venerdì 26 giugno 2020

A GROTTAFERRATA SI RIPARTE IN SINERGIA: LE ASSOCIAZIONI "VIGNAIOLI IN GROTTAFERRATA" E "GUSTATI GROTTAFERRATA" INSIEME PER PROMUOVERE IL TERRITORIO

 A Grottaferrata, antica cittadina a sud est di Roma, sulle pendici dei Colli Albani, ha preso vita un interessante progetto che vede coinvolti nove ristoratori, riuniti nell'associazione “Gustati Grottaferrata” (Il Cavallino in Villa, La Briciola, La Casina del Buon Gusto, La Cavola D’Oro, L’Oste della Bon’Ora, Osteria del Fico Vecchio, Ristorante Mangiafuoco, Taverna dello Spuntino, Taverna Mari), sei vignaioli, dell'associazione “Vignaioli in Grottaferrata” (Villa Cavalletti, Emanuele Ranchella, Castel de Paolis, Gabriele Magno, Azienda Agricola Capodarco, La Torretta) e sei albergatori, di “Ospitalità Castelli Romani": questi  i numeri di partenza. 

Lavorare in sinergia facendo rete per valorizzare la produzione agroalimentare, far conoscere la tradizione culinaria, rilanciare le attività, promuovere  la conoscenza di un territorio di una ricchezza storica, culturale, paesaggistica, enogastronomica inestimabile per rilanciare il turismo enogastronomico, è l’obiettivo comune.


Emanuele Ranchella, Nunzio Panetta, Saula Giusto

Un esempio di questa sinergia si è avuto, mercoledì  scorso, nel  “Tasting dinner”, organizzato da Saula Giusto di Roma Wine Experience. Nunzio Panetta, cuoco e titolare del ristorante La Casina Del Buongusto, ha ospitato la serata in cui sono state  presentate le aziende Villa Cavalletti ed Emanuele Ranchella, alla presenza dei due produttori Tiziana Torello e lo stesso Emanuele Ranchella.

Tiziana Torello di Villa Cavalletti

Due aziende vinicole dei Castelli Romani emergenti, che rappresentano un’espressione interessante e di grande qualità del territorio di Grottaferrata.  I vini prodotti dalle due cantine sono stati degustati  in abbinamento ad un menù elaborato da Nunzio Panetta , che ha utilizzato i vini anche come ingredienti, nella preparazione dei piatti.

La serata è iniziata con la degustazione dello Spumante  Brut Villa Cavalletti, sorseggiato nel dehors del ristorante. Durante la  cena  abbiamo degustato il Virdis e l’A.D Decimum di Emanuele Ranchella , il Meraco rosso e il Doc Roma rosso di Villa Cavalletti.

Spumante  Brut Villa Cavalletti. Le uve vengono raccolte anticipatamente e vinificate con cura attraverso il metodo Charmat, un prolungato, contatto con i lieviti per almeno sei mesi regala allo spumante una caratteristica nota organolettica di “crosta di pane”. Il perlage è fine e delicato, il profumo floreale e fragrante.

Virdis di Emanuele Ranchella, è un interessante  vino bianco, Lazio IGP. Prodotto nella Valle Marciana, nell’area più solata di Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani. Trebbiano Verde in purezza varietà di uva bianca presente da molti secoli nel Lazio, che ha trovato nei Castelli Romani una zona vocata alla sua coltivazione per la vinificazione. Dalle verifiche condotte dall’Arsial sul patrimonio genetico di questa varietà locale si è ufficializzata una corrispondenza con la cultivar Verdicchio Bianco. Colore giallo con riflessi verdi caratteristici del vitigno. Profumo agrumato, floreale, gusto sapido fine.

Ad Decimum di Emanuele Ranchella, è una Roma DOC Bianco. Il nome deriva dalla posizione del tenimento di A.D. Decimum che si trova  al decimo miglio della via Latina. Tre i vitigni: Malvasia puntinata, Trebbiano Verde, Trebbiano Giallo. Di colore giallo paglierino, luminoso, profumi di frutta matura, floreale, pieno, avvolgente e di lunga persistenza.

Meraco Rosso 2017 di Villa Cavalletti. Cesanese in purezza, ottenuto da un leggero appassimento in pianta delle uve. Colore rosso rubino intenso, sentori di ciliegia e frutti rossi. Selezionato nella 1^ Rassegna-Degustazione Nazionale dei Vini dei Parchi e delle Aree Protette, categoria rossi giovani.

Roma Doc Rosso Riserva di Villa Cavalletti. Montepulciano 80%, Cesanese 20%. Affinamento: minimo 12 mesi in barrique. La Riserva 2015 ha vinto  Berliner Wein Trophy 2019 e medaglia d'argento al Mundus Vini 2019..

Emanuele Ranchella. La famiglia Ranchella è arrivata a Grottaferrata nel 1857; quali coloni pontifici chiamati, dall’allora Sindaco Passamonti, per aumentare la popolazione del giovane Comune Castellano appena costituito. I Ranchella iniziarono a piantumare vigneti, raggiungendo per quei tempi produzioni considerevoli e di grande pregio; divennero nel tempo, i migliori fornitori di numerosi ristoranti romani sino a raggiungere livelli tali da essere scelti come fornitori privilegiati dalla Guardia Svizzera Pontificia. Alla guida dell’azienda di circa 15 ettari, oggi, c’è l’erede della famiglia, Emanuele Ranchella, agronomo e vignaiolo,  che con grande passione si dedica alle sue vigne caratterizzate da soli vitigni autoctoni.

L’azienda è composta da due appezzamenti: uno posto sulla via Anagnina in località Villa Senni (nella zona delle Catacombe ad Decimum, zona di interesse archeologico, che comprende anche antiche grotte che risalgono al I sec. a.C.); l’altro nel cuore di Valle Marciana, con il panorama che si apre sulla vallata, con vista dei vigneti a 360 gradi, sotto le pendici dell’abbazia di San Nilo e del Castello Savelli.

La zona di Valle Marciana era in origine uno dei tanti crateri del Vulcano Laziale, divenuta poi lago e in seguito, prosciugandosi, terra fertile e ricca di minerali utili per lo sviluppo della viticoltura.

Le grotte antiche, presenti in cantina, sono scavate nella stratificazione dell’antico vulcano, a circa 12 metri di profondità, per mantenere i vini ad una temperatura gradevole e costante.

Nel tenimento di A.D. Decimum, si trovano ulteriori grotte antiche romane, risalenti al primo secolo A.C, che fanno parte dell’antica Villa di Opimiano, in cui sono presenti vasi vinari e botti in castagno una volta molto in uso nella zona, in cui si stanno realizzando lavori per renderle, a breve, visitabili e per realizzare degustazioni ed eventi.

Racconta Emanuele: “Crediamo nei potenziali dei vitigni coltivati con dedizione e caparbietà dai nostri padri, mantenendo integra una tradizione che ci rende, al momento, pionieri con due vini bianchi: Ad Decimum e Virdis.” La nostra passione e vocazione, che si tramanda da oltre sette generazioni, ha un credo: “dalla terra la vita, dalla vite ogni bene”.

 

Villa Cavalletti  è una delle poche Ville Tuscolane rimaste intatte fino ai giorni nostri; 27 ettari immersi in un meraviglioso Parco secolare e circondata da una estesa tenuta agricola con oliveto e vigneto, digradanti in una sorprendente terrazza su Roma.

L'Azienda Agricola Tierre ha recuperato  l'antica e pregiata produzione della Villa Cavalletti di vino e di olio scegliendo di proporre solo alta qualità integrando anche la metodologia biologica. Il vigneto di Villa Cavalletti si estende per 6 ettari, a partire dal 2014 è stato effettuato un lavoro di recupero del vigneto storico dei Gesuiti e un reimpianto di varietà e cloni attentamente selezionati per il particolarissimo terroir di Villa Cavalletti.


La gestione del suolo avviene nel rispetto del metodo Biologico ed è operata esclusivamente con mezzi meccanici, la nutrizione avviene mediante sovescio di leguminose seminato in autunno e trinciato a primavera. Il metodo allevamento è a guyot e cordone speronato.

Privilegiata per esposizione, per la qualità del terreno e dell’aria, l'azienda produce anche olio: le cultivar appartengono alle diverse varietà tipiche della zona, pendolino, leccino, moraiolo, rosciola, carboncella, allevandole secondo i principi dell’Agricoltura Sostenibile e Biologica.

 

Il sito, ricchissimo di storia, scavi occasionali furono compiuti già nel Cinquecento, è di interesse preistorico; quando nel 1902 il Marchese Cavalletti realizza il vigneto viene trovato un sito neolitico di straordinaria importanza la cui la collezione oggi è esposta al Museo Pigorini di Roma.

La Casina del Buongusto, del “cuoco” Nunzio Panetta ha proposto un menu legato al territorio e alle sue tradizioni, utilizzando materie prime locali,  con qualche incursione nel campo dell’innovazione pur rimanendo legato alla cucina tipica del territorio.

Antipasto:  “Le Sorprese della Casina”

Primi:

Tonnarelli all'A.d. Decimum (di Emanuele Ranchella) e Tagliolini al Cesanese (di Villa Cavalletti)

Secondi:

Coniglio in crema di rosmarino e Virdis (di Emanuele Ranchella) e Tagliata di manzo e Roma Rosso DOC in riduzione (di Villa Cavalletti)

Dolce:

Ciambelline di Grottaferrata al rosso e bianco (di Villa Cavalletti ed Emanuele Ranchella)

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