Si è svolto il 19 Aprile, in una location davvero
unica, lo Stadio Olimpico di Roma, il secondo talk show formativo della Cannavacciuolo Academy con lo chef
Antonino Cannavacciuolo.
Sceso in campo all'Olimpico, acclamato come una
rockstar, ha fatto immediatamente gol con la sua fisicità prorompente, la sua
simpatia, la capacità di comunicare e l'incredibile professionalità e non ci
crederete ma, in attesa di fare il suo ingresso nel Olimpico, sembrava
emozionato!
L’argomento dello show formativo rivolto ai
professionisti del settore, era “La scelta”,
fondamentale nella gestione di un’attività di successo. Si è parlato “di visione, di progetti,
di crescita e di come capire e soddisfare la vera domanda del
Cliente. … come creare un locale “di un certo tipo”. … nella gestione dei
collaboratori, nel modo di trattare il Cliente, di arredare il proprio locale,
nelle scelte che facciamo in cucina, e nella comunicazione per
attrarre nuovi Clienti: tutto dipende da “Chi decidi di essere“.
Non devi essere il migliore, ma unico!” come dice lo chef.
Ad accompagnare lo chef bistellato e patron
di Villa Crespi, in questo evento,la Cannavacciuolo Academy erano presenti un
gruppo di formatori d’eccezione che hanno affrontato i tanti aspetti da tenere
in considerazione per aprire un'impresa ristorativa di successo:
Paolo Toffanello, Coautore insieme ad Antonino
dei contenuti dell’Academy;
Flavio Cabrini, General Manager di OSM Network,
esperto nella selezione e gestione del personale;
Stefano Quaranta, Restaurant Advisor con
grande esperienza nella valorizzazione del Cliente;
Bruno Bruni, formatore da oltre 25 anni. Insegna
ai ristoratori i segreti della vendita e della gestione del Cliente in sala;
Rudy Bandiera, Blogger, scrittore, giornalista
docente e esperto di comunicazione e marketing.
Antonino Cannavacciuolo ha cucinato, quattro i
cooking show, ma si è soffermato su alcuni concetti su cui ha invitato a
riflettere: utilizzare in cucina tutto ciò che ha un valore commestibile, per
esempio la buccia di patata, che va utilizzato per diminuire gli sprechi;
interpretazione personale del piatto perché
copiando una ricetta non si avrà mai lo stesso risultato dell'originale per cui
è meglio interpretare mettendoci dentro la nostra esperienza, la nostra storia;
osare negli abbinamenti e acccostare sapori che
apparentemente sono in contrasto;
la gestione delle intolleranze e delle allergie.
La giornata è stata intensa e interessante, lo
chef ha cucinato ma, più che insegnare qualche ricetta-“la trovi sul libro”- ha
voluto trasmettere la sua ricetta personale per il successo i cui ingredienti
sono passione, umiltà, professionalità, sacrificio, capacità di essere manager,
leader e motivatore per creare una squadra vincente.
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