO DELLA VITICOLTURA ITALIANA

La serata ha dimostrato come i vitigni del passato possano ispirare un futuro innovativo e sostenibile per il settore vitivinicolo. Grazie all’impegno di G.R.A.S.P.O. e dei produttori coinvolti, queste varietà stanno trovando una nuova vita, rafforzando il legame tra il vino e la storia, il territorio e la cultura. Un percorso che combina tradizione e ricerca, in cui ogni calice racconta una storia unica e irripetibile.


giovedì 5 dicembre 2024

BOLLICINE II EDIZIONE, ROMA – VILLA PICCOLOMINI, 7-8 DICEMBRE

 

Torna a Roma Bollicine, 2ª edizione dell’evento organizzato dall’Associazione Decanter Wine Academy,  un’occasione unica per immergersi nel mondo scintillante degli spumanti. L'evento si terrà nella splendida cornice di Villa Piccolomini, a pochi passi da San Pietro, un luogo magico perfetto per celebrare l'eccellenza vinicola.

Oltre 70 cantine provenienti da tutta Italia e non solo, con proposte che spaziano dai metodi classici, al Martinotti, fino agli ancestrali e agli champagne. Tra i protagonisti:

Berlucchi e Le Marchesine, nomi di punta del Franciacorta;

D’Araprì, ambasciatori degli spumanti del Sud;

Tante cantine meno conosciute ma altrettanto straordinarie, pronte a sorprenderti.

Un'attenzione speciale sarà dedicata alla Sicilia, con l’arrivo a Roma della rinomata manifestazione Sicilia in Bolle e una masterclass esclusiva: "La Sicilia che non ti aspetti". Dal Nord al Sud, passando per il Friuli, rappresentato dal Consorzio DOC Friuli, e persino alla Francia, con una selezione di piccoli vigneron d’oltralpe.

Novità assoluta: Alibis 0.0, la prima bollicina senza alcool, perfetta per chi cerca un’esperienza diversa senza rinunciare al gusto.

UN’ESPERIENZA CHE VA OLTRE IL CALICE

Il biglietto include un buono acquisto da 5 euro per portare a casa le tue bottiglie preferite, perfette per arricchire le feste natalizie. Inoltre, potrai scoprire prelibatezze gastronomiche nelle aree food, pensate per esaltare il sapore delle bollicine.

PROGRAMMA DELL’EVENTO

7 e 8 dicembre:

Ore 16.00: Apertura dei banchi d’assaggio

Ore 21.00: Chiusura banchi d’assaggio

Masterclass gratuite (prenotazione obbligatoria a info@decanterwineacademy.org):

Sabato 7 dicembre, ore 16.00: "Il lusso in un calice: bollicine del Nord tra tradizione e innovazione"

Relatori: Angelo Petracci (Referente Guida Vitae AIS) e Fabiola Brunetti (sommelier).

Domenica 8 dicembre, ore 16.00: "La Sicilia che non ti aspetti"

Relatore: Francesco Baldacchino (Presidente AIS Sicilia).

PERCHÉ PARTECIPARE?

Che tu sia un appassionato, un curioso o semplicemente desideri lasciarti conquistare da nuovi sapori, Bollicine ti regalerà un viaggio nel gusto, fatto di scoperte e momenti indimenticabili.

Prenota il tuo posto e preparati a brindare al meglio che il mondo delle bollicine può offrire! 🥂

Costo del biglietto 25 euro

Il biglietto comprende bicchiere e sacca porta-bicchiere in omaggio, la degustazione libera dei vini delle oltre 70 cantine presenti e 5 euro di buono acquisto da spendere tra le bottiglie dei produttori presenti.

 

Sommelier Ais, Ars, Assoenologi, Assosommelier, Degustibuss, Fis, Fisar, Onav, Ses riduzione del biglietto, costo 20 euro presentando all’ingresso la tessera dell’associazione dell’anno in corso valida. Acquisto online codice sconto B7 (il sabato) e B8 (la domenica).

Stampa e operatori del settore possono mandare una mail a accrediti@decanterwineacademy.org entro lunedì 2 dicembre, specificando testata, numero di tessera e il link di un articolo firmato sull’enogastronomia per i giornalisti, tipo di attività e partita iva per gli operatori del settore. Per i blogger inviare mail che verrà valutata dallo staff.

Mail: info@decanterwineacademy.com