venerdì 30 settembre 2016

INCANTEVOLE DIEVOLE NEL CUORE DEL CHIANTI

Dievole, circondata da ulivi secolari e vigne, si adagia sulle colline del Chianti Classico, nel cuore della Toscana. A Dievole vino e olio extra vergine di oliva vengono prodotti da quasi mille anni


“In quel podere non v’era parte che non mostrasse la diligenza del suo cultore. … le viti, lungo le falde del colle, s’avviticchiavano … dondolando al vento i lievi tralci scherzosi, e gli smilzi ulivelli s’arrampicavano su su … fino alla casa, effondendo un colore grigiastro pel poggio …: insomma non v’era luogo in quello spazio arioso dove non fosse stato disposto ordinatamente e quasi con eleganza... (Mario Pratesi)

Il viale con i cipressi in duplice filar ci introduce a Dievole, un luogo incantevole, dove lo sguardo spazia sulle dolci colline coperte da vigneti, uliveti e boschi, sulle strade che costeggiavano i poderi, sugli edifici che punteggiano il paesaggio. Una storia millenaria, era il 10 maggio del 1090 quando presso il «notaro» Bellundo venne sottoscritto un contratto per l'affitto annuale di una vigna a Dievole, nella valle divina,  al prezzo d'affitto di  due capponi, tre pani e sei «denari lucchesi» di buon argento. Dievole si estende su un’area di 600 ettari nel Chianti Classico, esattamente a Vagliagli a circa 12 km a nord di Siena, un territorio che dai 250 m sale fino ai 450 m slm dove sorge Villa Dievole. “Il borgo”, un sistema di fattoria con strutture produttive e villa, sapientemente  ristrutturato è curato nei minimi dettagli:  le vecchie case coloniche in pietra o in muratura intonacata vigilate dagli alti cipressi, tetti con tegole in laterizio, davanzali in pietra, e intorno giardini  e fiori; le scuderie con i grandi archi e il vecchio pavimento in pietra.

Storia millenaria e azienda moderna, ora di proprietà di Alejandro Bulgheroni, dove  una squadra di esperti in vigna e in cantina, composta dall’enologo Alberto Antonini supportato dall’enologo in house Giovanni Alberio, e dall’agronomo Lorenzo Bernini, porta avanti nuovi progetti.
Ad accogliere noi food bloggler c’è la sorridente Elena Oprea, giovane e professionale responsabile Marketing dell’azienda, che ci accompagnerà per tutto lo splendido fine settimana.
La  #dievole experience è iniziata!



Il tavolo dei Maestri
La tradizione va rispettata e in  Toscana, dopo la vendemmia, si riuniscono tutti intorno al tavolo. Un imponente tavolo in legno scuro costruito dai contadini di Dievole, con al centro  un sontuoso candelabro fatto a mano, ci accoglie per il pranzo, sulle pareti i ritratti dei vignaioli ci scrutano. In questa stanza, intorno al Tavolo dei maestri , torneremo spesso, per assaporare la cucina di Monika  Filipinska e per un divertente contest che ci ha messo alla prova!


I vigneti e il progetto Fidelio…
“Tra filari lunghi e bassi sono piantati dei pali e le uve brune pendono graziosamente dall’alto, maturando al calore del suolo sottostante.” (Goethe)
Il progetto Fidelio è un’idea di Alejandro Bulgheroni, per custodire il DNA dei vini presenti e futuri: 30 filari di differenti vitigni e relativi cloni dell’azienda disposti  a raggera e al centro un “belvedere” con l’indicazione di ogni varietà, dagli autoctoni Sangiovese o Ciliegiolo,  ai bianchi Moscato, Malvasia o Trebbiano. Non era “guardare e non toccare”, abbiamo potuto cogliere e assaggiare gli acini dolci e croccanti di ogni filare, ammirarne il colore, tastarne la consistenza, e aspirare l’intensità dei profumi. Esperienza unica.





…e la degustazione del vino
“Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.”
(Leonardo da Vinci)
L’azienda ha una produzione biologica che sarà certificata dal prossimo anno.
Suolo, vinificazione e affinamento, tre parole chiave. La qualità nasce in vigna e in vigna il terreno si lavora molto e in profondità così da raggiungere gli strati profondi dove il materiale organico è migliore. I terreni sono vari, al centro  quello sabbioso-limoso da un vino generoso e morbido; a est  i calcarei  con presenza di argilla, danno vini complessi , rotondi , eleganti. La vinificazione viene fatta  in tini in cemento , materiale poroso e naturale che garantisce una temperatura omogena . L’affinamento avviene in grandi botti di rovere francese. Nessuna barrique fa parte dell’attrezzatura. L’intento della proprietà è infatti quello di tornare al più “classico” dei Chianti Classico “Con l’utilizzo delle botti – afferma l’enologo Alberto Antonini – puntiamo ad una lenta micro-ossigenazione che consenta al vino di evolversi lentamente per arrivare alla sua completa maturità, mantenendo intatta tutta la sua freschezza, armonia ed equilibrio… “  
Iniziamo la degustazione  con il Rosato Le DueArbie, vinificato in bianco. Al naso molto fruttato,
in bocca è fresco e molto piacevole con note di pompelmo e pesca bianca.
Proseguiamo con il Chianti Classico 2014.Al naso floreale, con note di frutti rossi maturi e con note floreali di viola, in bocca ottima la mineralità e l’acidità. Predominano i frutti rossi e la ciliegia. Il finale è molto piacevole e persistente. Concludiamo con il Vin Santo dal bel colore ambrato , profumo di  frutta secca, e gusto di di mandorla, noce, vaniglia.

Gli ulivi, il progetto Primo raccolto …
“… io combatto duramente per catturare questo olivo. E’ d’argento, un attimo dopo è più azzurro, tutto insieme è verde, un pizzico di bronzo, contro il giallo, rosa, blu, porpora, arancio e ocra.” 
(Van  Gogh)
Lasciamo Bacco e ci prepariamo a conoscere l’olio che l’azienda produce.
Le olive provengono in parte dagli ulivi di proprietà e in affitto  in Toscana e, soprattutto, da quelli gestiti in compartecipazione in Basilicata e Puglia. Il  frantoio aziendale si trova  a Pianella un impianto a basso impatto ossidativo in grado di preservare al massimo l’olio presente nelle olive appena raccolte e frante nelle 24 ore successive. La  prima frangitura si è svolta a novembre 2013.
L’olio extravergine di oliva di Dievole è declinato in una gamma composta dai pluripremiati DOP CHIANTI CLASSICO, IGP TOSCANO, 100% ITALIANO. Con le olive provenienti dagli uliveti in Basilicata e Puglia e portate in Toscana con camion frigo  a temperatura controllata per fermare ì i processi di fermentazione e migliorare la qualità dell'olio,  si produce il Monocultivar  Coratina e l'ottimo blend “100% Italiano” a base di Ogliarola, Leccino, Peranzana e Coratina o Ogliarola da edizioni mono varietali. Il Progetto Primo Raccolto, ultima novità targata Olio di Dievole, prevede di riportare in etichetta il giorno esatto della raccolta e della frangitura delle olive,  scegliendo la data in cui verrà prodotta la bottiglia di olio nuovo, un olio d'oliva fresco e dal verde intenso .Ovviamente c’è un limite temporale imposto  dalla natura,  le olive saranno raccolte dal 15 Ottobre al 15 Novembre e la prevendita  dell'olio nuovo ci sarà fino al 15 Ottobre 2016.

 

.. e la degustazione dell’olio con Piero Palanti
L’invecchiamento guasta all’olio il sapore, a differenza di quanto accade per il vino, e al massimo può arrivare a un anno ...(Plinio)

Il patrimonio olivicolo mondiale racchiude più di 2000 cultivar, solo in Italia si contano più di 600 varietà. L’ambiente, l’evoluzione dei sistemi colturali, le esigenze agronomiche hanno determinato la selezione delle cultivar attuali.
“Bisogna saper assaggiare” afferma Piero,  per testare la qualità di un olio extravergine di oliva  è fondamentale l’analisi sensoriale. Gli strumenti? Bocca e naso . Le percezioni sensoriali legate alla presenza nell’olio di composti volatili e fenolici determinano sensazioni aromatiche olfattive dirette o retronasali, sensazioni gustative, sensorialmente percepibili  come il fruttato, l’erba, l’amaro, il rancido. Come si fa? Con lo strippaggio  che consiste nel portare la lingua al palato con labbra semi aperte aspirando velocemente l’aria. E così percepisci il pomodoro e l’erba tagliata del Nocellara,la mandorla dolce e la delicata piccantezza del Blend Italiano 100%, quella intensa della Coratina o la mandorla amara del Leccino col suo gusto tondo e avvolgente.



Non poteva mancare l'assaggio di un ottimo Aceto di vino Chianti Classico.

Monika  Filipinska
L’incontro con Monika, talentuosa chef polacca del ristorante di Dievole, è avvenuto attorno al Tavolo dei Maestri. Monika ama le erbe aromatiche selvatiche che la natura le offre e le usa con maestria nella sua cucina che segue la stagionalità. Ci ha sorprese con i suoi piatti e gli accostamenti talvolta arditi ma sempre vincenti.

Food blogger all’opera
"Fece un’insalata di erbe e con poco d’aceto e oglio …" (Domenico Cavalca)
Dopo la cucina di Monika non era facile mettersi alla prova creando in 30 minuti  un antipasto in cui l’olio, correttamente abbinato, esaltasse il piatto  e  che... doveva anche essere giudicato... e da quale giuria, Monika Filipinska e Piero Palanti.  Un tripudio di cibi eccellenti, erbe selvatiche profumatissime e tutta la gamma degli oli prodotti a Dievole a disposizione, stimolante.
and the winner is ...l'insalata di Chiara Caruso!
Azienda moderna e elegante Resort di campagna, Dievole è anche raffinata accoglienza nel cuore del Chianti. Professionalità e splendidi appartamenti arredati con gusto e dotati di ogni comfort dove riposare dopo aver passeggiato nella tenuta o aver fatto un bagno in piscina o aver degustato i vini e gli oli o essersi seduti al tavolo dei Maestri o nelle Cantine Storiche per assaporare la cucina di Monika, ideale per una vacanza o…per un fine settimana da ricordare!









 Dievole  sito web:  http://www.dievole.it/

Giulia Murdocca
Strategy Manager Digital & Marketing


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Tel  06 45491984 – comunicazione@mglogos.it - info@mglogos.it

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