“In quel podere non v’era parte che non mostrasse la diligenza del suo cultore. … le viti, lungo le falde del colle, s’avviticchiavano … dondolando al vento i lievi tralci scherzosi, e gli smilzi ulivelli s’arrampicavano su su … fino alla casa, effondendo un colore grigiastro pel poggio …: insomma non v’era luogo in quello spazio arioso dove non fosse stato disposto ordinatamente e quasi con eleganza... (Mario Pratesi)
Il viale con i
cipressi in duplice filar ci introduce
a Dievole, un luogo incantevole, dove lo sguardo spazia sulle dolci colline
coperte da vigneti, uliveti e boschi, sulle strade che costeggiavano i poderi,
sugli edifici che punteggiano il paesaggio. Una storia millenaria, era il 10
maggio del 1090 quando presso il «notaro» Bellundo venne sottoscritto un
contratto per l'affitto annuale di una vigna a Dievole, nella valle divina, al prezzo d'affitto di due
capponi, tre pani e sei «denari lucchesi» di buon argento. Dievole si
estende su un’area di 600 ettari nel Chianti Classico, esattamente a Vagliagli a circa 12 km a nord di
Siena, un territorio che dai 250 m sale fino ai 450 m slm dove
sorge Villa Dievole. “Il
borgo”, un sistema di fattoria con strutture produttive e villa, sapientemente ristrutturato è curato nei minimi dettagli: le vecchie case coloniche in pietra o in muratura intonacata vigilate dagli alti cipressi, tetti
con tegole in laterizio, davanzali in pietra, e intorno giardini e fiori; le scuderie con i grandi archi e il vecchio
pavimento in pietra.
Storia
millenaria e azienda moderna, ora di proprietà di Alejandro Bulgheroni, dove una squadra di esperti in vigna e in cantina,
composta dall’enologo Alberto
Antonini supportato dall’enologo in house Giovanni Alberio, e dall’agronomo
Lorenzo Bernini, porta avanti nuovi progetti.
Ad
accogliere noi food bloggler c’è la sorridente Elena Oprea, giovane e
professionale responsabile Marketing dell’azienda, che ci accompagnerà per tutto lo
splendido fine settimana.
La #dievole experience è
iniziata!
Il
tavolo dei Maestri
La tradizione va rispettata e in Toscana, dopo la vendemmia, si riuniscono tutti
intorno al tavolo. Un imponente tavolo in legno scuro costruito dai contadini
di Dievole, con al centro un sontuoso candelabro
fatto a mano, ci accoglie per il pranzo, sulle pareti i ritratti dei vignaioli ci
scrutano. In questa stanza, intorno al Tavolo dei maestri , torneremo spesso,
per assaporare la cucina di Monika Filipinska
e per un divertente contest che ci ha messo alla prova!
I vigneti e
il progetto Fidelio…
“Tra filari lunghi e bassi sono
piantati dei pali e le uve brune pendono graziosamente dall’alto, maturando al
calore del suolo sottostante.” (Goethe)
Il progetto
Fidelio è un’idea di Alejandro Bulgheroni, per custodire il DNA dei vini presenti e futuri: 30 filari
di differenti vitigni e
relativi cloni dell’azienda disposti a
raggera e al centro un “belvedere” con l’indicazione di ogni varietà, dagli
autoctoni Sangiovese o Ciliegiolo, ai
bianchi Moscato, Malvasia o Trebbiano. Non era “guardare
e non toccare”, abbiamo potuto cogliere e assaggiare gli acini dolci e
croccanti di ogni filare, ammirarne il colore, tastarne la consistenza, e aspirare l’intensità dei profumi. Esperienza unica.
…e la
degustazione del vino
“Et però credo che
molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.”
(Leonardo da Vinci)
L’azienda
ha una produzione biologica che sarà certificata dal prossimo anno.
Suolo,
vinificazione e affinamento, tre parole chiave. La qualità nasce in vigna
e in vigna il terreno si lavora molto e in profondità così da raggiungere gli
strati profondi dove il materiale organico è migliore. I terreni sono vari, al
centro quello sabbioso-limoso da un vino
generoso e morbido; a est i calcarei con presenza di argilla, danno vini complessi ,
rotondi , eleganti. La
vinificazione viene fatta in tini in
cemento , materiale poroso e naturale che garantisce una temperatura omogena . L’affinamento avviene in grandi botti di
rovere francese. Nessuna
barrique fa parte dell’attrezzatura. L’intento
della proprietà è infatti quello di tornare al più “classico” dei Chianti
Classico “Con l’utilizzo delle botti – afferma
l’enologo Alberto Antonini – puntiamo ad
una lenta micro-ossigenazione che consenta al vino di evolversi lentamente per
arrivare alla sua completa maturità, mantenendo intatta tutta la sua
freschezza, armonia ed equilibrio… “
Iniziamo
la degustazione con il Rosato Le DueArbie, vinificato in bianco. Al naso molto fruttato,
in bocca è
fresco e molto piacevole con note di pompelmo e pesca bianca.
Proseguiamo
con il Chianti Classico 2014.Al naso
floreale, con note di frutti rossi maturi e con note floreali di viola, in
bocca ottima la mineralità e l’acidità. Predominano i frutti rossi e la
ciliegia. Il finale è molto piacevole e persistente. Concludiamo
con il Vin Santo dal bel colore ambrato , profumo di frutta secca, e gusto di di mandorla,
noce, vaniglia.
Gli ulivi,
il progetto Primo raccolto …
“… io combatto
duramente per catturare questo olivo. E’ d’argento, un attimo dopo è più
azzurro, tutto insieme è verde, un pizzico di bronzo, contro il giallo, rosa,
blu, porpora, arancio e ocra.”
(Van Gogh)
Lasciamo
Bacco e ci prepariamo a conoscere l’olio che l’azienda produce.
Le olive provengono in parte dagli ulivi
di proprietà e in affitto in Toscana e,
soprattutto, da quelli gestiti in
compartecipazione in Basilicata e Puglia. Il frantoio aziendale si trova a Pianella un impianto a basso impatto ossidativo
in grado di preservare al massimo l’olio presente nelle olive appena raccolte e
frante nelle 24 ore successive. La prima
frangitura si è svolta a novembre 2013.
L’olio
extravergine di oliva di Dievole è declinato in una gamma composta dai
pluripremiati DOP CHIANTI CLASSICO, IGP TOSCANO, 100% ITALIANO. Con
le olive provenienti dagli uliveti in Basilicata e Puglia e portate in Toscana con
camion frigo a temperatura controllata per
fermare ì i processi di fermentazione e migliorare la qualità dell'olio, si produce il Monocultivar Coratina e l'ottimo
blend “100% Italiano” a base di Ogliarola, Leccino, Peranzana e Coratina o
Ogliarola da edizioni mono varietali.
Il
Progetto Primo Raccolto, ultima novità targata Olio di Dievole, prevede di riportare
in etichetta il giorno esatto della raccolta e della frangitura delle olive, scegliendo la data in cui verrà prodotta la bottiglia
di olio nuovo, un olio d'oliva fresco e dal verde intenso .Ovviamente c’è un limite temporale imposto dalla natura, le olive saranno raccolte dal 15 Ottobre al 15
Novembre e la prevendita dell'olio nuovo ci sarà fino al
15 Ottobre 2016.
.. e la degustazione dell’olio con
Piero Palanti
L’invecchiamento guasta all’olio il
sapore, a differenza di quanto accade per il vino, e al massimo può arrivare a
un anno ...(Plinio)
Il
patrimonio olivicolo mondiale racchiude più di 2000 cultivar, solo in Italia si
contano più di 600 varietà. L’ambiente, l’evoluzione dei
sistemi colturali, le esigenze agronomiche hanno determinato la selezione delle
cultivar attuali.
“Bisogna
saper assaggiare” afferma Piero, per testare la qualità di un olio extravergine
di oliva è fondamentale l’analisi
sensoriale. Gli strumenti? Bocca e naso . Le percezioni sensoriali legate alla
presenza nell’olio di composti volatili e fenolici determinano sensazioni
aromatiche olfattive dirette o retronasali, sensazioni gustative, sensorialmente
percepibili come il fruttato, l’erba, l’amaro,
il rancido. Come si fa? Con lo strippaggio che consiste nel portare la lingua al palato
con labbra semi aperte aspirando velocemente l’aria. E così percepisci il
pomodoro e l’erba tagliata del Nocellara,la mandorla dolce e la delicata
piccantezza del Blend Italiano 100%, quella intensa della Coratina o la
mandorla amara del Leccino col suo gusto tondo e avvolgente.
Non poteva mancare l'assaggio di un ottimo Aceto di vino Chianti Classico.
Monika Filipinska
L’incontro
con Monika, talentuosa chef polacca del ristorante di Dievole, è avvenuto
attorno al Tavolo dei Maestri. Monika ama le erbe aromatiche selvatiche che la natura
le offre e le usa con maestria nella sua cucina che segue la stagionalità. Ci
ha sorprese con i suoi piatti e gli accostamenti talvolta arditi ma sempre
vincenti.
Food blogger all’opera
"Fece un’insalata di erbe e con
poco d’aceto e oglio …" (Domenico
Cavalca)
Dopo la
cucina di Monika non era facile mettersi alla prova creando in 30 minuti un antipasto in cui l’olio, correttamente abbinato,
esaltasse il piatto e che... doveva anche
essere giudicato... e da quale giuria, Monika Filipinska e Piero Palanti. Un tripudio di cibi eccellenti, erbe selvatiche profumatissime
e tutta la gamma degli oli prodotti a Dievole a disposizione, stimolante.
Azienda
moderna e elegante Resort di campagna, Dievole è anche raffinata accoglienza nel
cuore del Chianti. Professionalità e splendidi appartamenti arredati con gusto
e dotati di ogni comfort dove riposare dopo aver passeggiato nella tenuta o aver
fatto un bagno in piscina o aver degustato i vini e gli oli o essersi seduti al
tavolo dei Maestri o nelle Cantine Storiche per assaporare la cucina di Monika,
ideale per una vacanza o…per un fine settimana da ricordare!
Dievole sito web: http://www.dievole.it/
Giulia Murdocca
Strategy Manager Digital & Marketing
MG LogosUfficio Stampa e Comunicazione - MG Logos
Giulia Murdocca
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Tel 06 45491984 – comunicazione@mglogos.it - info@mglogos.it
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