“Si dice, e a ragione che i fagiuoli sono la
carne del povero, e infatti quando
l'operaio, frugandosi in tasca, vede con occhio malinconico che non arriva a
comprare un pezzo di carne bastante per fare una buona minestra alla
famigliuola, trova nei fagiuoli un alimento sano, nutriente e di poca spesa.
C'è di più; i fagioli restano molto in corpo, quetano per un pezzo gli stimoli
della fame; ma… anche qui c'è un ma, come ce ne sono tanti nelle cose del mondo,
e già mi avete capito per ripararvi in parte, scegliete fagioli di buccia fine o
passatelì; quelli dall'occhio hanno meno degli altri questo peccato. Per
rendere poi la zuppa di fagioli più grata al gusto è più saporita, dato che
debba essere la quantità sufficiente a 4 o 5 persone, fatele un soffritto in
questa proporzione: prendete un quarto di cipolla, uno spicchio d'aglio, un
pizzico di prezzemolo e un bel pezzo di sedano bianco. Tritate finissimi questi
odori con la lunetta e metteteli al fuoco con olio a buona misura; siate
generosi a pepe. Quando il soffritto avrà preso colore, unitevi 2 ramaioli
della brodo dei fagiuoli, aggiungete un poco di sugo di pomodoro o di conserva,
fateli alzare il bollore e versatelo nella pentola de’ fagioli. Per chi aggradisce
nella zuppa un poco d’erbaggio può mettere in questa il cavolo nero, prima
lessato e fatto bollire alquanto nel liquido del soffritto suddetto."
Così Artusi ci parla della zuppa di fagioli. Alla sua ricetta ho voluto aggiungere i maltagliati per avere una
pasta e fagioli con cavolo nero. Vanno bene anche gli spaghetti spezzati o dei cannolicchi piccoli. Gli
"erbaggi" sono presenti anche nella pasta e
fagioli con la bieta di magro, piatto tipico della cucina romana.
Si possono utilizzare sia fagioli secchi che freschi, dipende dal periodo, ovviamente di quelli freschi ne occorrono di più. Ho usato i borlotti secchi; eccellenti sono i fagioli coltivati a Borbona, un paese in provincia di Rieti. Il Fagiolo Borbontino P.A.T. è un borlotto con la buccia finissima e tenera, per questo molto digeribile (avete letto quello che l'Artusi consiglia...buccia fine!). Su Lazio Gourmand troverete un articolo della nostra Ambasciatrice con notizie relative a questo prodotto agroalimentare tradizionale e l'intervista ad un produttore.
La
cottura dei fagioli deve essere fatta lentamente e a fiamma bassissima; a Borbona i fagioli venivano cotti
utilizzando un anfora in terracotta posta al lato del camino, di cui ogni cucina era dotata, in modo che il calore che arrivava era dolce e
il liquido di cottura sobbolliva appena. Una lenta cottura, a "bassa temperatura" diremmo oggi, che aveva come risultato fagioli integri, con una buccia che non si avvertiva, una cremosità e un gusto che ti mandava in visibilio!
Per i maltagliati
ho utilizzato anche la farina di Farro Filosini di Ville di Fano Montereale. Questo
farro è prodotto nel Parco Nazionale del
Gran Sasso da un’azienda che lo segue dalla semina al confezionamento e che ha
al suo interno un vecchio mulino a macine in pietra e il laboratorio per la
decorticatura e la perlatura del farro; è un prodotto genuino che non viene
sottoposto ad alcun trattamento. E’ un cereale antico che per crescere non ha
bisogno né di concimi chimici né di pesticidi, infatti l’ottima resistenza
naturale a malattie e stress, la necessità di bassi livelli di concimazione,
una adattabilità a ambienti colturali diversi, la capacità di sopportare
condizioni climatiche rigide e crescere anche ad altitudini elevate, lo
rendono un cereale particolarmente
adatto ad una agricoltura biologica.
Passiamo alla ricetta della pasta e fagioli con cavolo nero.
Passiamo alla ricetta della pasta e fagioli con cavolo nero.
ingredienti
per 6 persone
400 grammi di fagioli borlotti secchi
400 grammi di fagioli borlotti secchi
1
cipolla
1 carota
una
costa di sedano
per
il soffritto
½
cipolla
1 carota
una
costa di sedano
1
spicchio di aglio
1
cucchiaio di concentrato di pomodoro
olio
extravergine di oliva
sale
e pepe
400
g di cavolo nero
per
i maltagliati
80
g di farina di grano duro
80
g di farina 0
80
g di farina di farro
120 g di acqua
1 cucchiaio di olio
120 g di acqua
1 cucchiaio di olio
procedimento
mettere
in ammollo i fagioli secchi per almeno 8 ore, va bene metterli a bagno per una
notte dopo averli accuratamente sciacquati, per poi cuocerli la mattina
successiva. Scolare i fagioli dall’acqua di ammollo, metterli in una pentola
con il fondo spesso, coprire di acqua
fredda, aggiungere una carota, una piccola cipolla, una costa di sedano, mettere
il coperchio e portare a bollore continuando la cottura per circa un'ora e mezza,
con la fiamma al minimo perché i fagioli devono sobbollire; aggiungere eventualmente
acqua bollente per sostituire quella che evapora durante la cottura, perché devono essere sempre coperti dal
liquido; portare a cottura.
Nel
frattempo pulire il cavolo nero eliminando le costole dure, lavarlo bene e
lessarlo in acqua bollente.
Preparare un battuto con 1carota, ½ cipolla, una costa di sedano, farlo rosolare nell'olio extra vergine di oliva insieme a uno spicchio di aglio che poi andrà tolto. Aggiungere il concentrato di pomodoro sciolto in un po’ di acqua, salare, pepare, dopo poco unire anche il cavolo nero precedentemente lessato (eventualmente un po' di peperoncino al posto del pepe), fare insaporire per bene e poi versare il tutto nella pentola dei fagioli e continuare la cottura per qualche minuto.
Preparare un battuto con 1carota, ½ cipolla, una costa di sedano, farlo rosolare nell'olio extra vergine di oliva insieme a uno spicchio di aglio che poi andrà tolto. Aggiungere il concentrato di pomodoro sciolto in un po’ di acqua, salare, pepare, dopo poco unire anche il cavolo nero precedentemente lessato (eventualmente un po' di peperoncino al posto del pepe), fare insaporire per bene e poi versare il tutto nella pentola dei fagioli e continuare la cottura per qualche minuto.
Poco
prima di servire aggiungere i maltagliati , cuocere pochi minuti ed è pronto.
Versare nelle fondine, aggiungere un filo d’olio e una macinata di pepe e
servire.
Da te non potevo che aspettarmi tutto: un'anteprima sempre illuminante, i prodotti della nostra terra come la farina di Ville di Fano, un piatto goloso e sano e poi le foto prendono anzi acchiappano più della ricetta! Brava e grazie
RispondiEliminaPer te e per la nostra Borbona...che ci vuole!
EliminaEcco.. torno adesso dal blog di Elena.. e vedo da te un'altra ricettuzza interessante!! Adoro il cavolo nero.. amo i maltagliati.. complimenti per le foto oltre che per la ricetta!!!! smack e buon sabato...
RispondiEliminaChe spettacolo! Una pasta favolosa!
RispondiEliminaCandy... senza parole e a bocca... aperta! Anzi spalancata!,,
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