Il panorama vitivinicolo pugliese si arricchisce di un nuovo
progetto: l’Associazione “Terre d’Alta Puglia”, presentato ufficialmente
durante la sesta edizione di Beviamoci Sud Roma, la prestigiosa kermesse
dedicata ai vini d’eccellenza del Meridione, ospitata all’Hotel Palatino dal 7
al 9 dicembre. Tra le oltre 50 aziende vitivinicole selezionate dai curatori
Marco Cum, Andrea Petrini e Luciano Pignataro, un momento di particolare
rilievo è stato la presentazione dell'Associazione "Terre d'Alta Puglia".
Siamo nel nord della Puglia, nella Capitanata, antica denominazione della provincia di Foggia, terra ricca di storia, cultura e tradizioni agricole. Il suo territorio si estende dal Tavoliere delle Puglie ai Monti Dauni, fino alla costa del Gargano.
Il nome deriva dal latino "Catapanatus", legato
alla figura del Catapano, governatore bizantino del Medioevo. La zona fu
abitata fin dall’antichità dai Dauni, popolazione che lasciò importanti
testimonianze archeologiche come le stele daunie. Durante l'epoca romana, la
Via Traiana favorì il commercio e l’agricoltura, mentre nel Medioevo la
Capitanata divenne strategica per i Normanni e gli Svevi, con Federico II di
Svevia che scelse Foggia come residenza e fece edificare castelli come quello
di Lucera.
Tra i simboli del territorio spicca il Nero di Troia, uno
dei principali vitigni autoctoni pugliesi, coltivato in Daunia e nell’area di
Castel del Monte. Le sue origini sono incerte: potrebbe derivare dalla città di
Troia (Foggia) o dal fiume Troj in Albania, da cui gli Illiri avrebbero
introdotto il vitigno in Puglia.
UN FOCUS SUL NERO DI TROIA
Il lancio dell’associazione è avvenuto l’8 dicembre durante
la masterclass "Le sfumature del Nero di Troia", condotta
da Luciano Pignataro e Saula Giusto insieme ai produttori associati. Una
degustazione guidata 12 etichette di Nero di Troia nelle
versioni spumante, rosato, rosso e passito, prodotte dalle cantine associate di
Terre d’Alta Puglia, espressione di questo antico e vocato territorio: le
radici e l’evoluzione di uno storico patrimonio vitivinicolo da riscoprire.
A seguire le 12 etichette rappresentative del vitigno Nero
di Troia, presentato nelle sue molteplici espressioni:
Nero di Troia Spumante: Spumante Charmat 2023 di Casa
Primis.
Nero di Troia Rosato: Monrose 2023 di Primis,
Faragola 2023 di Placido Volpone.
Nero di Troia Rosso (in acciaio e barricato):
2023 di Casa Primis, Kalinero 2021 di Domus Hortae, Ghort 2020 di Ladogana,
Pupanera 2022 di Palatino, Nero di Troia 2020 di Ladogana, Neolitico 2021 di
Terre di Maria, 1788 Trilogia 2020 di Domus Hortae, Crusta 2019 di Primis.
Nero di Troia Passito: FA# 2020 di Domus Hortae .
Questo momento non solo ha celebrato un simbolo enologico
della Puglia, ma ha anche offerto l’occasione per presentare il nuovo
disciplinare dell’Associazione.
IL DISCIPLINARE “TERRE D’ALTA PUGLIA”
Innovativo e mirato all’eccellenza, il disciplinare
rappresenta un’evoluzione rispetto alle attuali DOC pugliesi, puntando su
qualità e sostenibilità. Tra le caratteristiche distintive:
Densità minima d’impianto: 4.000 ceppi/ha.
Rendimenti limitati: massimo 12 ton/ha per spumanti,
bianchi e rosati; 10 ton/ha per rossi; 8 ton/ha per rossi Riserva; 6 ton/ha per
passiti.
Implementazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS):
composto da:
- tre membri eletti tra gli agronomi/enologi delle cantine
aderenti al disciplinare;
- Dott. Vittorio Capozzi (Socio fondatore dell’Associazione
e membro del CTS), Ricercatore, Istituto di scienze delle produzioni alimentari
(ISPA) – Consiglio Nazionale delle Ricerche
- Mariagiovanna Fragasso, (Membro CTS)
Ricercatrice, Dipartimento DAFNE – Università di Foggia
- Membri esterni del CTS: Dott.ssa Maria
Francesca Cardone e Dott. Rocco Perniola, Consiglio per la ricerca in
agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA)
- Un membro dell’ente di certificazione
UN NUOVO PERCORSO PER LA VITICOLTURA PUGLIESE
L’associazione mira a valorizzare la viticoltura del Nord
della Puglia attraverso la sinergia tra produttori e la creazione di un marchio
collettivo di qualità. Questo marchio rappresenterà autenticità, tradizione e
innovazione, diventando un punto di riferimento per enoturisti e appassionati.
UN NUOVO FUTURO PER IL TERRITORIO
“Terre d’Alta Puglia” unisce le forze di produttori
locali per promuovere vini straordinari che raccontano la storia, la cultura e
il futuro del territorio. “Abbiamo deciso di fare squadra”, sottolineano i
membri, “per costruire insieme un valore aggiunto, ampliando la rete a tutte le
realtà vitivinicole che vorranno aderire.”
Si apre un nuovo capitolo della viticoltura pugliese
con “Terre d’Alta Puglia”, simbolo di un territorio che guarda al futuro senza
dimenticare le sue radici.
Prossimo appuntamento: un evento ufficiale in Puglia dedicato
alla presentazione del marchio collettivo di qualità e della futura Strada
del Vino Terre d'Alta Puglia, un’iniziativa che promette di arricchire
ulteriormente l’offerta enoturistica della regione.
INFO:
www.terredaltapuglia.it
social: @terredaltapuglia
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