IL LAZIO RISCOPRE IL SUO VINO E LO CELEBRA CON STILE A ROMA
Il Lazio alza il calice e torna a
reclamare con fierezza il posto che gli spetta nel grande panorama enologico.
Al Rome Wine Expo 2025, quarta
edizione, il Lazio conquista il centro della scena con una sala dedicata e tre
masterclass tematiche. La regione, spesso sottovalutata, si racconta attraverso
i suoi vitigni autoctoni, i suoli vulcanici e le eccellenze agroalimentari
locali. Un’occasione, come afferma l’ideatore Marco Cum, per valorizzare un
patrimonio enologico che merita attenzione e riconoscimento.
La sala Lazio ospiterà una
selezione di cantine e produttori locali, affiancati da eccellenze agroalimentari come il Pane di Genzano IGP e l’olio extravergine DOP. Le
masterclass guideranno il pubblico alla scoperta dei vitigni autoctoni –
Cesanese, Bellone, Malvasia Puntinata – e delle caratteristiche uniche dei
suoli vulcanici della regione, veri artefici della sua identità enologica.
Senza dimenticare l’importanza dell’abbinamento cibo-vino, che sarà filo
conduttore dell’intera esperienza.
Il Lazio, insomma, si racconta con
orgoglio: un mosaico di storia, biodiversità e qualità che merita di essere
finalmente guardato con occhi nuovi.
I vini laziali, raccontati in una
masterclass che è anche un viaggio sensoriale tra le vigne del vulcano laziale,
spesso dimenticato ma ricchissimo di storia e mineralità. A guidare il
racconto, Saula Giusto e Giuseppe Garozzo Zannini Quirini, veri ambasciatori
del gusto e della cultura enologica del sud del Lazio.
L’evento è stato anche un’occasione per valorizzare l’agroalimentare locale, grazie alla rete d’impresa dei Castelli Romani “V.I.P.” (Vino, Innovazione, Pane), che ha portato in degustazione formaggi, salumi, oli e pani d’eccellenza. Tra i volti noti, l’americana Nina Farrell, moglie di Alessandro Carafa Jacobini, e Paolo Jacoangeli, giovane viticoltore e vicepresidente della rete VIP, instancabile nel promuovere il territorio con concretezza e passione.
IL RACCONTO NEL BICCHIERE
Si parte con lo spumante Extra Brut Rosé di Cantine Silvestri, un Pinot Noir versatile.
Fresco, sapido e armonico il Bianco Biologico Jacobini 2022 dell’Azienda Agricola Carafa Jacobini.
Intenso e generoso il Pecorino 2024 dei Fratelli Ceracchi.
Avvio 2023 – Cantina Il Bottino
L’abbinamento è con le “Nuvole” croccanti di riso nero con mousse di topinambur del lago di Nemi al timo arancio e mandarino con petali di calendula; bocconcini di cicoria in pastella e sesamo.
La Malvasia Puntinata 2024 della Cantina Costantini è fresca e sapida con un tipico finale ammandorlato.
Intenso, fruttato e armonico Doc Velletri Bianco Superiore Cellogrifone 2022 de Le Quattro Vasche, con un perfetto equilibrio tra olfatto e gusto.
Sorprendenti il Rosato 2024 di Casale Cinque Scudi, dalla beva immediata e coinvolgente, e il Rosato Diana 2023 della Tenuta Iacoangeli.
Abbinamenti: Palline di formaggio di pecora a km0 e pepe rosa; Plumcake salato pere e noci.
La degustazione si fa via via più intensa: il Cesanese Arcana 2023 della CantinAmena nel calice intenso di frutta scura e piacevoli note speziate; pieno, avvolgente e fresco.
Il Plenilunio della Luna del Casale e il Rosso Emblema 2019 dell’Azienda Giulio Pesoli: vini sinceri, decisi.
Il Merlot Ars Magna 2019 di Ômina Romana è elegante, di grande corpo.
Gli abbinamenti? Polpette di feijoada brasiliana e Focaccia pancetta rosmarino ed olive verdi.
E PER FINIRE… DOLCEZZA
Il gran finale è affidato al
Passito di Malvasia 2022 di Marco Serra: aromi di frutta candita e uva passa.
Il sorso seduce con sentori di miele e confettura di albicocca abbinato Meringa
croccante ai fiori di violetta con mousse cioccolato bianco e pera e gelatina
di Violette di Nemi; Focaccine con farina di frumento semi di girasole, mais,
lino, soia e farina integrale di segale con gocce di cioccolato.
Un viaggio tra calici e sapori che
tocca i sensi e solletica l’anima. Un tributo alla gola, per chi ama godere
fino in fondo delle meraviglie della terra laziale.
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